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    L'INTERVISTA

    IO & MARILYN - INTERVISTA al regista e attore LEONARDO PIERACCIONI

    14/12/2009 - Come è nata l’idea per questo film?

    LEONARDO PIERACCIONI: "In quest’occasione, scrivendo come sempre la sceneggiatura insieme a Giovanni Veronesi, ho pensato di affrontare con il consueto tono satirico, in questo caso a volte grottesco, un argomento insolito di particolare attualità come le sempre più diffuse famiglie allargate.
    Convinto come sono che quando una persona muore la sua presenza rimanga comunque forte nel cuore di chi l’ha amata, mi sono divertito ad immaginare che il protagonista della nostra storia potesse contare questa volta per le sue pene d’amore sulla più autorevole delle possibili consigliere, sul fantasma di quella che viene considerata la Donna per antonomasia e che incarna la femminilità piena e totale: Marilyn Monroe.
    Credo che Marilyn sia l’attrice più amata di tutti tempi, è da sempre circondata da un’aura di mito che oggi nessuno più possiede e io la considero un vero simbolo dell’amore struggente e malinconico
    ".

    Che cosa si racconta in scena?

    L. PIERACCIONI: "La vicenda ha come protagonista un 44enne toscano che si occupa di manutenzione di piscine, Gualtiero Marchesi, (il mio personaggio), che cerca di riconquistare l’amatissima moglie (Barbara Tabita) che lo ha lasciato ed è andata a vivere assieme alla loro figlia quindicenne (Marta Gastini) con un personaggio molto tosto, Pasquale (Biagio Izzo), un sensualissimo e focoso napoletano proprietario del Circo Posillipo; Pasquale è un domatore senza macchia e senza paura che forse ha fatto scattare in lei il sacro fuoco della passione perché rappresenta l’esatto opposto di suo marito. Gualtiero una sera, dopo essere uscito a cena con due suoi amici gay, (Massimo Ceccherini e Luca Laurenti) - che gestiscono una pasticceria e conducono la loro esistenza all’insegna della passione e della gelosia – si ritrova coinvolto in una seduta spiritica. I due amici vorrebbero evocare il cantante dei Queen, Freddy Mercury, ma lui preferirà optare per Marilyn Monroe che gli apparirà puntualmente, pronta a dispensargli consigli utili a farlo riavvicinare a sua moglie…".

    Che cosa accade dopo?

    L. PIERACCIONI: "Dopo la seduta Gualtiero crede di soffrire di allucinazioni e si rivolge ad uno psichiatra (Francesco Guccini) che lo rassicura prescrivendogli dei farmaci ma quando lui ritorna a casa Marilyn continua a riapparire a suo esclusivo beneficio, dando vita ad un misterioso fenomeno che lo porterà a non distinguere più il confine tra realtà e fantasia. Le idee gli si chiariranno durante una terapia di gruppo quando incontrerà un paziente, Arnolfo (Rocco Papaleo), la cui particolare patologia consiste nel mettersi a seguire le persone che incontra. Lo strano tipo finisce col percorrere deciso anche la strada di Gualtiero e gli confida che le strane presenze che avverte sono diffuse molto più di quanto non creda: può considerarsi fortunato ad esempio rispetto a lui a cui è capitato di vedersi apparire periodicamente in casa… Adolf Hitler! A quel punto il protagonista prende coscienza che può considerare normale vedere ed ascoltare la Monroe in casa propria. Così Marilyn gli racconta che da quando ha lasciato bruscamente il nostro mondo nel 1962 non ha fatto altro che spostarsi da una seduta spiritica all’altra perché da allora viene evocata continuamente in ogni angolo della Terra. Nonostante siano scomparsi da tempo sia lei che Elvis Presley, non sono ancora mai riusciti a stabilirsi definitivamente nell’aldilà perché sono ricercatissimi sempre e comunque dai loro fans che non si arrendono alla loro scomparsa. Marilyn spiega al nostro Gualitero che se i trapassati vengono evocati dalla gente davvero con il cuore le sedute spiritiche funzionano perfettamente!".

    E dunque la nuova professione stabile di Marilyn, secondo la tesi del film, è ormai quella di fare il fantasma nelle case altrui?

    L. PIERACCIONI: "Esattamente, la sua propensione ad innamorarsi delle vite degli altri e ad elargire consigli sentimentali rientra nel suo personaggio di persona curiosa, generosa e simpatica. Quando si imbatte in Gualtiero la Monroe nota nei suoi occhi una luce particolare e cerca di consigliarlo adeguatamente per fare rinascere la passione tra lui e l’ancora amatissima ex moglie che, diventata intanto una vedette del circo, dà vita a dei numeri da brivido con il suo nuovo amato che le lancia contro dei coltelli che le si conficcano a pochi centimetri di distanza dal corpo: Pasquale è l’unico tiratore scelto al mondo - insieme al suo maestro Shaolin, un 98enne tibetano che vive a Mazara del Vallo - capace di effettuare il celebre colpo del tiro ad almeno 15 metri di distanza con le spalle rivolte al bersaglio. Quando vedrà Pasquale in azione la stessa Marilyn sarà costretta ad ammettere che l’impresa del recupero sarà ardua. Ma strada facendo qualcosa accadrà...".

    Come ha trovato la sua protagonista?

