UNA STORIA PERSONALE PER UN DRAMMA 'UNIVERSALE', NEL SOLCO DELL''APARTHEID' E DI UN MONDO ORMAI OSSESSIONATO DAL TERRORISMO
"(Catch a Fire) Aveva tutti gli ingredienti che attirano il pubblico al cinema, una storia d’amore, una storia di guerra, una storia d’avventura... Patrick (Chamusso) è un modello per tutti noi. E’ un uomo che va oltre il pregiudizio, oltre l’odio per rendersi conto che, come esseri umani, se mai vogliamo essere liberi dobbiamo imparare a perdonare... Nei giorni successivi agli attacchi dell’11 settembre, l’America e l’Occidente urlavano vendetta. E non si poteva fare a meno di pensare alle persone che avevano perpetrato questi attentati. Quali erano le loro motivazioni? Perché così tanti giovani hanno sentito di non aver nessun altro mezzo di espressione che ricorrere a un attacco così disperato?... Questa storia parlava del padre delle Slovo, del suo ethos e della madre e del motivo per cui era morta, tanto quanto di Chamusso. Questa storia tocca Shawn (Slovo) in maniera molto, molto profonda. Questo film, insieme a 'Un mondo a parte', è il suo omaggio ai suoi genitori e al suo Paese, Paese dal quale ha vissuto separata, ‘a parte’ appunto, per la maggior parte della sua vita. E io, lavorando con lei, ho sentito questo fardello e l’obbligo verso di lei e la sua famiglia"
Il regista Phillip Noyce
(Catch a Fire FRANCIA/UK/SOUTH AFRICA/USA 2006; thriller storico drammatico; 98'; Produz: Mirage Enterprises/Moonlighting Films South Africa/Studio Cnal/Working Title Films; Distribuz.: UIP)
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