FELTRINELLI REAL CINEMA: da domani, 9 Ottobre 2013, in libreria I SEGRETI DI MARILYN
08/10/2013
- In libreria dal 9 ottobre FELTRINELLI REAL CINEMA - Liz Garbus
LOVE, MARILYN - I DIARI SEGRETI
con (in ordine alfabetico)
F. Murray Abraham, Elizabeth Banks, Adrien Brody, Ellen Burstyn, Glenn Close, Hope Davis, Viola Davis, Jennifer Ehle, Ben Foster, Paul Giamatti, Jack Huston, Stephen Lang, Lindsay Lohan, Janet McTeer, Jeremy Piven, Oliver Platt, David Strathairn, Lili Taylor, Uma Thurman, Marisa Tomei, Evan Rachel Wood
dvd (107') + libro ("La macchina soffice" di Erica Arosio, pp. 80)
euro 16,90
“Un miracolo di documentario che ci permette di scoprire chi fosse veramente Marilyn Monroe”
(Entertainment Weekly)
“Io sono M.M. e non mi è permesso avere problemi, essere nervosa, provare sentimenti.” M.M.
“Il personaggio Marilyn è una sorta di mostro, di Frankenstein. L’ho creato e ora sono costretta a
interpretarlo ed è strano essere vittima della propria creazione.” M.M.
Chi si nasconde dietro all’immagine pubblica, disinvolta, sfrontata del sex symbol, all’icona che il tempo non ha mai scalfito? Norma Jean Baker, che il mondo ricorderà sempre come colei che ha creato il mito immortale della bellezza femminile nell’epoca del cinematografo, per la prima volta si confessa attraverso i suoi scritti, ritrovati in due scatoloni dal suo maestro di recitazione a cinquant’anni dalla sua morte. Love, Marilyn è la storia della donna nascosta dietro il Mito, raccontata dai divi di Hollywood che danno voce ai suoi appunti e diari segreti – pubblicati da Feltrinelli col titolo Fragments – mischiati ai ricordi di quanti la conobbero e la amarono e a repertorio inedito.
"Non ero mai stata un’appassionata di Marilyn Monroe. (...) Non mi sembrava potesse riguardare la mia vita. Perché avrebbe dovuto? Era un sex-symbol che arrivò alla fama e al successo grazie alla sua impressionante e forse insuperata chimica con l’obiettivo, nel contesto della Hollywood degli anni ’50. Io, d’altra parte, sono una regista e una madre, e il mio lavoro sembra sempre cercare di bilanciare queste esigenze in competizione, questi due grandi amori. Nel 2010, Stanley Buchthal iniziò a parlarmi di Fragments, il libro sulle lettere, i diari, le poesie e gli appunti mai pubblicati prima di Marilyn Monroe di cui stava curando l’edizione. (...) Quando iniziai a spulciare i documenti, dalle liste delle cose da fare alle ricette, alle lettere di lavoro e alle bozze di poesie, ne rimasi ammaliata. Quando poi ho scandagliato in profondità ed esplorato l’intimità dei suoi diari personali, delle lettere agli amanti e agli amici e soprattutto delle esortazioni a se stessa, mi sono ritrovata completamente catturata. C’era una Marilyn in questi scritti che nessuno di noi aveva mai conosciuto – ed era la donna che lei stessa riteneva di essere. In questi brandelli di carta giace la storia segreta di una delle più influenti figure della cultura del XX secolo. Partendo dal delicato e commovente archivio privato della sua vita, ricostruire l’opinione che mi ero fatta su questa donna è stata un’esperienza entusiasmante e una vera lezione di umiltà. Inoltre, questo viaggio di comprensione ha dato inizio anche per me a un processo di scoperta di me stessa: leggendo i suoi scritti, mi sono resa conto di quanto fossero sbagliati i miei giudizi su questa donna, del sessismo che li permeava e dell’ingenuità che ne era alla base. E ho scoperto anche qualcos’altro: Marilyn non era poi così diversa da tutte noi. Ho scoperto una moglie che si era battuta per conciliare lavoro e famiglia, un’attrice che usò il sesso per andare avanti nella carriera e lo fece in maniera imperturbabile, un’artista che lottò per essere presa sul serio e lavorò senza sosta per affinare la sua tecnica, una saggia donna d’affari che manipolò lo studio system a suo vantaggio. (...) Proprio quando sono stata capace di relazionarmi con la persona reale che si celava dietro al mito di Marilyn, ho pensato che le attrici di Hollywood di oggi avrebbero avuto una connessione ancor più forte con i suoi documenti. Oltre a ciò, le loro diverse interpretazioni personali sarebbero state preziose anche in altro modo: mi avrebbero permesso di riportare in vita i molti lati della stessa Marilyn. Love, Marilyn è una lettera d’amore da Marilyn a Marilyn. È un film che vuole che la consideriamo una persona vera, piuttosto che una proiezione delle nostre fantasie"
(Liz Garbus)
Insieme al film, il libro "La macchina soffice" di Erica Arosio (pp. 80): un ritratto empatico dell’ultima diva e del suo crepuscolo, panna montata e macchina da guerra all’ombra di un sorriso capace di riflettere la luce. Con le schede di tutti i suoi film. Perché, non dimentichiamolo, Marilyn è stata anche una grande attrice.
LA REDAZIONE
Nota: Si ringraziano e Gabriele Barcaro (Ufficio Stampa Feltrinelli Real Cinema)
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