(Resident Evil: The Final Chapter; Francia, Germania, Canada, Australia 2016; Azione, Horror, Sci-fi, Thriller; 106'; Produz.: Capcom Company, Constantin Film International, Don Carmody Productions, Screen Gems, Impact Pictures; Distribuz.: Warner Bros Italia)
Cast: Milla Jovovich (Alicia) Iain Glen (Dr. Alexander Isaacs) Ali Larter (Claire Redfield) Shawn Roberts (Albert Wesker) Eoin Macken (Doc) Fraser James (Razor) Ruby Rose (Abigail) William Levy (Christian) Rola (Cobalt) Ever Anderson (Alicia giovane/Regina Rossa) Mark Simpson (James Marcus) Milton Schorr (Uomo magro) Siobhan Hodgson (Donna macilente) Joon-Gi Lee (Comandante Chu) Lee Raviv (Studentessa)
L'umanità è allo stremo dopo che Alice, Jill, Leon, Ada, e Becky sono stati traditi da Wesker a Washington DC. Alice deve tornare al punto in cui è iniziato l'incubo, Raccoon City, dove la Umbrella Corporation sta raccogliendo le proprie forze per un attacco finale contro i sopravvissuti. In una corsa contro il tempo Alice unirà le proprie forze con i suoi vecchi amici cui si aggiungeranno nuovi e improbabili alleati, in una battaglia piene di azione con orde di non morti e nuovi mostri mutanti. Tra il riacquisto delle sue abilità sovrumane e con l'attacco imminente della Umbrella, questa sarà l'avventura più difficile di Alice, cercare di salvare l'umanità , che è sull'orlo dell'oblio.
Commento critico (a cura di FRANCESCO ADAMI)
Resident Evil: The Final Chapter è il sesto ed ultimo capitolo della saga di film Resident Evil, tratti dall'omonimo videogioco. La narrazione filmica si era conclusa nel momento in cui Alice (Milla Jovovic), a seguito di varie peripezie, riuscendo a liberarsi dalla struttura della Umbrella Corporation con l'aiuto di Ada Wong e
dell'antagonista Albert Wesker, giunge alla Casa Bianca. E' qui che ad Alice/Jovovic viene iniettato il siero che la rende superumana. Il precedente film Resident Evil: Retribution si chiude con una sequenza nella quale gli alleati Wesker, Alice, Ada Wong e Jill Valentine, sono pronti per affrontare un orda gigantesca di zombie ed esseri
mostruosi. Quest'ultimo capitolo invece, pur ricollegandosi ad alcuni avvenimenti, si discosta quasi totalmente dal finale del precedente film. Infatti, come per magia, sono scomparsi i personaggi di Ada Wong e Jill Valentine, di cui non si parla minimamente. Scelta stilistica e di produzione non molto chiara. Non
La storia individuale di Alice, ora più fragile e vulnerabile, si approfondisce sempre più, portando un contributo interessante allo sviluppo della storia
del personaggio, anche se questa sorta di capitolo conclusivo sembra quasi un film "dovuto" per dare
una degna conclusione alla saga. I film precedenti si distanziavano nell'uscita nelle sale di circa 2-3 anni, dunque semplicemente il tempo produttivo e realizzativo del singolo film, mantenendo viva la narrazione. Quest'ultimo film, si discosta di ben 5
anni dall'uscita di Retribution, per varie motivazioni. E' dunque più che evidente che un'attesa così lunga presupponesse una realizzazione più sofisticata e meno superficiale di quella altrimenti realizzata. Si può dire centrata la scena iniziale riassuntiva degli avvenimenti accaduti nei film precedenti, che conferiscono al nuovo lungometraggio una continuità narrativa della storia di Alice, portandola ad un epilogo tutto sommato di un certo interesse. E non sono pochi i richiami ai vari film della saga, come l'ambientazione quasi desertica dell'estinzione della razza umana, il road movie per le strade di un mondo oramai quasi annientato ed il ritorno
alla disastrata Racoon City del primo lungometraggio.
A livello stilistico questo capitolo finale di Resident Evil è molto efficace grazie al ritmo di tensione venato di sfumature horror, soprattutto nella parte iniziale del film, con momenti elettrizzanti al punto da far saltare improvvisamente lo spettatore sulla sedia. Il flusso di intrattenimento prosegue seguendo le adrenaliniche orme di Alice contro un'orda di zombie, cuore pulsante di una sfrenata sequenza di azione a carattere fantastico-acrobatico. Dal punto di vista tecnico, lo scenografo Edward Thomas
ha elaborato accuratamente tutte le ambientazioni che rievocano anche nei minimi dettagli le ricostruzioni sceniche dei precedenti film. Un ottimo lavoro è stato svolto pure dal designer Clinton Aiden-Smith nella progettazione di protesi e trucco sulla vastissima scala dei 1500 zombie presenti nel film, diversificati dalla massa in specifiche individualità .
In ultima analisi il film è girato in digitale con Red Epic Dragon, senza l'ausilio della tecnica stereoscopica, presente
invece nei due precedenti capitoli. E' pertanto consigliata la visione in 2D, rispetto alla versione tridimensionale convertita in postproduzione, elemento non rilevante a livello di rappresentazione scenica. Consigliato a chi conosce i precedenti atti della saga e non se la sente di mancare il finale. Un finale non certo di portata stratosferica ma tutto sommato accettabile.