Ritorno al cinema il 6 Febbraio - RECENSIONE - Da Cannes 77. - Un 'Body Horror' per Demi Moore, Dennis Quaid e Margaret Qualley (C’era una volta… a Hollywood) per la regista francese Coralie Fergeat (Revenge) al suo debutto in un lungometraggio statunitense: si vocifera di un "esplosivo approccio femminista" al genere horror - Dal 30 Ottobre
(The Substance; Regno Unito, Usa 2023; 'horror eclettico'; 140'; Produz.: Solas Mind, Universal Pictures, Working Title Films; Distribuz.: I Wonder Pictures)
Soggetto: Lo spunto di The Substance paga pegno ai classici temi di David Cronenberg - oltre che di John Carpenter e del mito di Frankenstein - che la regista francese Coralie Fergeat usa come spunto per una storia che porta a riflettere sull'ossessione contemporanea per la giovinezza e la bellezza a tutti i costi, e su come questa sia figlia di uno sguardo e di un desiderio prettamente maschili, ancora imperanti.
Preliminaria - Riconoscimenti e Premi:
✦5 GOLDEN GLOBE AWARD NOMINATIONS✦
BEST PICTURE (MUSICAL OR COMEDY)
BEST DIRECTOR, CORALIE FARGEAT
BEST SCREENPLAY, CORALIE FARGEAT
BEST ACTRESS, DEMI MOORE
BEST SUPPORTING ACTRESS, MARGARET QUALLEY
✦7 CRITICS CHOICE AWARD NOMINATIONS✦
BEST PICTURE
BEST DIRECTOR CORALIE FARGEAT
BEST ORIGINAL SCREENPLAY CORALIE FARGEAT
BEST ACTRESS DEMI MOORE
BEST SUPPORTING ACTRESS MARGARET QUALLEY
BEST HAIR AND MAKEUP
BEST VISUAL EFFECTS
✦CANNES FILM FESTIVAL WINNER✦
BEST SCREENPLAY, CORALIE FARGEAT
✦2 FILM INDEPENDENT SPIRIT AWARD NOMINATIONS✦
BEST FEATURE
BEST LEAD PERFORMANCE, DEMI MOORE
Cast: Demi Moore (Elizabeth Sparkle) Dennis Quaid (Harvey) Margaret Qualley (Sue) Joseph Balderrama (Craig Silver) Oscar Lesage (Troy) Gore Abrams (Oliver) Olivier Raynal (Alan) Tiffany Hofstetter (Stilista) Tom Morton (Dottore)
A Capodanno, mentre si fanno le ultime prove per la grande serata, Sue comincia ad avere gravi problemi nel corpo: perde i denti, poi le unghie e infine un orecchio. Per curare gli effetti collaterali delle sue folli decisioni opta per un altro trattamento con The Substance, ma contravviene nuovamente alle regole utilizzando il siero già precedentemente usato dalla sua matrice, mandando in collasso l'esperimento che la uccide durante la nuova metamorfosi: la versione che ne nasce si rivela infine una creatura mostruosa, che mescola parti di Elisabeth e di Sue e si trascina sul palco della trasmissione televisiva, causando panico e orrore nel pubblico.
Dopo aver rimesso sugli spettatori grossi getti di sangue in modo incontrollato, uno di loro la decapita ed essa scende in strada, sgretolandosi lentamente. L'unica parte rimasta intera è il volto di Elisabeth, che il mostro portava sulla schiena e che scivola lentamente sulla stella della Walk of Fame, che in passato era stata dedicata alla diva.
Storyline:
On her 50th birthday, Elisabeth Sparkle, a once-celebrated but now-faded Hollywood movie star, is abruptly dismissed from her long-running aerobics TV show by the producer, Harvey, due to her age. A distraught Elisabeth crashes her car while distracted by a billboard of herself being taken down. At the hospital, a young nurse covertly gives her a flash drive advertising "The Substance", a black market serum that promises a "younger, more beautiful, more perfect" version of oneself.
Elisabeth, intrigued and desperate, orders The Substance and injects the single-use activator serum. She convulses as her body generates a younger version of herself, Sue, who emerges from a slit in her back. The two bodies must switch consciousness every seven days without exception, with the inactive body remaining unconscious and fed intravenously with a weekly food supply. Daily injections of stabilizer fluid, extracted from the original body, are necessary to prevent Sue from deteriorating.
