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IL CONCERTO: CON LA METAFORA DEL CONCERTO IL REGISTA DI 'TRAIN DE VIE' RADU MIHAILEANU CI PARLA DEL FONDAMENTALE RAPPORTO TRA INDIVIDUO SINGOLO E COLLETTIVITA'
Dal IV. Festival Internazionale del Film di Roma - RECENSIONE IN ANTEPRIMA - Dal 5 FEBBRAIO
"È un tema che mi pervade mio malgrado. Forse dipende dal fatto che mio padre, che si chiamava Buchman, durante la guerra dovette cambiare cognome per sopravvivere. Diventò Mihaileanu per affrontare il regime nazista e successivamente il regime stalinista. Anche se io ho tratto benefici dalla sua scelta, esiste in me un conflitto tra queste due identità. D'altronde, ho a lungo sofferto per il fatto di essere considerato un 'estraneo' nel luogo dove mi trovo, che sia la Francia, la Romania o qualsiasi altro paese ovviamente. Oggi lo considero una ricchezza e sono felice di sentirmi ovunque partecipe e al tempo stesso estraneo. Probabilmente è per questo che all'inizio i miei personaggi hanno immense difficoltà e fingono di essere quello che non sono: per liberarsi da se stessi e cercare di gettare un ponte verso gli altri".
Il regista e sceneggiatore Radu Mihaileanu
(Le concert FRANCIA/RUSSIA 2009; commedia; 119'; Produz.: una co-produzione Oï Oï Oï Productions/Les Productions du Trésor/France 3 Cinéma/Europa Corp./Castel Film Romania/Panache Productions/Radio Télévision Belge Francophone (RTBF)/BIM Distribuzione con la partecipazione Canal+/Cinecinema e France 3 e con il sotegno di Eurimages/La Regione Ile-de-France/Belgacom TV/Ing Tax Shelter e Le Fonds d'Action Sacem; Distribuz: BIM)
Galleria Fotografica:
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