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CHE BELLA GIORNATA: CHECCO ZALONE IN CELLULOIDE ATTO II°
Dal 5 GENNAIO
(Che bella giornata, ITALIA 2010; commedia; 97' ; Produz.: Tao Due/Medusa Film; Distribuz.: Medusa Film)
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Titolo in italiano: Che bella giornata
Titolo in lingua originale:
Che bella giornata
Anno di produzione:
2010
Anno di uscita:
2011
Regia: Gennaro Nunziante
Sceneggiatura:
Luca Medici e Gennaro Nunziante
Soggetto: Luca Medici e Gennaro Nunziante.
Cast: Checco Zalone (Checco) Tullio Solenghi (Cardinale Rosselli) Ivano Marescotti (Maresciallo Mazzini) Rocco Papaleo (Nicola, il padre di Checco) Nabiha Akkari (Farah) Michele Alhaique (Don Ivano) Anna Bellato (Maria, che è innamorata di Checco) Bruno Cesare Armando (Responsabile Ministero ) Annarita del Piano (Anna, la mamma di Checco) Mehdi Mahdloo (Sufien, fratello di Farah) Luigi Luciano-in arte Herbert Ballerina (Giovanni, amico di Checco) Giustina Buonomo (Nonna Rosa) Cinzia Mascoli (Moglie di Mazzini) Hossein Taheri (primo arabo) Matteo Azchirvani (secondo arabo)
Musica: Luca Medici
Costumi: Mary Montalto
Scenografia: Sonia Peng
Fotografia: Federico Masiero
Montaggio: Pietro Morana
Casting: Elisabetta Curcio e Chiara Natalucci
Scheda film aggiornata al:
25 Novembre 2012
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Sinossi:
Milano. Checco, security di una misera discoteca della Brianza, a causa del pericolo di attentati che richiede misure straordinarie per i luoghi a rischio, si ritrova a lavorare come addetto alla sicurezza del Duomo di Milano. In poco tempo e grazie alle sue spiccate capacità intellettuali che provocano infiniti malintesi, Checco diventa la vera minaccia al patrimonio artistico italiano e presto ci si rende conto di non aver fatto un grande affare ad assumerlo. Ma...Checco incontra Farah, una studentessa d'architettura che si finge francese e se ne innamora. Farah in realtà è araba ed è a Milano per portare a termine la sua personalissima vendetta. La bella ragazza intuisce subito che Checco, ignorante come pochi, potrebbe essere un perfetto e inconsapevole alleato per i suoi piani. Tutto sembra andare bene ma Farah non ha fatto i conti con l'animo di Checco che cambierà per sempre le sorti della sua vita.
Commenti del regista
"Avete presente il cinema italiano di Fellini, Visconti, Scola, Pasolini?
Beh anche il mio è un film italiano!
Questo per rispondere a quella critica ottusa e prevenuta che si ostina a non riconoscere le tante ormai acclarate affinità del mio cinema con quello dei suddetti colleghi. Chiedere al protagonista, nonchÊ co-sceneggiatore e autore della colonna sonora di un film, di giudicarlo, è un po' come chiedere a un erborista se quel lassativo che ha esposto sul banco è veramente efficace.
Dunque mi asterrò dal farlo.
Mentre mi preme rispondere a quanti mi hanno posto la spinosa domanda circa lâeventualitĂ di una mancata candidatura agli Oscar. Indubbiamente la cosa mi rattristerebbe costringendomi, in caso di reiterazione dellâoffesa, ad assumere un atteggiamento analogo a quello del compianto amico Stanley K., il quale peraltro non mancoâ di ammonirmi al riguardo. Questo non per il danno economico che ne conseguirebbe (ho giĂ acquistato un biglietto aereo per Hollywood profittando di unâofferta vantaggiosa, ho barattato un prezioso lascito di mio nonno con un prestigioso smoking) ma per il pregiudizio che ciò comporterebbe a me come intellettuale e alla cultura italiana in genere.
Veniamo ora allâangosciosa questione dei tagli al cinema. Ne parlavo con lâamico produttore Pietro Valsecchi nella sua dimora di Cortina in occasione di un party organizzato per festeggiare lâacquisto della sontuosa Vagina in granito e plexiglass per anni esposta al Moma di New York (opera piĂš celebre del grande scultore Mark Fichestain). Si discuteva del lancio promozionale del nostro film e se accettare o meno lâinvito al Letterman show, ma Pietro era distante, triste e provato per le notizie riguardanti i possibili tagli del governo alla cultura. Per la veritĂ lo eravamo un poâ tutti noi esponenti del mondo della cultura e lo si leggeva dalla svogliatezza con la quale ingerivamo il pur gradevole tartufo dâalba. Allâimprovviso il pallore calò sul volto di Sabrina Uccelletti âguardate! guardate!â disse con la voce rotta dal pianto porgendoci il suo Blackberry rosa cosparso di lacrime e cipria.
Le news dellâultima ora riportavano impietose la notizia dellâormai approvato taglio indiscriminato al Fus. La speranza per Sabrina e per le sue colleghe Ketty e Milly di approdare al mondo del cinema con una pellicola sulla vita di tre giovani operaie calabresi e la loro battaglia per la conquista dei diritti della donna, era ormai svanita. Anche il loro agente aspirante produttore Carlo Fregnacci non riuscĂŹ a trattenere le lacrime e abbracciandole disse loro ânon preoccupatevi ragazze sapremo superare anche tutto ciò, ricordate, il lavoro nobilita lâuomo ed è per questo che con dignitĂ io tornerò a fare il magnaccio e voi le mignotteâ.
Nessuno aveva piĂš voglia di festeggiare, il camino seicentesco smise di ardere, il gelo dentro e fuori quella casa. Di ritorno da quello sfortunato party guidavo la mia Bentley e non desideravo che scacciare il ricordo di quella amarezza forse anche per questo portai delicatamente la mano al capo di Sabrina cosĂŹ che restasse li sotto lo sterzo, non avevo il coraggio di guardarla. Volete il procrastinarsi di queste situazioni? Quali altri colpi vorrĂ infliggere a noi artisti questo spietato governo? Vi lascio con questi interrogativi nella speranza di portare una luce nelle vostre coscienze e nella convinzione che la storia un giorno impavida emetterĂ una sentenza!
Buona visione"
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