(The Fall Guy; Usa 2023; Thriller d'azione; 126'; Produz.: 87North, Arcana, Entertainment 360, Hyde Park Entertainment, Parkes/MacDonald Image Nation, Universal Pictures, WWE Studios; Distribuz.: Universal Pictures)
Soggetto: Il film è l'adattamento cinematografico di Professione Pericolo, una serie televisiva degli anni Ottanta ideata dal produttore Glen A. Larson: la serie vedeva come protagonista Colt Seavers (interpretato da Lee Majors), un cascatore professionista di Hollywood e cacciatore di taglie - di cui ora prende il posto Ryan Gosling - mentre come partner femminile allora era Heather Thomas, e adesso Emily Blunt.
Cast: Ryan Gosling (Colt Seavers) Emily Blunt (Jody Moreno) Winston Duke (Dan Tucker) Aaron Taylor-Johnson (Tom Ryder) Hannah Waddingham (Gail Meyer) Stephanie Hsu (Alma Milan) Teresa Palmer (Iggy Starr) Ben Knight (Dressler) David Collins (Ray) Zara Michales (Venti) Matuse (Doone) Adam Dunn (Nigel) Charlotte Wood (Reporter) Madeleine Jones (Lettrice)
Colt Seavers (Ryan Gosling) è uno stuntman e, come ogni stuntman che si rispetti, è pronto a tutto: farsi saltare in aria e sparare, schiantarsi, lanciarsi dalle finestre e da ogni altezza possibile. Tutto per il nostro divertimento.
Ora però, reduce da un incidente che ha quasi messo fine alla sua carriera, si troverà davanti alla prova più difficile della sua vita: ritrovare una star del cinema scomparsa, smascherare una cospirazione e cercare di riconquistare l'amore della sua vita, pur continuando a svolgere quotidianamente il suo lavoro. Sarà pronto a essere l’eroe?
In dettaglio:
Lo stuntman di Hollywood Colt Seavers (Ryan Gosling), che lavora principalmente come controfigura per la famosa star d'azione Tom Ryder (Aaron Taylor-Johnson), rimane gravemente ferito durante un'acrobazia andata storta. Incolpatosi per l'accaduto, Colt abbandona la sua carriera e la sua ragazza, l'operatore della macchina da presa Jody Moreno (Emily Blunt).
Diciotto mesi dopo, Colt, ora parcheggiatore di un piccolo ristorante messicano, viene contattato dalla produttrice cinematografica di Tom, Gail Meyer (Hannah Waddingham), la quale lo informa che Jody sta dirigendo il suo primo film, un'epopea di fantascienza chiamata Metalstorm e ha chiesto a Colt di unirsi alla produzione a Sydney, in Australia. Colt tuttavia, una volta arrivato sul set, scopre che Jody non lo ha mai convocato ed è ancora furiosa per la loro rottura; Gail in seguito rivela a Colt in privato che Tom è scomparso dopo essersi imbattuto in alcuni criminali del posto e vuole che lui lo ritrovi prima che la sua assenza causi la cancellazione del film.
Colt e il suo amico Dan Tucker, il coordinatore degli stuntman di Metalstorm, riescono a sbloccare il telefono nell'appartamento di Tom e scoprono un video dell'attore ubriaco che uccide accidentalmente il suo precedente stuntman, Henry. Colt e Dan vengono quindi attaccati dagli scagnozzi e il telefono di Tom rimane accidentalmente distrutto nello scontro. Dan scappa, mentre Colt viene catturato e portato faccia a faccia davanti a Tom, che si è nascosto su uno yacht di Gail. Tom rivela a Colt che Gail lo ha assunto per incastrarlo come responsabile del crimine: utilizzando la tecnologia deep-fake, Gail intende sostituire il volto di Tom nel filmato con quello di Colt e il video originale sul telefono di Ryder era l'ultima prova contro di lui. L'attore rivela inoltre che l'incidente subito da Colt diciotto mesi fa era stato un suo tentativo di ucciderlo a causa della sua gelosia narcisistica. Contemporaneamente il cadavere di Henry viene scoperto e il video ritoccato viene diffuso al notiziario insieme ad altre prove fittizie, mentre Gail cerca di convincere Jody che Colt è colpevole. Colt scappa e viene presunto morto dopo un inseguimento in barca, ma in realtà si salva.
