Dal 20 Dicembre in streaming - RECENSIONE - Da Venezia 80. - Ancora musica all'orizzonte per Bradley Cooper che, dopo A Star is Born, dirige ed interpreta un film biografico sul compositore Leonard Bernstein
"A casa mia si ascoltavano molti album di musica lirica e classica. Passavo ore a immaginare di dirigere un’orchestra, mettendoci tutto l’impegno di un bambino di otto anni. In particolare, ascoltavamo di continuo un’incisione di Leonard Bernstein. Quindi la luce di cui avevo bisogno per realizzare Maestro si era in realtà accesa molti anni prima di imbattermi nel progetto. Dopo un anno di ricerche su Lenny e sulla sua famiglia, e dopo aver preso del tempo per rielaborare il tutto, ho capito che l’aspetto che più mi colpiva era il matrimonio tra Lenny e Felicia. È stato un amore vero, non convenzionale, che ho trovato infinitamente affascinante: ecco la storia che volevo raccontare. Sarò sempre grato a Jamie, Nina e Alex per avermi fatto entrare nella loro famiglia e nei loro cuori: è stata una delle gioie più grandi della mia carriera".
Il regista e co-sceneggiatore Bradley Cooper
(Maestro; USA 2019; Biopic drammatico musicale; 129'; Produz.: Amblin Entertainment, Fred Berner Films, Joint Effort, Netflix e Sikelia Productions; Distribuz.: Netflix)
Soggetto: Preliminaria - A proposito di Leonard Bernstein:
Leonard Bernstein, figlio di ebrei polacchi emigrati in America, fu un vero e proprio enfant prodige. A soli 25 anni ottenne il prestigioso incarico di dirigere la New York Philarmonic Orchestra.
Leonard Bernstein è il grande compositore e direttore d'orchestra americano, noto presso il pubblico più vasto come autore dell'immortale partitura di West Side Story.
E' scomparso nel 1990 a 72 anni, dopo una carriera strepitosa e una vita anticonformista.
Josh Hamilton (John Gruen) June Gable (Old Lady) Alexa Swinton (Nina Bernstein) Sara Sanderson (Lil Hart) Sam Nivola (Alexander Bernstein) Kate Eastman (Ellen Adler) Eric Parkinson (Klaus) Rosa Feola (Solista) Isabel Leonard (Solista)
Musica: Leonard Bernstein; Suono: Richard King, Rich Bologna, Tom Ozanich, Dean Zupancic, Steve Morrow
Costumi: Mark Bridges
Scenografia: Kevin Thompson
Fotografia: Matthew Libatique
Montaggio: Michelle Tesoro
Makeup: Jackie Risotto (direzione); Natalie Young (direzione, fotografia aggiuntiva)
Casting: Shayna Markowitz
Scheda film aggiornata al:
11 Gennaio 2024
Sinossi:
In breve:
Un ritratto del singolare carisma e della passione per la musica di Leonard Bernstein (Bradley Cooper) quando è diventato famoso come il primo direttore d'orchestra nato in America e di fama mondiale, sempre seguendo la sua ambizione di comporre sia opere sinfoniche che popolari per Broadway.
Synopsis:
A portrait of Leonard Bernstein's singular charisma and passion for music as he rose to fame as America's first native born, world-renowned conductor, all along following his ambition to compose both symphonic and popular Broadway works.
Maestro will tell the complex love story of Leonard and Felicia, a story that spans over 30 years-from the time they met in 1946 at a party and continuing through two engagements, a 25 year marriage, and three children: Jamie Bernstein, Alexander Bernstein and Nina Bernstein Simmons.
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
“Un’opera d’arte non risponde a delle domande, le provoca. E il suo sostanziale significato sta nella tensione tra le risposte contraddittorieâ€
prendere comunque bene la dualità ad un certo punto manifesta del suo musicista, tale da dissolvere anche ogni briciola di tolleranza: “un detto in Cile dice ‘mai stare sotto un uccello pieno di merda’, e io ci ho vissuto sotto quel cazzo di uccello, per troppo tempo. Una storia che è diventata comicaâ€.
Ma Cooper, ammirevolmente, usa il tocco di una piuma per far intravedere il problema, e non c’è mai didascalismo in questo, piuttosto lo sfiorare della dicotomia con la stessa classe con cui mischia finzione e vita, che si danno il cambio in una stessa scena. Manca d’altra parte il senso della misura, della ponderazione dei tempi, mirati più all’uomo - con la sigaretta incollata alle labbra in ogni fotogramma - che all’artista, per quasi l’intera durata del film, salvo poi filmare quasi in tempo reale un concerto d’orchestra, sotto la sua direzione. Ad animare il Maestro di Bradley
la sensazione a pelle è più di caos che di ispirazione dell’artista. E, a proposito di ispirazione: “se l’estate non canta in te, niente canta in te, e se niente canta in te, non puoi fare musicaâ€. Fu proprio lei a dirlo a lui ed è l’essenza di quel che lui ricorderà alla fine, constatando che l’opera di creazione, per quanto non al top come agli inizi, non si era ancora dissolta.
Musica cinema e vita, la storia si ripete: parabola iniziata con A star is Born e proseguita adesso con Maestro. Ma, che dire? Bradley Cooper non è certo riuscito con Maestro a farsi breccia nel cuore dello spettatore come nel precedente A Star is Born. Forse è solo una questione di soggetto, meno popolare e anche sostanzialmente meno accessibile. O forse è solo una questione di quadratura del cerchio, con un insito vizio di forma, che, a tratti,
zoppica, anche se riesce a stilare comunque un finale di gran classe: un implicito saluto dal passato, in bianco e nero, che anticipa i titoli di coda.