RECENSIONE - Dal 1° Gennaio - Robert Eggers inscena un remake del classico diretto da F.W. Murnau del 1922, nei termini di una reinterpretazione del mito del vampiro
(Nosferatu; Repubblica Ceca, Usa 2024; Fantasy del mistero Horror; 133'; Produz.: Focus Features Stillking Films Studio 8; Distribuz.: Universal Pictures)
Soggetto: Adattamento del romanzo Dracula di Bram Stoker del 1897. La prima versione cinematografica fu quella di Friedrich Murnau, Nosferatu il vampiro del 1922, a cui Ăš seguito Nosferatu il vampiro del 1979 di Werner Herzog con protagonista Klaus Kinski.
Nosferatu di Robert Eggers Ăš un racconto gotico sull'ossessione tra una giovane donna tormentata e il terrificante vampiro che si Ăš infatuato di lei, provocando un indicibile orrore.
Cast: Bill SkarsgÄrd (Conte Orlok) Nicholas Hoult (Thomas Hutter) Lily-Rose Depp (Ellen Hutter) Aaron Taylor-Johnson (Friedrich Harding) Emma Corrin (Anna Harding) Willem Dafoe (Professor Albin Eberhart Von Franz) Simon McBurney (Herr Knock) Ralph Ineson (Dr. Wilhelm Sievers) Paul A Maynard (Dockhand) Stacy Thunes (Capo infermiera)
Musica: Robin Carolan
Costumi: Linda Muir
Scenografia: Craig Lathrop
Fotografia: Jarin Blaschke
Montaggio: Louise Ford
Effetti Speciali: Pavel Sagner (supervisore)
Casting: Kharmel Cochrane
Scheda film aggiornata al:
03 Febbraio 2025
Sinossi:
In breve:
La storia si svolge nellâOttocento in Germania. Il protagonista Ăš un vampiro proveniente dalla Transylvania che si invaghisce ossessivamente di una giovane donna. Il vampiro non puĂČ fare a meno di perseguitare l'oggetto del suo desiderio, generando orrore e sangue...
Storyline:
A gothic tale of obsession between a haunted young woman and the terrifying vampire infatuated with her, causing untold horror in its wake.
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
Quando si torna a rivisitare un classico come questo, Ăš sempre bene farlo con le mani di velluto, ma forse Ăš solo una questione di punti di vista. Se qui ora si potrĂ non gradire la virata della storia, soprattutto nella seconda parte, sul piano della possessione demoniaca, nella declinazione âesorcisticaâ, nonchĂš dello splatter piĂč esplicito - per quanto attiene al âpasto nudo e crudoâ delle carni e del sangue del vampiro primario e dei vampirizzati al seguito - non si potranno dâaltra parte negare il gran fascino nella diretta derivazione dalla fonte originale: Nosferatu il vampiro (Nosferatu, eine Symphonie des Grauens), film muto diretto da Friedrich Wilhelm Murnau e proiettato per la prima volta il 4 marzo 1922 a Berlino. Ne tradiscono la diretta filiazione lâapertura dellâodierno film, Nosferatu, quasi in bianco e nero, quando non interviene una fotografia desaturata al massimo, nebulizzata e oscurata da mantelli neri che
finiscono per occupare interamente il grande schermo, alla stregua di una dissolvenza o di uno stop di macchina. Dettagli della cinematografia raffinata ed elegante di Robert Eggers (The Witch, The Lighthouse, The Northman) che poi, per questo suo Nosferatu sceglie lâhorror dichiarato: per quanto collocato in scenografie mozzafiato, sia in interno che in esterno. Scenografie quasi pittoriche ispirate evidentemente dai numerosi quadri gotici del XIX secolo. Ma trovano qui la loro egregia collocazione anche bellissime musiche e danze tzigane da strada, con annessi e connessi: tradizioni, superstizioni e riti scaramantici, inclusa la riesumazione di cadaveri e il canonico paletto conficcato nel cuore, per mettere fine e dare pace al âvampiroâ di turno. Alchimia, filosofia mistica ed occulto, sono il trittico guida, mentre topi e lupi costituiscono il canonico corredo per lo scenario gotico: quello meno truculento di quanto mostrato nel seguito, aperto spalancato a pulsioni sessuali e mordace cannibalismo da
vampirismo feroce.