Il giorno successivo, Tom torna sul set di Metalstorm con i suoi scagnozzi e la produzione continua; Colt tuttavia arriva di nascosto e convince Jody della sua innocenza. Insieme i due fanno eseguire a Tom da solo una pericolosa sequenza di acrobazie, spaventandolo ed inducendolo a confessare l'omicidio di Henry mentre è collegato ad un microfono, mentre il resto del cast guidato da Dan tiene a bada i suoi scagnozzi. Gail ruba la registrazione e cerca di fuggire in elicottero minacciando tutti con una pistola, ma Jody aiuta Colt a saltare sul veicolo a mezz'aria, dove recupera la registrazione e cade su un tappeto elastico preparato da Dan. Dopo l'atterraggio di fortuna dell'elicottero, la produttrice viene arrestata dalla polizia mentre Tom, nel tentativo di scappare, muore quando innesca accidentalmente degli esplosivi che erano stati preparati per una sequenza pirotecnica.
Metalstorm viene completato e presentato in anteprima al Comic Con di San Diego (con Jason Momoa al posto di Tom come protagonista) ed è un grande successo di pubblico e critica. Colt viene scagionato da tutte le accuse e lui e Jody tornano felici insieme.
Long Plot:
Hollywood stunt performer Colt Seavers, who primarily works as the stunt double for famous action star Tom Ryder, is severely injured during a stunt gone wrong. Blaming himself, Colt abandons his career and his girlfriend, camera operator Jody Moreno.
Eighteen months later Colt, now a valet for a small Mexican restaurant, is contacted by Tom's film producer Gail Meyer. She says Moreno is directing her first film, a science fiction epic called Metalstorm, and wants him to join the production in Sydney, Australia.
However, when Colt arrives on set, he learns that Jody never asked for him and is still angry about their breakup. Gail reveals that Tom has disappeared after getting involved with drugs, and she wants Colt to find him before his absence causes the film's cancellation.
Not wanting to ruin Jody's directorial debut, Colt visits Tom's hotel room and a nightclub, where he gets into fights. In the hotel room, Colt finds a dead body in a bathtub full of ice, but when he returns with the police, the body is gone.
Meanwhile, as production of Metalstorm continues, Colt and Jody begin to rekindle their relationship until Gail abruptly informs Colt that he must return to the United States. Instead, Colt continues looking for Tom by tracking down his personal assistant, Alma Milan. They are both attacked by people looking for a phone belonging to Tom in Alma's possession. Colt defeats them after an extended chase through Sydney involving a rubbish truck.
Colt and his friend Dan Tucker, the stunt coordinator on Metalstorm, unlock the phone at Tom's apartment. They discover a video of an intoxicated Tom accidentally killing his previous stuntman, Henry. Henchmen attack Colt and Dan, destroying the phone with shotgun pellets.
Dan escapes, but Colt is captured and brought face to face with Tom, who has been hiding out on a yacht on Gail's instructions. Tom reveals that Gail is framing Colt for the crime, using deepfake technology to replace Tom's face with Colt's on the incriminating video. He also reveals that Colt and Henry's "accidents" were orchestrated by himself.
Henry's body is discovered and the doctored video is released to news media while Gail tries to convince Jody that Colt is guilty. Colt escapes and is presumed dead after a boat chase, though he swims to safety.
Tom arrives at the Metalstorm set with his goons the next day, and the production continues. Colt also returns to the set secretly and convinces Jody of his innocence. Together, they trick Tom into participating in a stunt sequence, tricking him into confessing while he's wired with a microphone while the rest of the crew, led by Dan, hold off his goons.
Gail steals the recording at gunpoint and tries to flee in a helicopter, but Jody helps Colt leap onto the helicopter in mid-air. Colt retrieves the recording and falls onto a crash mat prepared by Dan. When police arrive, Tom makes a phone call while standing near sensitive explosives, causing them to blow him up.
