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    Home Page > Movies & DVD > Il grande Gatsby

    IL GRANDE GATSBY: BAZ LUHRMANN RIPORTA SUL GRANDE SCHERMO LA CLASSICA STORIA DI F. SCOTT FITZGERALD DOPO QUATTRO PRECEDENTI TRASPOSIZIONI CINEMATOGRAFICHE TRA CUI QUELLA DI FRANCIS FORD COPPOLA (1974) E, AD INCARNARE IL PROTAGONISTA CHE DA' IL TITOLO AL FILM, CHIAMA LEONARDO DICAPRIO. NEL SUO CONO D'OMBRA, NELLA LONG ISLAND DEGLI ANNI VENTI, TRA GLI ALTRI, ANCHE TOBEY MAGUIRE, CAREY MULLIGAN ED ISLA FISHER

    VINCITORE del PREMIO OSCAR 2014 per i 'MIGLIORI COSTUMI' (Catherine Martin) e per le 'MIGLIORI SCENOGRAFIE' (Catherine Martin e Beverley Dunn) - Seconde visioni - Cinema sotto le stelle: 'The Best of Summer 2013' - Film di APERTURA al 66. Festival del Cinema di CANNES (15-26 Maggio 2013) - RECENSIONE ITALIANA IN ANTEPRIMA - PREVIEW in ENGLISH by SCOTT FOUNDAS (www.variety.com) - Dal 16 MAGGIO

    "Sono entusiasta di tornare in un paese, in un luogo e in un festival che sono sempre stati cosĂŹ vicini al mio cuore, non solo perchĂŠ il mio primo film 'Ballroom - Gara di ballo' venne proiettato li 21 anni fa, ma anche perchĂŠ F. Scott Fitzgerald scrisse alcuni dei passaggi piĂš belli e toccanti del suo straordinario romanzo proprio a pochi passi da Cannes, in una villa poco fuori Saint-Raphael".
    Il regista e co-sceneggiatore Baz Luhrmann

    (The Great Gatsby; USA 2012; drammatico; 141'; Produz.: Bazmark Films/Red Wagon Productions; Distribuz.: Warner Bros Pictures Italia)

    Locandina italiana Il grande Gatsby

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    Celluloid Portraits:



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    Titolo in italiano: Il grande Gatsby

    Titolo in lingua originale: The Great Gatsby

    Anno di produzione: 2012

    Anno di uscita: 2013

    Regia: Baz Luhrmann

    Sceneggiatura: Baz Luhrmann e Craig Pearce

    Soggetto: Un adattamento del romanzo del 1925 di F. Scott Fitzgerald ambientato a Long Island.

    La storia ambientata negli anni '20 e' gia' stata portata diverse volte sul grande schermo, a partire dall'indimenticabile film di FRANCIS FORD COPPOLA del 1974 con ROBERT REDFORD e MIA FARROW.


    Cast: Leonardo DiCaprio (Jay Gatsby)
    Tobey Maguire (Nick Carraway)
    Carey Mulligan (Daisy Buchanan)
    Joel Edgerton (Tom Buchanan)
    Isla Fisher (Myrtle Wilson)
    Callan McAuliffe (Il giovane Jay Gatsby)
    Gemma Ward (Ragazza languida)
    Amitabh Bachchan (Meyer Wolfsheim)
    Jason Clarke (George Wilson)
    Daniel Newman (Jeffery Wilson)
    Elizabeth Debicki (Jordan Baker)
    Jack Thompson
    Jacek Koman
    Barry Otto
    Vince Colosimo

    Musica: Craig Armstrong

    Costumi: Catherine Martin

    Scenografia: Catherine Martin

    Fotografia: Simon Duggan

    Montaggio: Jason Ballantine, Jonathan Redmond e Matt Villa

    Effetti Speciali: Dan Oliver (supervisore)

    Makeup: Diane Dusting

    Casting: Nikki Barrett e Ronna Kress

    Scheda film aggiornata al: 04 Marzo 2014

    Sinossi:

    IN BREVE:

    Nick Carraway (Tobey Maguire), un giovane del Midwest trasferitosi a Long Island, è affascinato dal misterioso passato e dallo stile di vita eccessivo del suo padrone di casa, il ricco Jay Gatsby (Leonardo DiCaprio). Entrerà a far parte del suo circolo e diverrà testimone di ossessioni e tragedie.

