Arrestato il regista iraniano Mohammad Rasoulof. Aveva vinto l'Orso d'oro con 'Il male non esiste'
09/07/2022
- Il regista iraniano Mohammad Rasoulof è stato arrestato insieme al collega Mostafa Al-Ahmad. Lo rendono noto su Twitter Kaveh Farnam e Farzad Pak, due produttori iraniani. I due filmmaker sarebbero stati condotti in una località sconosciuta.
Regista, produttore e sceneggiatore Rasoulof, cinquant'anni e una decina di film da sempre critico nei confronti del regime, due anni fa non aveva potuto ritirare l'Orso d'oro vinto al festival di Berlino per il suo film IL MALE NON ESISTE perché il governo non gli aveva dato autorizzazione a viaggiare. Già al suo ritorno in Iran nel 2017 a Rasoulof era stato vietato di girare film e viaggiare fuori dal Paese essendo accusato di "propaganda contro il sistema" portata avanti dai suoi film. L'Associated Press ha riferito che l'arresto di ieri fa riferimento ad alcuni post pubblicati dai due registi sui social media che contenevano critiche alla violenza della polizia.
Va detto che già nel 2002 con il suo primo lavoro GAGOOMAN (The Twilight) Rasoulof aveva vinto il premio per il miglior film al Fajr Film Festival in Iran. Poi col suo secondo film JAZIREH AHANI (L'isola di ferro, 2005) ha iniziato ad avere problemi con la censura in Iraniana.
Per quanto riguarda IL MALE NON ESISTE Orso d'Oro come Miglior Film alla Berlinale di quest'anno di scena quattro storie piene di poesia. Tema dei quattro racconti? La pena di morte, la repressione, la colpa e la capacità di schierarsi. Tutto parte con Heshmat (Ehsan Mirhosseini), marito e padre esemplare, un uomo che ogni moglie e figlia vorrebbero, ma alle tre di notte ha la sveglia. Dove va? A fare un orribile lavoro. Anche per Pouya (Kaveh Ahangar) non è diverso. Non può immaginare, lui che è un soldato alle prime armi, di dover dare morte a altro uomo, ma gli viene detto che deve farlo. Javad (Mohammad Valizadegan) invece è stato militare e ha ucciso. E ha anche ucciso l'uomo sbagliato. Così quando sta per chiedere alla sua amata se vuole sposarlo avrà una triste sorpresa. Protagonista dell'ultima storia Bahram (Mohammad Seddighimehr) un singolare medico impossibilitato a fare il suo lavoro. Per lui, che sta male, un ultimo imprescindibile appuntamento: quello di spiegare alla nipote il perché della sua vita da emarginato.
Per quanto riguarda la censura aveva spiegato via zoom il regista :"Bisogna avere il coraggio di guardare la realtà, una cosa ancora più estremamente necessaria in un regime totalitario. Le gente in certe realtà si separa dalla realtà, vive come in una bolla e si abitua a sentire tante menzogne anche politiche che si scambiano alla fine per vere. Ora sta proprio all'artista squarciare i veli, guardare nell'oscurità e sparare luce nel buio".
E ancora il regista: "Essere censurati - aveva detto - è una cosa che conosco molto bene e che ho sperimentato non solo nell'ambito artistico, ma anche nelle mie scelte giornaliere, ma di fatto - ribadisce - è una struttura che deforma la realtà e devo dire è molto doloroso sentire tante notizie false. Una censura comunque che è come una tenda sul mondo iraniano che ha isolato la gente rispetto al mondo".
(ANSA CINEMA)
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