Metalstorm premieres at San Diego Comic Con, now starring Jason Momoa, and is a hit. Colt is exonerated, and he and Jody get back together. The end credits play over a montage of behind-the-scenes footage of the real stunt work involved in making the film
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
Se fosse stato un affresco sarebbe stato in stile barocco, a tratti persino rococo’, farcito di azione a go-go. Si, diciamolo pure, anche troppo, andando a tradire un certo autocompiacimento, da parte di un regista come David Leitch che tra l’altro parla per esperienza diretta: prima controfigura di Brad Pitt in Fight Club e Mr. e Mrs. Smith, in seguito regista di Atomica Bionda e Bullet Train, adesso si lancia con The Fall Guy, pellicola pirotecnica che racconta in presa diretta il duro lavoro dello stuntman, pagato, ma non certo riconosciuto pubblicamente come dovrebbe. Anche la frecciatina all’establishment hollywoodiano è in presa diretta - nel film stesso - e ci tiene a rilevare come non esista l’Oscar per quella categoria. Che, vogliamo rimediare?
Ma The Fall Guy, il ragazzo delle cadute (fisiche e sentimentali), nel raffinato gioco di significati del titolo stesso del film - ‘fall’/cadere, ‘fall (in love)/innamorarsi -
ticchettio ne scandiva ogni battuta. Ed è per l’appunto questo il vezzo che apre e chiude una sorta di vaso di pandora, il cui contenuto potevamo anche immaginare, ma non di ‘viverlo’ in questa indimenticabile, autoironica e divertente vicenda raccontata in prima persona. Vicenda che altro non vuole essere se non una dichiarazione d’amore per il cinema, fascinazioni e rovesci di medaglia included.
A raccontarcela, la vicenda, è proprio lui, fresco di plastilina dal ruolo di Ken nel Barbie di Greta Gerwig, ma come ben sappiamo, in grado di sorprenderci in qualsiasi dimensione interpretativa, di ogni genere possibile (La La Land e Blade Runner 2049 docent). Stiamo parlando di Ryan Gosling, qui tradotto nello stuntman Colt Seavers: e già il nome è tutto un programma, sia nella traduzione letterale di ‘puledro’, sia nel significato trasverso ed
ammiccante, di un tipo di pistola americana, la colt, appunto. I toni esilarati della sua voce fuori campo, con cui Colt/Gosling si racconta, già tradiscono gli umori dell’intero film, la cui ritmica ha tutta la geniale forza di un illuminato ed elettrizzante palinsesto musicale (Dominic Lewis).
massimo. “C’è un proverbio che dice ‘L’orgoglio viene dopo la caduta’ ma non ti dicono che l’orgoglio rimane anche dopo†ci confessa lo stesso Colt/Gosling, soggiogato, almeno in parte, dalla percezione di un cocente fallimento. Oltretutto, abbandonando il campo per un incidente piuttosto grave - illustrato a dovere dalla regia con dissolvenze in nero ad effetto e perfetti tempi cinematografici - si è lasciato alle spalle l’amore della sua vita, l’operatrice di macchina (da presa, ovvio) Jody Moreno di Emily Blunt (fresca di Kitty nel pluripremiato Oppenheimer di Christopher Nolan). C’è da dire che i due, Ryan Gosling ed Emily Blunt, pattinano a meraviglia come su una pista ghiacciata, facendo faville, soprattutto all’ombra della seconda occasione per Colt/Gosling. Lui cade e si rialza ogni volta, sul set e pure quando si trasforma in un involontario ‘cacciatore di taglie’, mentre lei dirige, canta - meravigliosamente - per poi tradursi in
‘wonder woman’ come se niente fosse. La produttrice Gail Meyer (Hannah Waddingham all’altezza di tutta la malvagità richiesta per copione) lo richiama sul campo tenendogli un tranello diabolico, come vedremo più avanti. Colt/Gosling non avrebbe accettato se non gli avessero detto la clamorosa bugia che era proprio lei, Jody/Blunt, ora al suo primo film da regista, a volerlo di nuovo sul campo sul suo set.
Manco a dirlo anche il titolo del film, un’epopea fantascientifica in produzione a Sidney, in Australia - Metalstorm, ovvero ‘tempesta di metalli’ - ammicca al lavoro degli stuntman sul campo, in un evidente omaggio viscerale. Omaggio in veste parodia, si è detto, a metà tra Cowboy & Aliens e Dune, in cui si contempla una storia d’amore tra un umano e un’aliena. Del resto, il sottobosco di connessioni tra finzione e realtà è la linfa vitale di The Fall Guy che, come un ragno industrioso,
tesse la ragnatela in un gioco continuato tra il copione di Metalstorm e la vicenda reale, in punta di liaison spezzata tra Colt/Gosling e Jody/Blunt: i siparietti al limite del battibecco sul set di lei che, argomentando sulla sceneggiatura del suo film, di fatto, punzecchia lui, provocando il nostro stuntman sul suo abbandono, ne sono la dimostrazione più lampante. L’arte che imita la vita e viceversa, in un gioco di specchi a tre, che per noi spettatori resta finzione nella finzione.