Sue quickly becomes an overnight sensation as Elisabeth's replacement on the TV show, and is eventually offered the chance to host the network's prestigious New Year's Eve Show. While Sue lives a confident and hedonistic life, Elisabeth becomes a self-hating recluse. Nearing the end of one allotted weekly cycle, Sue parties and brings a man home for casual sex, delaying the switch by extracting additional stabilizer fluid, causing Elisabeth's right index finger to suddenly age. Elisabeth contacts the supplier, who warns her that disobeying the switching program leads to irreversible aging of the original body. Despite their shared consciousness, Elisabeth and Sue begin to view themselves as separate individuals and grow to despise each other; Elisabeth resents Sue for her frequent disregard of the switching schedule, which further exacerbates her aging, while Sue is disgusted by Elisabeth's constant self-loathing and binge-eating. Following a particularly destructive episode as Elisabeth, Sue stockpiles stabilizer fluid and refuses to switch back.
Three months later, the day before the New Year's Eve telecast, Sue runs out of stabilizer fluid and contacts the supplier, who informs her that she must switch back to replenish the fluid. When they switch, Elisabeth finds herself horrifically transformed into an elderly hunchback. Determined to stop Sue, Elisabeth orders a serum designed to terminate her. Craving the admiration that Sue's celebrity status provides, she stops before fully injecting the serum and resuscitates Sue, leaving both of them conscious. Realizing Elisabeth's intent, Sue attacks and kills her before leaving to host the New Year's special.
Without Elisabeth, Sue's body begins to rapidly deteriorate. In a panic, she attempts to create a new version of herself using leftover activator serum, despite the single-use warning. This results in the creation of a grotesque mutated body, "Monstro Elisasue", with both Sue and Elisabeth's faces. Monstro Elisasue, dressed up in a mask cut from a poster of Elisabeth, limps onto the stage during the live broadcast. The mask falls off, causing the horrified audience to erupt into chaos and attack her. A man decapitates her, only for an even more mutated head to grow back, and one of her arms to snap off and drench both the audience and studio in torrents of blood. Elisasue flees the studio, but collapses and explodes into viscera. Elisabeth's original face detaches from the gore, crawling onto her neglected star on the Hollywood Walk of Fame. She smiles as she hallucinates being admired before melting into a puddle of blood, which is cleaned up by a floor scrubber the next day.
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
“Ci vuole giovane, sexy e ci vuole subito… Mi importa un c…o se ha vinto l’Oscar!â€
Cosa potrà mai succedere ad una star che ha visto giorni di gloria tanto da vincere un Oscar e che adesso è migrata sul piccolo schermo a fare trasmissioni di fitness aerobico per sbarcare il lunario? Lo fa da anni ma per il suo cinquantesimo compleanno non avrà gli auguri speciali del suo produttore, bensì il ben servito, con un libro di cucina come regalino di addio! Dallo sconvolgimento, vedendo per strada che viene stracciato il poster promozionale con la sua immagine, Elizabeth Sparkle avrà un incidente, ma in ospedale, insieme alle cure di primo soccorso, avrà anche un’impensabile opportunità , dapprima scartata e poi, sull’orlo della disperazione, ripresa in mano come ultima spiaggia: “hai mai pensato ad una versione migliore di te stessa?â€
Folgorante capolavoro! La regista e sceneggiatrice francese Coralie Fargeat, qui con The Substance
alla sua seconda prova dopo Revenge - in realtà al suo debutto in un lungometraggio statunitense - tradisce un tocco straordinariamente unico nel realizzare una storia per il grande schermo: aspramente critica, altrimenti non vale il biglietto! E lo fa attingendo a piene mani dall’inesauribile cornucopia di simbolismi, allegorie e metafore, oltre alla rivisitazione di classici horror, tali da poter essere considerata degna e promettente allieva di David Cronenberg - letterali citazioni di certi passaggi de La mosca - ma non solo: vedi ad esempio il metafisico, classico sound, già incorporato da Stanley Kubrick in 2001 Odissea nello spazio, richiamato in causa come metafora di trasformazione. Il simbolismo dei corridoi angusti e lunghi in odore di horror poi, fanno tanto Shining. Ma anche l’universo carpenteriano sembra non essere affatto estraneo al bagaglio culturale della regia.
A dirla tutta, in mezzo ad un oceano di body horror in chiave splatter che
televisivo Harvey di Dennis Quaid. Harvey! Ogni riferimento al molestatore Weinstein non credo sia puramente casuale!
Ma chi, sull’escalation orripilante delle varie età che sfociano nella graduale e sempre più devastante mostruosità deformante, dovrebbe davvero vincere l’Oscar, è Demi Moore che - forte di un’esperienza diretta sul campo, come star di Hollywood, del fitness e del reiterato ritocchino - si spalma con estrema generosità sul personaggio di questa star, anche mettendosi ripetutamente a nudo, così come si adegua al ‘gioco’ l’alter ego più giovane del suo stesso personaggio, Margaret Qualley con Sue.