Lâapertura con lâiconico primo piano di Lily-Rose Depp tradotta in Ellen Hutter che raccoglie la voce fuori campo di colui - il ânon mortoâ, il Nosferatu del titolo, Conte Orlok (Bill Skarsgard) - che torna a farle visita nei frequenti incubi notturni, o comunque in sogni talmente reali da essere percepiti come visioni, Ăš suggestiva quanto ammaliante, nellâaffermare la chiave di lettura che dĂ senso ad unâappartenenza reciproca atavica, ancor prima di scivolare nella possessione vera e propria:
âTu mi hai svegliato dallâeterna oscurità ⊠tu, non sei fatta per i vivi, non sei fatta per gli uomini. Sarai con me per lâeternitĂ â
Fatta eccezione per il ârantolo asmaticoâ continuo della infausta voce per lâintera sua comparsa in campo, il Nosferatu/Orlok di SkarsgĂ„rd serve lo scopo, mentre la sua inquietante ombra che allunga quelle mani affusolate, dalle unghie estese ad artigli come da copione, torna ad annunciare la sua presenza tanto quanto
la sua assenza: elemento altrimenti ripreso in maniera ben piĂč naturalistica da Francis Ford Coppola nel suo Dracula di Bram Stoker (nella stratosferica interpretazione del âdiableâ Gary Oldman). Prima vittima del Conte Orlok/SkarsgĂ„rd nellâattuale Nosferatu di Eggers Ăš il giovane sposo di Ellen/Depp: il Thomas Hutter di Nicholas Hoult, ligio, a modo suo, nellâassimilare le terribili sensazioni esalanti dal fatidico castello e dal suo proprietario, a dir poco eccentrico. Sul mandatario della âmissioneâ di Thomas/Hoult, volta a siglare lâatto di acquisizione di un immobile, sembra invece farsi strada, molto piĂč in avanti con la storia, lâombra lunga in celluloide de Il seme della follia carpenteriano. Dâaltra parte neppure qui la matrice psichiatrica, tra le possibili cause degli strani fenomeni che lo spettatore ormai ben conosce, non viene certo trascurata. Matrice cui si aggancia il personaggio di Willem Dafoe, superbo nei panni del professor Albin Eberhart Von Franz, mentre Friedrich Harding
(Aaron Taylor-Johnson ), il marito di Anna (Emma Corrin), madre di due gemelle, si mostra sempre piĂč insofferente ai continui attacchi simil-epilettici e ai disagi psicologici - che poi ovviamente psicologici non sono, almeno non solo - dellâamica del cuore della moglie, Ellen/Depp, lâunica predestinata in un volontario sacrificio, ad innescare la liberazione dalla piaga di Nosferatu.
Unâopera forse a tratti davvero eccessiva, questo Nosferatu di Eggers, comunque estremamente curata nei dettagli, sia di ambientazioni che di personaggi. Del resto pare che lâopera sia decantata nel tempo, in una lunga gestazione, prima che potesse esser considerata pronta a veder la luce. Sembra che Eggers abbia iniziato a scrivere un remake del film muto del 1922, Nosferatu il vampiro, addirittura nel luglio 2015, e che egli stesso lâavesse giudicato âbrutto, blasfemo, egocentrico e disgustosoâ. Per gli interpreti poi, Anya Taylor-Joy ed Harry Styles erano stati selezionati come prima scelta per interpretare Ellen
e Thomas Hutter, ma solo in seguito Lily-Rose Depp e Nicholas Hoult sono subentrati al loro posto. Ed Ăš comunque dopo aver rimandato il progetto per anni che Nosferatu ha potuto veder la luce, alla fine del 2024, come quarto lungometraggio del regista Robert Eggers. La responsabilitĂ di inscenare un soggetto come questo ha fatto inevitabilmente sentire il suo peso!