RECENSIONE ITALIANA e REVIEW in ENGLISH by ANDREW BARKER (www.variety.com) - Dopo Hachiko Lasse Hallstrȏm torna a parlare del rapporto tra uomo e cane, questa volta attraverso una commedia. Gerry Scotti è la voce italiana del cucciolo di cane protagonista Bailey - Dal 19 Gennaio
"... Dal nulla, come se l'avessi scaricata da Internet, è entrata nella mia testa questa storia di un cane che in realtà non muore, ma rinasce ancora e ancora e ancora, e sviluppa il senso che potrebbe esserci qualche scopo per cui questo stia accadendo... Ho a che fare con un cane, e un cane non userà mai metafore complicate. Un cane si sofferma per lo più sui nomi, e meno ancora sugli avverbi. Il suo vocabolario è generalmente limitato a circa 40 o 50 parole, e ho voluto scrivere dal punto di vista di un vero e proprio cane, e non di un cane che capisce l'inglese"
Lo scrittore Bruce Cameron
"Ho fatto due film sui cani in precedenza, 'La mia vita a 4 zampe' e 'Hachiko – Il tuo migliore amico', così questa è la mia terza storia sui cani... la sola regola che avevamo era che il cane non potesse parlare alla telecamera. Con la narrazione, i pensieri del cane acquistano umanità , e io stesso sono diventato sempre più coinvolto nell’idea della reincarnazione proprio a causa di questo film. Ma se la possibilità sia reale o no ... chi lo sa. Il punto è essere aperti a quella magia, che ci sia qualcosa nell'universo che non possiamo ancora spiegare... Volevo un tono che si percepisse come autentico e leggero allo stesso tempo, pur essendo radicato nelle emozioni reali – di entrambi, cani ed esseri umani. È stata una sfida divertente".
Il regista Lasse Hallström
(A Dog's Purpose; USA 2016; Dramedy; 100'; Produz.: Amblin Entertainment/DreamWorks SKG/Pariah Entertainment Group/Walden Media; Distribuz.: Eagle Pictures)
Acclamato dalla critica e dal pubblico, Dalla parte di Bailey sprizza gioia, humor e tenerezza da ogni pagina, creando una perfetta sinergia fra il lettore e il protagonista quadrupede.
Cast: Dennis Quaid (Ethan adulto) Britt Robertson (Hannah ragazza) K.J. Apa (Ethan ragazzo) Peggy Lipton (Hannah adulta) Bryce Gheisar (Ethan bambino) John Ortiz (Carlos) Josh Gad (Bailey) (Voce originale) Gerry Scotti (Bailey) (Voce italiana) Kirby Howell-Baptiste (Maya) Logan Miller (Todd) Luke Kirby (Jim) Caroline Cave (Ellen, la moglie del boss) Juliet Rylance (Elizabeth) Pooch Hall (Al) Michael Patric (Sam) Cast completo
Nicole LaPlaca (Wendi) Primo Allon (Victor) Gabrielle Rose (Nonna Fran)
Musica: Rachel Portman
Costumi: Shay Cunliffe
Scenografia: Michael Carlin
Fotografia: Terry Stacey
Montaggio: Robert Leighton
Effetti Speciali: Tony Kenny (supervisore)
Makeup: Doug Morrow (direzione); Kristy Greig, Stevie Martin e April Pangilinan
Casting: John Papsidera
Scheda film aggiornata al:
09 Febbraio 2017
Sinossi:
Protagonista Bailey, un cucciolo di cane saggio e divertente che tra mille avventure e tanti proprietari ci conduce in un viaggio incantato alla ricerca del senso della vita, dell’amore e della lealtà , superando il velo sottile che separa animali ed esseri umani.
Nel corso di cinque decenni, una sola voce – quella di un infaticabile cane – ci accompagna lungo un percorso avvincente ed esaltante che parla al cuore di chiunque abbia mai amato un animale. Anche se si reincarna nel corpo di molteplici cani nel corso degli anni, è il suo legame indissolubile con uno spirito affine di nome Ethan, che guida e ispira il cane durante il suo viaggio per far scoprire al padrone il suo scopo nella vita.
