NEGLI OCCHI: IL TRIBUTO DI GIOVANNA MEZZOGIORNO AL PADRE VITTORIO
"Il tempo ha portato un occhio e un punto di vista nuovo ed oggettivo; cinque anni fa non sarebbe stato possibile creare questo documento nel modo in cui oggi è stato realizzato. È una storia intesa come senso della vita, energia, di una missione personale (...) La presenza dei giovani rispecchia fortemente lo spirito del film, è un inno alla vita. Ho scoperto cose che non sapevo e mi sono stupita di quanto ha lasciato ad altri. Sentimenti, forza ed energia che mio padre ha lasciato. Non conta ciò che si vince, i premi, la carriera, ma l'energia emanata dalla persona che la rende profondamente vera e sempre attuale (...) Non è una biografia ma una sorta di fiction per alcuni aspetti...". Giovanna Mezzogiorno
GIOVANNA MEZZOGIORNO veste i panni della terrorista Susanna Ronconi, al fianco di RICCARDO SCAMARCIO (Sergio Segio) per RENATO DE MARIA in LA PRIMA LINEA.
Avendo deciso di accettare un ruolo assolutamente inedito - e senz'altro il più scomodo - per la sua carriera di attrice fino ad oggi, è logico e del tutto legittimo che lo difenda:
"Sappiamo che ci aspettano giorni di passione, affrontarli non sarà facile. Però ci sentiremo anche, finalmente, liberati. Quando la gente vedrà il film, si renderà conto che le polemiche sono gratuite. La storia non esalta in alcun modo il 'fascino' del terrorismo".
Che il terrorismo potesse risultare affascinante ci giunge del tutto nuova. Forse lo è stato o lo è per chi lo pratica. Il rischio (senz'altro messo nel conto) è che a renderlo in qualche modo affascinante sulla celluloide concorra il suo indiscusso glamour come attrice. Attenta Giovanna! Per dirla con Lino Banfi "una parola è troppo e due sono poche!". P. F.
"Il tempo ha portato un occhio e un punto di vista nuovo ed oggettivo; cinque anni fa non sarebbe stato possibile creare questo documento nel modo in cui oggi è stato realizzato. È una storia intesa come senso della vita, energia, di una missione personale (...) La presenza dei giovani rispecchia fortemente lo spirito del film, è un inno alla vita. Ho scoperto cose che non sapevo e mi sono stupita di quanto ha lasciato ad altri. Sentimenti, forza ed energia che mio padre ha lasciato. Non conta ciò che si vince, i premi, la carriera, ma l'energia emanata dalla persona che la rende profondamente vera e sempre attuale (...) Non è una biografia ma una sorta di fiction per alcuni aspetti...".
Giovanna Mezzogiorno