    IN DETTAGLIO:

    Il Grande Gatsby narra la storia di un aspirante scrittore, Nick Carraway che lasciato il Midwest Americano, arriva a New York nella primavera del 1922, un’epoca in cui regna la dubbia moralità, la musica jazz e la delinquenza. In cerca del suo personale Sogno Americano, Nick si ritrova vicino di casa di un misterioso milionario a cui piace organizzare feste, Jay Gatsby, ed a sua cugina Daisy che vive sulla sponda opposta della baia con il suo amorevole nonché nobile marito, Tom Buchanan. E’ allora che Nick viene catapultato nell’accattivante mondo dei super-ricchi, le loro illusioni, amori ed inganni. Nick è quindi testimone, dentro e fuori del suo mondo, di racconti di amori impossibili, sogni incorruttibili e tragedie ad alto tasso di drammaticità. Uno specchio fedele dei nostri tempi moderni e delle nostre quotidiane battaglie.

    SHORT SYNOPSIS:

    Nick Carraway, a Midwesterner now living on Long Island, finds himself fascinated by the mysterious past and lavish lifestyle of his neighbor, Jay Gatsby. He is drawn into Gatsby's circle, becoming a witness to obsession and tragedy.

    An adaptation of F. Scott Fitzgerald's Long Island-set novel, where Midwesterner Nick Carraway is lured into the lavish world of his neighbor, Jay Gatsby. Soon enough, however, Carraway will see through the cracks of Gatsby's nouveau riche existence, where obsession, madness, and tragedy await.

    Commento critico (a cura di ELISABETTA VILLAGGIO)

    E’ il film di apertura del Festival di Cannes. Se ne parla ormai da mesi. E’ al cinema, negli Stati Uniti, dal 10 maggio e arriva nelle sale italiane il 16 maggio. Si tratta de Il grande Gatsby, titolo originale Gatsby, del regista visionario Baz Luhrmann che torna a lavorare con Leonardo Di Caprio nella parte che, nel remake del ’74, interpretava Robert Redford. Tratto dal celebre romanzo di Francis Scott Fitzgerald, pubblicato per la prima volta a New York il 10 aprile 1925, Gatsby è un film attesissimo. Questa è la quarta versione della trasposizione cinematografica del romanzo, dopo un primo film muto del 1926 che è andato perso, Il grande Gatsby del 1949 di Elliott Nugent, e Il grande Gatsby del 1974 di Jack Clayton e sceneggiato da Francis Ford Coppola.
    Ambientato a Long Island, nello stato di New York, negli anni Venti, il film racconta la storia di

    James Gatsby, un dandy elegante e raffinato, ex gangster diventato ricchissimo che cerca di riconquistare Daisy, il suo grande amore che ormai è sposata e ha una figlia. Nella parte della protagonista Carey Mulligan, scelta dopo alcuni provini ai quali avevano partecipato nomi quali Keira Knightley, Michelle Williams, Natalie Portman, Anne Hathaway, Olivia Wilde, Jessica Alba e Scarlett Johansson.

    Le musiche sono affidate a Jay-Z per rispettare la tradizione del regista che ama mischiare il classico al moderno come aveva giĂ  fatto con Romeo e Giulietta.
    Si parla di un budget è di 104,5 milioni di dollari per la realizzazione del film girato in 3D in Australia tra l’estate e l’autunno del 2011.
    Sicuramente Gatsby ha creato grandi aspettative ormai da mesi. C'è e c'è stata tale attesa per questo che potrebbe definirsi il film dell'anno e speriamo che questa volta Hollywood riconosca finalmente a Di Caprio il meritato e da tanto

    agognato massimo premio.

    La storia e' raccontata dal punto di vista di Nick Carraway, un aspirante scrittore che negli anni '20 si trasferisce a New York dal Midwest e incontra Jay Gatsby. Scopre cosĂŹ che il suo bizzarro vicino di casa, colui che organizza feste pazzesche a cui partecipa tutta la New York che conta, aveva avuto una storia d'amore con Daisy, sua cugina, cinque anni prima, quindi prima che lei conoscesse il suo attuale marito. Gatsby era un povero squattrinato costretto ad andare in guerra e la bella Daisy stanca di aspettare aveva deciso di sposare il ricco Tom dal quale aveva avuto una figlia. Gatsby, deciso a riconquistarla, aveva fatto di tutto fino ad affittare la magnifica villa con parco e piscina di fronte all'abitazione di Daisy. LĂŹ organizzava feste folli in pieno stile anni Venti dove scorreva champagne a fiumi mentre si ballava in maniera folle e dissoluta.

