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L'INTREPIDO: NELLA NUOVA COMMEDIA DI GIANNI AMELIO PULSANO 'UN CUORE TRAGICO' E UN PERSONAGGIO 'TENERO E DISARMATO', PER UN RITRATTO DELL'ITALIA DISASTRATA DI OGGI, ATTRAVERSO LA STORIA DI ANTONIO PANE (ANTONIO ALBANESE) NEL RUOLO DI UN DISOCCUPATO PRONTO A MILLE MESTIERI PER SOPRAVVIVERE
RECENSIONE IN ANTEPRIMA - 70. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (28 agosto – 7 settembre 2013) Venezia 70. - In CONCORSO - Dal 5 SETTEMBRE
"Una commedia con un cuore tragico, e un personaggio tenero e disarmato. Il produttore dice che questo film è come una nuvola: mentre lo guardi cambia forma. Forse ha ragione. All’inizio delle riprese l’ho definito una commedia, ma in tanti saranno pronti a smentirmi, anche se si ride parecchio. Perché c’è pure chi si commuove e versa qualche lacrima. L’ho scritto di getto, sul corpo e l’anima di un attore che amo molto e col quale da tempo avevo voglia di lavorare: un soggetto 'su misura' ma non troppo, che mi facesse competere col suo talento scoprendone qualche lato nuovo, scommettendo su delle sorprese. E accanto a lui ho voluto due giovani ancora sconosciuti, un ragazzo e una ragazza di vent’anni, che regalassero un po’ della loro innocenza agli altri protagonisti. L’intrepido è ambientato oggi, in Italia. Ma non per respirare 'l’aria del tempo', piuttosto per trattenere il fiato. Da qui la sua anomalia rispetto ai film che ho fatto finora e la sua fedeltà a certe cose che mi stanno a cuore da sempre. In questo senso si può leggere il titolo, che riporta ai fumetti che divoravo da ragazzino. In quel giornaletto c’erano figure illustrate ma io le credevo reali; si narravano storie fantasiose ma io pensavo che la vita fosse quella. E soprattutto aspettavo di settimana in settimana il seguito dell’avventura, per la necessità di un lieto fine. Proprio come adesso."
Il regista Gianni Amelio
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