Ma, come complicare la vicenda sforando nel genere thriller? Con la scomparsa – apparente – della star Tom/Taylor-Johnson, del cui ritrovamento si ingaggia proprio lo stuntman Colt/Gosling, il tipo giusto che può passare inosservato. Come non pensare all’esilarante film dei fratelli Coen Ave Cesare!? Ricordate la scomparsa della star Baird Whitlock di George Clooney, rapita dagli sceneggiatori in rotta con Hollywood? Beh, il filo conduttore della protesta corre parallelo, ora
per un’altra categoria, quella degli stuntman, mai riconosciuta come si deve. Anche qui il monito a Hollywood è abbastanza dichiarato. Ma The Fall Guy non si limita solo a questo. Va ben oltre. Facendo girare il protagonista su se stesso alla maniera della scansione digitale su monitor di un replicante in Blade Runner, in The Fall Guy la regia ci tiene a puntare il dito su un’altra ‘minaccia’, che già incombe sulla testa degli stuntman, ma anche degli stessi attori, andando a declassare la loro unicità . E questa minaccia si chiama intelligenza artificiale, o, semplicemente, la tecnologia digitale già all’altezza per manipolare ed usare la fisionomia reale di un artista, offrendone la sua versione digitalizzata: così, ovviamente, i costi di produzione dei film vengono vantaggiosamente abbattuti, tanto quanto l’individualità artistica però. Potrebbe essere, purtroppo, anche la risposta alle rimostranze di una mancata considerazione all’inevitabile ‘usura’ del lavoro degli stuntman, umani
non di gomma, per quanto fattore di norma ritenuto irrilevante, sulla scia dei ciak a ripetizione richiesti per una medesima scena.
Insomma, quale migliore occasione di questa, con un film nel film, nell’ottica di uno stuntman, per raddoppiare l’azione, premurandosi di rivoltarla come un calzino? La maggior parte delle riprese, anche di una stessa scena, varia il più possibile e dà veramente un’idea piena della sua costruzione, elaborazione e sviluppo nelle varie possibilità , in un modo forse mai visto, e non in maniera così ricca e prolungata. Si dice peraltro che proprio con gli stunt, sull’onda degli otto cappottamenti e mezzo di un’auto (il pilota Logan Holladay alla guida dell’impresa), The Fall Guy abbia raggiunto un suo Guiness dei Primati. Che il ‘fuoco dell’amore’ fosse d’altra parte l’amministratore delegato, collante dominante, della storia nella storia, era già nel conto fin da subito.
Si potrebbe scrivere un libello su questo film
ma la miglior cosa è non lasciarselo sfuggire e goderselo di persona.
Uno spettacolo nello spettacolo, effervescente e pirotecnico, comico ed esilarante, anche nelle battute e nei colpi di scena, persino in punta di doppio epilogo, da manuale! La proiezione del film Metalstorm prodotto all’interno di The Fall Guy poi, in una sala cinematografica con un folto pubblico plaudente la regista Jody/Blunt, sfuma nell’effetto scatole cinesi. Ma attenzione, il backstage e i veri stuntman che affiancano i titoli di coda, non sentenziano affatto la fine del film. La trovata di riprendere le fila da dove ci si era fermati, con tanto di dida come da copione, è fantastica, e il siparietto finale che andrà in onda di lì a poco non sarà da meno! Insomma, si torna a casa ridendo! Sicuro!
Jody Moreno (Emily Blunt): Sei l'ultima persona sulla Terra che voglio vedere! Potrei prenderti a schiaffi, lo farei davvero!
Colt Seavers (Ryan Gosling): Io accetterei volentieri, ma in un ambiente più sicuro.
Jody: Sei un fantasma? Niente telefonate, niente messaggi...
Jody: Sono la regista, sei uno stuntman. Dobbiamo essere super professionali!
Colt: Professionale è il mio secondo nome.
Jody: Credevo fosse "pericolo"!