    L. PIERACCIONI: "E’ stato molto semplice: ho digitato su un motore di ricerca di Internet le parole sosia di Marilyn ed è venuto fuori un vero e proprio clone che in un primo tempo avevo scambiato per l’originale. Si tratta di Suzie Kennedy, londinese, 32 anni, impegnata da sempre a valorizzare l’incredibile somiglianza con la diva americana: abbiamo dovuto bloccarla con grande anticipo per le date previste per le riprese del nostro film altrimenti sarebbe stata comunque in giro per il mondo in tourneè. Nessuno conosce Marilyn fin nei più piccoli dettagli come lei che vive una specie di transfert: è andata dalla vera parrucchiera dell’attrice per farsi raccontare come la pettinava davvero e poi una volta arrivata sul nostro set si è pettinata e truccata da sola, si è corretta le pieghe del celebre vestito bianco che conosce a memoria: dalla Monroe ha copiato e rubato tutto, anche certe uscite un po’ stralunate. Quando le ho annunciato ad esempio che avremmo girato a Firenze, una città dove Marilyn non era mai stata, lei mi ha risposto con aria sognante: Adesso ci andrà, e sono anche sicura che questo film le sarebbe piaciuto molto . Ne ripete alla perfezione i modi e i tempi e quando qualche volta pensavo di correggerla lei mi faceva notare che Marilyn non avrebbe mai pronunciato una battuta in un certa maniera e a quel punto l’ho lasciata libera di agire come meglio sentiva e credeva: mi sono arreso…".

    Quali differenze esistono secondo lei tra questo film ed i suoi precedenti?

    L. PIERACCIONI: "Ce ne sono diverse, ad esempio è la prima volta che mi confronto con il genere fantasy, e poi ci sono un bel po’ di effetti speciali. Quando Gualtiero non vuole convincersi che ha davanti a sé un fantasma, Marilyn si sposta in mezzo alla strada e un camion di passaggio le solleva la gonna come avveniva nella celebre scena di Quando la moglie è in vacanza . In un’altra occasione, quando lui cerca di abbracciarla, la attraversa da parte a parte e poi – è un classico – bisogna considerare che è il protagonista la sola persona che riesce a vedere ed ascoltare quella presenza: quando se la ritrova in casa la prima volta pensando che sia una ladra chiama i carabinieri, i quali restano allibiti vedendolo parlare ad una poltrona vuota!".

    In questa occasione lei ha poi confermato sul campo alcuni suoi complici di sempre come Massimo Ceccherini e Rocco Papaleo, accanto a nuovi interpreti particolarmente a loro agio con i tempi della commedia come Luca Laurenti e Francesco Pannofino…

    L. PIERACCIONI: "La mia è una sorta di compagnia stabile e di 'campeggio permanente' che ogni due anni si ritrova a fare una rimpatriata. Devo dire che Laurenti e Ceccherini in coppia sono stati una rivelazione e che mi piacerebbe riunirli presto di nuovo. Fare recitare a Ceccherini il ruolo di un gay (anche se atipico e rude, niente a che vedere con quelli tipo Il vizietto) è stata un’impresa sovrumana: cercare la parte femminile in Ceccherini è come cercare i congiuntivi nei discorsi di Biscardi! Con Massimo si va avanti col pilota automatico, non ho bisogno di dirigerlo troppo, mi fido di lui e della sua estroversione; è uno di quei personaggi che arrivano sul set agevolati dal fatto che gli autori conoscono le loro caratteristiche già in fase di scrittura, e così mentre sceneggiavamo io e Giovanni Veronesi ci siamo divertiti ad immaginare la voce di Massimo che pronunciava certe battute e a cercare di elaborare un percorso per la strana coppia a cui lui dà vita con Luca Laurenti: ci faceva ridere il solo pensiero che i due avessero un negozio di pasticceria chiamato La Boutique del Cannolo Gioioso e che Luca, follemente geloso del suo compagno, trattasse malissimo tutte le donne che entravano anche casualmente nella sua orbita".

    E gli altri attori?

    L. PIERACCIONI: "Rocco Papaleo rappresenta una presenza ricorrente nei miei film, e in questo caso il suo è un personaggio surreale, sempre vestito di nero con i capelli lunghi fino alle spalle, il paziente/segugio che è l’unico a credere a Gualtiero quando parla della presenza in atto di Marilyn. Rocco continua a ripetere che questo è il miglior ruolo che gli abbia mai offerto, ma la verità è che se gli si scrive qualcosa sulle sue corde lui dà sempre il meglio di sé.
    Barbara Tabita invece marca in scena benissimo per la seconda volta il cartellino del ruolo della mia ex moglie dopo Ti amo in tutte le lingue del mondo: a questo punto la mia certezza nel cinema è che se in futuro ci sarà un altro ruolo simile in un mio film non potrò chiamare nessun’altra che lei!
    Biagio Izzo è entrato in crisi perchè dopo averlo costretto a tingersi i capelli, diventati nerissimi, per interpretare il suo domatore che è una sorta di grande sparviero del circo, non veniva mai riconosciuto a casa dal figlio di due anni che scoppiava regolarmente a piangere appena lo vedeva. Il personaggio di Biagio è divertentissimo, è uno di quei Tarzan che quando affronta una tigre a mani nude la fa spaventare, ma ci sono certi suoi momenti sentimentali in cui vengono fuori i toni seri del grande attore: Izzo è davvero un fuoriclasse così come lo è Francesco Pannofino, dotato di tempi comici perfetti per il suo maresciallo dei carabinieri sempre più confuso e provato dagli eventi.
    Marta Gastini, la ragazza che interpreta il ruolo di mia figlia, è una bella sorpresa: l’ho scelta grazie ad un provino e si è rivelata perfetta. E' un'attrice ed una ragazza davvero molto sensibile. Infine rappresenta per me una certezza consolidata Francesco Guccini, che ormai non si fa più pregare quando lo chiamo per recitare un ruolo e viene a girare con me con lo stesso spirito con cui si va ad una cena di amici alla Casa del Popolo: è amante del cazzeggio, e una volta che si trova sul set sta al gioco sempre con grande divertimento
    ".

    LA REDAZIONE

    Dal >Press-Book< di Io & Marilyn


     
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