"Il libro parla di così tante cose in cui crediamo. Abbiamo amato il modo in cui la storia è raccontata attraverso molteplici punti di vista e di come includa un intero quartiere americano, facendo si che chiunque possa identificarsi con qualcuno dei personaggi"
Il produttore David Hoberman
Cast: Julia Roberts (Isabel Pullman) Owen Wilson (Nate Pullman) Jacob Tremblay (Auggie Pullman) Izabela Vidovic (Via Pullman) Danielle Rose Russell (Miranda) Mandy Patinkin (Mr. Tushman) Ali Liebert (Ms. Petosa) Daveed Diggs (Mr. Browne) Sonia Braga (Madre di Isabel) Noah Jupe (Jack Will) Emma Tremblay (Michelle) Rachel Hayward (Madre di Miranda) Nadji Jeter (Justin) Elle McKinnon (Charlotte) Ty Consiglio (Amos) Cast completo
Kyle Breitkopf (Miles) Bryce Gheisar (Julian) Millie Davis (Summer)
Musica: Marcelo Zarvos
Costumi: Monique Prudhomme
Scenografia: Kalina Ivanov
Fotografia: Don Burgess
Montaggio: Mark Livolsi
Effetti Speciali: Kerry Phillips (supervisore)
Makeup: Naomi Bakstad (direttrice)
Casting: Deborah Aquila, Kara Eide, Tricia Wood e Kris Woz
Scheda film aggiornata al:
19 Maggio 2020
Sinossi:
In breve:
Auggie Pullman (Jacob Tremblay) è un bambino nato con un'anomalia facciale che non gli ha mai consentito di frequentare una scuola normale ma l'ultimo anno delle scuole elementari viene ammesso in una scuola normale. I compagni di classe, la sua famiglia e tutta la comunità farà in modo di accoglierlo facendolo sentire integrato ma per Auggie non sarà così semplice.
Paradossalmente Auggie Pullman diventa il più improbabile degli eroi proprio quando viene ammesso all'ultimo anno delle elementari. Mentre la sua famiglia, i suoi nuovi compagni di classe e tutta la comunità lotta per scoprire la propria compassione e accettazione, la straordinaria storia di Auggie unirà tutti quanti e dimostrerà che non occorre nascondersi quando si è nati per differenziarsi dagli altri.
Synopsis:
A young boy born with a facial deformity is destined to fit in at a new school, and to make everyone understand he's just another ordinary kid, and that beauty isn't skin deep
Based on the New York Times bestseller, WONDER tells the incredibly inspiring and heartwarming story of August Pullman. Born with facial differences that, up until now, have prevented him from going to a mainstream school, Auggie becomes the most unlikely of heroes when he enters the local fifth grade. As his family, his new classmates, and the larger community all struggle to discover their compassion and acceptance, Auggie's extraordinary journey will unite them all and prove you can't blend in when you were born to stand out
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
"Come un astronauta che deve entrare in un mondo alieno...."
Se la prima cosa che vediamo sui titoli di testa di Wonder è un casco da astronauta ondivagare in verticale al ralenti, non è per gioco. E' piuttosto una necessità , oltre che un sogno, per Auggie Pullman (il Jacob Tremblay candidato al Golden Globe per Room), bambino nato con malformazioni al cranio, con conseguenti deformazioni facciali (detta Sindrome di Treacher Collins), tali da richiedere un intervento chirurgico dopo l'altro e costringerlo ad una formazione scolare all'interno delle mura domestiche. Scopriremo di lì a poco che si è trattato di una formazione super, acquisita grazie ad una intelligenza, come dire, sopra la media. Ma il fatto è che Auggie (August) non ha mai frequentato la scuola pubblica, e che nelle sue condizioni, il primo giorno alla prima classe della media lo intimorisce non poco. E' lui stesso a definirsi "pietrificato". E non
certo per la mancanza di supporto ed incoraggiamento da parte di genitori speciali e premurosi che hanno sacrificato molto del loro per lui - la Isabel e il Nate Pullman di Julia Roberts ed Owen Wilson, squisitamente perfetti nel ruolo - e della sorella maggiore Via (Izabela Vidovic), a loro volta altrettanto preoccupati, per quanto non lo diano a vedere. E dire che quel che si spera di incontrare là fuori, uscendo allo scoperto, è solo un pò di gentilezza: "Mio Dio, fa' che siano gentili con lui!" è quel che si augura la madre, ben sapendo che la scuola pubblica, bullismo incluso, è un trampolino di lancio obbligato per la crescita di suo figlio, ma anche un'arma a doppio taglio, in cui sarà più facile ferirsi prima di arrivare a trarne beneficio.
Le presentazioni in Wonder sono tutte in prima persona. Ed è più che ovvio che sia lo stesso
Auggie ad avviare il racconto in voice over, ma la sensibile regia di Stephen Chbosky si premura di legare tra loro le fibre tessili di questa storia di integrazione di un diverso nel connettivo sociale, passando attraverso diversi punti di vista, sia di alcuni compagni di scuola che dei familiari del piccolo protagonista. E la storia diventa così una delle più sensibili e delicate mentre scavalca il melodramma che avrebbe potuto diventare. Chbosky è d'altra parte scrittore prima ancora che sceneggiatore per il cinema: ha curato l’adattamento per il grande schermo del suo romanzo per il film che ha anche diretto Noi siamo infinito. Romanzo primo in classifica del "New York Times" e bestseller internazionale che nel 2013 ha vinto il premio come “Migliore opera prima†agli Indipendent Spirit Award. Poi è stata la volta dell'adattamento cinematografico non di animazione de La bella e la bestia, e al momento Chbosky
che ci viene trasmesso dal pulpito di Wonder, per una volta collocato all'altezza di chiunque.
La chiave di svolta per armonizzare tra loro personalità diverse, spesso frutto di un deviante condizionamento familiare. Di contro alla mostruosità interiore dei genitori, persino il peggior bullo della scuola si rende conto di avere sbagliato oltrepassando ogni limite, ma alla fine è l'unico della sua famiglia a dispiacersi sinceramente. Come scrive R. J. Palacio nel romanzo da cui è stato tratto il Wonder cinematografico di Chbosky: "Abbiamo dentro di noi, come esseri umani, non solo la capacità di essere gentili, ma la scelta reale della gentilezza". Per non lasciare per strada le cose che contano davvero: 'l’amicizia, il coraggio e la scelta quotidiana di essere gentili verso chiunque incontri sul tuo cammino'.
Secondo commento critico (a cura di La parola al film)