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LA RAGAZZA DEL TRENO
Il regista di The Help Tate Taylor porta sul grande schermo il best seller di Paula Hawkins. Nei panni della protagonista in celluloide troviamo Emily Blunt (Il Diavolo Veste Prada, Il pescatore di sogni) - Dal 3 Novembre - RECENSIONE ITALIANA e Preview in English by Owen Gleiberman (www.variety.com)
La ragazza del treno è un thriller psicologico in cui realtà e apparenza, bugie e verità si intrecciano in un crescendo inquietante, in cui nulla è come appare.
"C’era un particolare percorso durante il quale il treno si fermava e io potevo guardare dentro quegli appartamenti che si affacciavano sulla ferrovia e osservare la gente che stava in salotto. Speravo sempre di poter vedere qualcosa di interessante, ma non è mai successo. Poi la mia immaginazione ha iniziato a lavorare e da qui è nata la storia... È quando iniziamo a scoprire che Rachel non è affatto affidabile e viene risucchiata nella storia con tutti i suoi problemi. La perdita di memoria è la chiave per capire chi è diventata. Ha un senso contorto e oscuro di colpa e responsabilità perché non ricorda le sue azioni. Nel corso del libro vediamo che torna a lottare"
La scrittrice Paula Hawkins
"Ha tutti gli elementi del thriller, ma è anche popolato da personaggi molto attuali, interessanti, con i loro difetti e le loro ossessioni. Siamo un po’ tutti dei voyeur, quindi l’idea di prendere il treno ogni giorno e essere uno della folla che osserva una vita in particolare - e poi improvvisamente vede qualcosa di inquietante - è molto in stile Hitchcock, ricorda 'La finestra sul cortile', davvero affascinante... Oltre alle emozioni, c’è tutto il percorso di un personaggio. Perché è soprattutto la storia di una donna che ritrova se stessa e riesce a curare le proprie ferite".
Il produttore Marc Platt
"Per me era importante che questo film fosse scritto dal punto di vista di Rachel. La lente attraverso la quale guardiamo il film sono gli occhi di lei, una donna emarginata, frustrata, arrabbiata e poetica. In un certo senso ho dovuto ubriacare la macchina da presa, scrivere come se la macchina da presa fosse alcolizzata, ed è stato divertente".
La sceneggiatrice Erin Cressida Wilson
"Quando ho visto un altro libro (oltre a 'The Help') che raccontava una storia dal punto di vista di tre donne sono stato immediatamente interessato, e mi eccitava l’idea di cimentarmi con un thriller. E poi i temi universali della solitudine, della disperazione e della lotta contro la dipendenza mi toccano molto. Era importante affrontarli e ritrarli in modo sincero".
Il regista Tate Taylor
Galleria Fotografica:
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