    Gatsby era sicuro di riconquistare la sua innamorata ed era sicuro anche del fatto che lei non avesse mai amato quel marito fedifrago e ingombrante.

    Il grande Gatsby e' un film sfavillante, ricco, pieno di glamour, affascinante e intrigante ma lo è soprattutto per la storia originale che racconta un periodo particolare in un luogo particolare. Meravigliosi costumi, scene grandiose, ottima recitazione e l'uso del 3D non riescono però a dare quel tocco magico e quell'emozione in piÚ che ci si aspettava e che forse il film precedente raggiungeva.

    Secondo commento critico (a cura di SCOTT FOUNDAS, www.variety.com)

    It don’t mean a thing if it ain’t got that bling in Baz Luhrmann’s “The Great Gatsby,” which arrives six months after its originally scheduled December release date but maintains something of a gussied-up holiday feel, like the Macy’s Thanksgiving Day Parade as staged by Liberace. Indeed, it comes as little surprise that the Aussie auteur behind the gaudy, more-is-more spectacles “Moulin Rouge” and “Australia” has delivered a “Gatsby” less in the spirit of F. Scott Fitzgerald’s novel than in that of its eponymous antihero — a man who believes bejeweled excess will help him win the heart of the one thing his money can’t buy. Cinema audiences can prove as fickle and elusive as Daisy Buchanan, too, but it’s a fair bet that a starry cast (and soundtrack) and sheer curiosity value will power this Warner/Roadshow co-production to career-best box office numbers for Luhrmann (a record currently held by

    “Australia,” at $211 million), if not quite enough to justify its supposed $127 million budget.

    Like the blinking green beacon at the end of Daisy’s dock — so close and yet so far — Fitzgerald’s masterpiece of American letters has been a siren call for filmmakers ever since it was published in 1925. The first, silent screen adaptation arrived just one year later (and is now, like so many films of that era, believed lost), with subsequent versions following in 1949 (reconfigured into a film noir), 1974 (the best-known, with Robert Redford and Mia Farrow) and for cable TV in 2000. Rarely included in official “Gatsby” inventories, 2002’s quite curious “G” found an analog for Fitzgerald’s Jazz Age in the world of contemporary music’s hip-hop elite, long before Luhrmann saw fit to enlist Shawn “Jay-Z” Carter as a collaborator on his film’s cheerfully anachronistic soundtrack. But no one has yet cracked

    “Gatsby” on film as ingeniously as the theater company Elevator Repair Service did in its 2010 stage adaptation, “Gatz,” built around one actor’s unabridged, cover-to-cover recitation of the novel.

    It is often said that great books make for inferior films and vice versa, but there is something particular about “Gatsby” that seems to defy the screen. Transformed into voiceover, the running first-person narration of Nick Carraway (here played by Tobey Maguire) turns stilted and dry (presumably a problem the silent version avoided). Scrutinized by the camera’s gaze, Fitzgerald’s beautifully deployed symbols and signifiers become leaden with portent: the green light, the yellow roadster, the mountain of custom-tailored shirts, the unused swimming pool and the ever-watchful eyes staring out from the billboard of an enterprising Queens oculist. With Luhrmann at the helm, those devices loom larger and more literal than ever, until they come to resemble the towering monoliths of “2001.”


    Of course, to accuse Luhrmann (who also co-wrote the screenplay with frequent collaborator Craig Pearce) of overkill is a bit like faulting a leopard for his spots. Love it or hate it, take it or leave it, this is unmistakably his “Gatsby” through and through, and as with all such carte-blanche extravaganzas (increasingly rare in this cautious Hollywood age), it exudes an undeniable fascination — at least for a while. In the notes for his unfinished final novel, “The Last Tycoon,” Fitzgerald famously wrote, “action is character,” but for Luhrmann action is production design, hairstyling, Prada gowns and sweeping, swirling, CGI-enhanced camera movements that offer more bird’s-eye views of Long Island (actually the Fox Studios in Sydney) than “The Hobbit” did of Middle-earth. Arguably, the movie reaches its orgiastic peak 30 minutes in, with the first full reveal of Gatsby himself (Leonardo DiCaprio), accompanied by an explosion of fireworks and

    the eruption of Gershwin on the soundtrack. Where, really, can one go from there?

