TICKET TO PARADISE

“Natura, Dio e persone, se li equilibri, avrai l’armonia”.

Certo che ci vuole un bell’impegno per riuscire a fallire un film con una coppia in celluloide come quella di Georgia (Julia Roberts) e David (George Clooney)! Eppure, Ticket to Paradise a firma dello sceneggiatore Ol Parker (Marigold Hotel e Ritorno a Marigold Hotel), nonché regista britannico (Mamma mia! Ci risiamo) ci riesce benissimo. E, se mai possibile, riesce persino a farci rimpiangere una commedia del tipo Sei giorni, sette notti di Ivan Reitman, con l’improbabile coppia di Harrison Ford e della compianta Anne Heche. E dire che pure questa pellicola non brillava di luce propria! Il richiamo non è peraltro gratuito, perché le due commedie sembrano flirtare tra loro sui motivi chiave, dell’isola da Paradiso che fa innamorare, e dei battibecchi tra i primi protagonisti in cui, questa volta si dilettano - paradossalmente senza coinvolgerci troppo - nientemeno che Julia Roberts

e George Clooney, appunto. Coppia di star dell’olimpo hollywoodiano a pieno titolo che qui deve aver accettato i rispettivi ruoli per la voglia tipica degli amici atavici, di trovarsi di nuovo insieme su un set: dopo che insieme hanno recitato in Confessioni di una mente pericolosa, diretto dallo stesso Clooney, Money Monster - L’altra faccia del denaro, Ocean’s Eleven - Fate il vostro gioco e Ocean’s Twelve.

In Ticket to Paradise la fanno da padrone le schermaglie verbali di due coniugi divorziati che fingono di odiarsi e che si vedono obbligati, dopo aver partecipato alla cerimonia di laurea della figlia Lily (Kaitlyn Dever), a condividere il volo per Bali. E’ là che insieme all’amica Wren (Billie Lourd), la figlia Lily/Dever si trova in vacanza, ed è sempre là che - si direbbe al primo giro di boa - si innamora perdutamente di un giovane isolano allevatore e raccoglitore di alghe: il

Gede di Maxime Bouttier. Così i due genitori sono là convocati per conoscere il fidanzato e futuro sposo della figlia. Ma anziché dare la loro benedizione, i due ex coniugi solidarizzano, loro malgrado, per sabotare un matrimonio che a loro avviso ‘non s’ha da fare’, ritenendo assolutamente emergenziale evitare alla figlia di commettere il loro stesso errore occorso venticinque anni prima.

Di per sé l’idea non sarebbe neppure stata male, se la sceneggiatura avesse riempito di polpa le ossa che invece restano scoperte. Ed è evidente che nessuno degli interpreti si trovi a proprio agio perché, fatta eccezione per Julia Roberts e George Clooney ovviamente, la recitazione del resto del cast è davvero ‘low’, anche grazie a personaggi appena sbozzati quando non ridicoli, come il giovane pilota Paul (Lucas Bravo) neo fidanzato di Georgia/Roberts. Insomma, l’andamento della storia oscilla tra un vuoto d’aria e l’altro che sfocia ben presto nel

mal di mare, a causa di sequenze noiose, banali e orecchiate, tra cui spiccano la caccia al maialino o la morsicatura del delfino.

Memore della linfa narrativa di Mamma mia! Ol Parker conclude Ticket to Paradise con il riassemblamento della coppia scoppiata, senza rischiare alcunché nel tradire le aspettative. La cosa è persino celebrata, secondo un gettonatissimo cliché ad effetto, con un tuffo immortalato a mezz’aria da un fermo immagine. Sottoscrivendo infine gli umori più da ‘soap opera’ che da cinema, sui titoli di coda si assestano poi alcuni tra i più divertenti errori in cui gli interpreti sono incorsi nel corso nelle riprese e, a giudicare dalle matte risate, si devono esser divertiti più loro di noi. Beh! Andrà meglio alla prossima ‘scampagnata’!

trailer ufficiale:



clip 'David e Georgia pianificano una strategia sulla barca per Bali':



clip 'David e Georgia prendono troppo sul serio "Everybody Dance Now"':



clip 'David e Georgia rubano le fedi':



clip 'Georgia trova David seduto nella sua fila':



featurette 'Maxime Bouttier' (sub ITA):