Elizabeth/Moore è star non tanto realmente fuori gioco, quanto piuttosto rifiutata, dai cartooneschi produttori e dirigenti della rete televisiva, tutti estremamente attempati e oltremodo kitsch, mai sazi abbastanza di carne fresca, giovane, sorridente ed accondiscendente. Sulla loro voluttuosità - per la carne fresca s’intende! - troneggia, particolarmente esemplare, la sequenza del colloquio principe tra Harvey/Quaid ed Elizabeth/Moore, mentre lui
Ovvio che Coralie Fargeat ci vada giù duro con quel genere di uomini e con i loro parametri di reclutamento di giovani aspiranti cabarettiste. Ma per rincarare la dose, la regia introduce il siparietto del vicino di casa che è tutto un programma e, soprattutto, eloquente della mentalità becera di certi soggetti. E se le battute sessiste si sprecano, le immagini le sovrastano. E’ difatti all’universo visivo, esacerbato nel sanguinolento come
non mai, che Fargeat si affida roteando la macchina da presa come fosse un saltimbanco, spesso tallonando con quella a mano il personaggio sul campo, prima di deflagrare nel mattatoio in punta di rabbiosa ‘revenge’. Non solo la sua ma, anche e soprattutto, a cavalcioni della conflittualità crescente tra le due parti della stessa persona: succede che Sue/Qualley, “la versione migliore†di Elizabeth/Moore, percepita dall’universo maschilista come ‘Sparkle’ (scintillante) di nome, ma non di fatto, in coda all’esigenza di restare sul campo più di quanto consentito dal regolamento - sette giorni ciascuna, a turno - trasgredisce la tempistica nella somministrazione dei fluidi di nutrimento, stabilizzazione ed alternanza, così da far saltare l’equilibrio dell’esperienza che verrebbe da definire ‘ai confini della realtà ’. D’altra parte, aveva per altri versi già fatto strada Frankenstein sul crinale del raggiungimento dell’immortalità .
La connessione tra cibo e desiderio sessuale, poi, tra immagine perfetta e degradata sul
piano dell’abuso, sembra una sorta di filo di Arianna che serpeggia per tutta la trama del film. Ad ogni modo, se i primissimi piani, meticolosamente minimalisti, diventano qui la prima lingua parlata, i piani sequenza iniziali, il metodo di ripresa, con la predilezione dall’alto verso il basso, aprono subito ad una visione viscerale mirata a far presa nel profondo.
Avvio folgorante, con quell’uovo, nucleo primigenio della nascita, che, dopo l’iniezione si scinde in due. E’ il biglietto da visita dell’argomento che ci si prepara ad affrontare nel modo più luminosamente eccentrico di raccontarlo: con l’utilizzo di immagini a doppio senso, ammiccanti nella premessa-promessa di un’evoluzione. E l’evoluzione, in The Substance (la sostanza), vive entro un circuito filmico circolare: si avvia con un lungo piano sequenza sulla stella di Elizabeth Sparkle nella Walk of Fame e si chiuderà in un suggestivo finale, a doppio fondo, con la stessa stella, sulla scia di
memorie di gloria in extremis prima che si trovi rilavata da una macchina idro pulitrice. La genialità della decapitazione che migra come il residuo di una mostruosità aliena prima di adagiarsi proprio sulla stella, per esprimere un ultimo, agonizzante, desiderio, in ricordo della fama andata, ha la configurazione di una sorta di Medusa: figura mitologica a sua volta dal doppio significato, oltre che dalla doppia sembianza - da orripilante a bellissima - per l’appunto secondo l’evoluzione figurativa antica.
suggestivi gli effetti speciali intermedi alla trasformazione, tra cui ad esempio la moltiplicazione delle iridi oculari prima della stabilizzazione, fase conclusiva preceduta dall’attivazione e susseguita dall’alternatore: il kit di packaging è poi un gioiellino di manufatto, sia dal punto di vista tecnico che cromatico. Uno tra i tanti segni di attenzione minimalista di questa regista che da ora in poi sarà nostra premura tenere d’occhio.
quello di rendere al meglio l’idea dell’ossessione sessista, così come viene percepito da chi preposto al reclutamento nello spettacolo ‘de borgata’, o ‘Tv spazzatura’, se più si preferisce: il concetto è il medesimo. Il risultato è un ciclonico rigurgito di quell’ossessione, tradotto in una faida sanguinolenta dell’essere, sia pure sdoppiato, che, passando per la sopraffazione temporanea, non ha scampo alcuno, e nessuna alternativa rispetto all’annientamento totale. Un fiume in piena nel bel mezzo di un uragano impressionante, dal potere ammaliante tale da restare incollato addosso.
regia di questo tipo, che riesce a concludere con un finale ad effetto, talmente ricco e significante, da rendere superfluo ogni commento: sono ancora una volta le immagini a parlare in una sequenza a dir poco indimenticabile!