    But oh, how Luhrmann tries. Together with cinematographer Simon Duggan, he unleashes every manipulation he can think of — sepia flashbacks, smash zooms, split screens, superimpositions, period newsreel footage, new footage degraded to resemble period newsreel footage — all of it coming at you in three steroscopic dimensions. Only occasionally does the style seem like an actual response to the text rather than a visual circus operating independently of it. In one of the pic’s more striking passages, Carraway’s famous observation that he feels at once “within and without, simultaneously enchanted and repelled” becomes a lyrical mosaic of shared New York experience. Less effectively, Luhrmann has complete sentences from the novel appear typed out on the screen — a gimmick explained by a framing device that situates Carraway in a sanitarium, recounting the tale of Gatsby to

    a captivated shrink (Jack Thompson) who encourages him to write the story down.

    What Luhrmann grasps even less than previous adapters of the tale is that Fitzgerald was, via his surrogate Carraway, offering an eyewitness account of the decline of the American empire, not an invitation to the ball. But Luhrmann identifies far more strongly with Gatsby than he does with Nick, and instead of a tragic figure undone by his false optimism and unrequited yearning, the character becomes an object of envy —someone whose swank mansion and runway couture would be awfully nice to call one’s own. So the champagne flows like monsoon rain and the wild parties roar. Who cares if you’re doomed to meet an untimely end, so long as you go out looking fabulous?

    Everyone does look the part in this “Gatsby,” not least DiCaprio and Carey Mulligan (as Daisy), though in the years since

    his innovative, modern-dress “Romeo + Juliet,” where style still sat in something like equal balance with substance, Luhrmann has become less interested in performances than in artful poses. Periodically, as if by accident, something like real emotion pokes up through the film’s well-manicured surface, as when Gatsby recounts his first meeting with Daisy, his face lighting up with the childlike hope that so entrances Nick about him. More often, ”Gatsby” feels like a well-rehearsed classic in which the actors say their lines ably, but with no discernible feeling behind them. By far the liveliest work in the film comes from two actors with only a few minutes of screen time between them: the lithe, long-limbed newcomer Elizabeth Debicki as gabby golf pro Jordan Baker, and, in a single scene that marks his belated Hollywood debut, Bollywood superstar Amitabh Bachchan as the flamboyant Jewish “gambler,” Meyer Wolfsheim.

    Among the uniformly accomplished

    technical contributions, Luhrmann’s producer wife, Catherine Martin (already a double Oscar winner for “Moulin Rouge”) once again stands out for her production and costume design.

    Bibliografia:

    Nota: Si ringraziano Warner Bros. Pictures e Silvia Saba (SwService)

    Pressbook:

    PRESSBOOK Completo ITALIANO de IL GRANDE GATSBY

    Links:

    • Baz Luhrmann (Regista)

    • Leonardo DiCaprio

    • Tobey Maguire

    • Joel Edgerton

    • Carey Mulligan

    • Isla Fisher

    • Gemma Ward

    • Jason Clarke

    • Elizabeth Debicki

    • 66. Festival del Cinema di CANNES (15-26 Maggio 2013) - SI APRIRANNO I BATTENTI IL PROSSIMO 15 MAGGIO CON 'IL GRANDE GATSBY' DI BAZ LUHRMANN E SI CHIUDERANNO IL 26 CON 'ZULU' DI JEROME SALLE (Speciali)

    • 'IL GRANDE GATSBY': LA QUARTA TRASPOSIZIONE CINEMATOGRAFICA IN ORDINE DI TEMPO DELL'OMONIMO ROMANZO DI FRANCIS SCOTT FITZGERALD, PORTA LA FIRMA DELL'AUSTRALIANO BAZ LUHRMANN ('MOULIN ROUGE!', 'AUSTRALIA') E VANTA UN CAST ALL-STAR CAPITANATO DA LEONARDO DICAPRIO, TOBEY MAGUIRE E CAREY MULLIGAN. Film di Apertura a Cannes e dal 16 Maggio al cinema (Anteprime)

    • Il grande Gatsby (BLU-RAY + DVD)

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