A dog looks to discover his purpose in life over the course of several lifetimes and owners
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
Chissà come, ma non ha funzionato! E questo a dispetto di un bestseller mondiale - Dalla parte di Bailey di W. Bruce Cameron, edito in Italia da Giunti Editore - da cui Qua la zampa! di Lasse Hallstrom prende ispirazione. E dire che per Hallstrom (Buon compleanno Gilbert Grape, Chocolat, Le regole della casa del sidro) raccontare il legame tra cani ed esseri umani non è una novità . Ricordate il popolarissimo Hachiko con Richard Gere che ha commosso il mondo? La sottoscritta per prima. Beh, scordatevelo! Qua la zampa! non sembra neppure appartenere alla stessa regia. E non è una questione di differenza di genere: dal dramma di Hachiko alla commedia di Qua la zampa!. Anche le commedie hanno la loro dignità . Tanto quanto i cani. E' piuttosto una questione di impostazione e di sostanza. Qua la zampa! ha un potenziale narrativo abortito sull'alcova dei film d'animazione di bassa lega,
rivolti ai bambini dell'asilo, non di più. Per le elementari Qua la zampa! sarebbe già stato un film risibile e carente.
'Cinque decadi e un poker di vite, come golden retriever, pastore tedesco, corgi e incrocio tra San Bernardo e pastore australiano, tra incontri, distacchi, amore e nuovi inizi'. Così viene promosso il 'viaggio' del protagonista canino. E dire che l'idea di fondo, in groppa al cavallo di battaglia della reincarnazione, alla ricerca del proprio senso nel mondo, si profilava alquanto accattivante. Se tutto non fosse rovinato da una voce fuori campo tanto invadente e logorroica da non lasciare nulla, ma proprio nulla, neanche mezza briciola, al linguaggio dello sguardo, che è poi quello reale dei cani. Ed è anche quello che tutto ottiene facendoci capitolare ai loro piedi.
Voglio augurarmi che nella versione originale USA il doppiatore Josh Gad abbia dato un tocco meno stucchevole e lezioso della
di cani e gatti come la sottoscritta, che Dio aiuti chi non li ama più di tanto.
E' pure superfluo rimarcare il fatto che le interpretazioni della carrellata di umani che compaiono all'orizzonte, nell'intenzione di mettere in luce le proprie mancanze congenite alla razza, si muovono sulla stessa lunghezza d'onda e sullo stesso terreno, sempre in superficie. Neppure l'arrivo sul campo fuori tempo massimo di Dennis Quaid serve a migliorare le cose. Anzi, forse le peggiora ancora un pò. Ah! Bailey, Bailey, Bailey! Chissà che ne diresti se tu potessi parlare la nostra lingua! Ma forse sarebbe sufficiente guardarti negli occhi!
L'unica cosa buona di Qua La zampa! è che trattasi di pellicola con patrocinio a sostegno dell'Oipa Italia - Organizzazione internazionale Protezione animali. Così, se andando a vedere il film si potrà contribuire alle iniziative dell'associazione, proponiamo un proposito positivo: le famiglie portino i più piccoli e, soprattutto, portino
pazienza, il film finirà presto e non lascerà traccia. Almeno sarà servito per una buona causa! Anzi, nobile!
Secondo commento critico (a cura di ANDREW BARKER, www.variety.com)
Lasse Hallström's controversial film about an oft-reincarnated pooch is guilelessly mawkish in its celebration of the canine spirit.
“A Dog’s Purpose†is the type of movie that lives or dies entirely on its audience’s goodwill. With it, the Lasse Hallström film could serve as a cinematic warm blanket in this moment of national fractiousness and fear: full of adorable pooches, gentle breezes of Hallmark card philosophy, and nonpartisan rah-rah Americana. Without it, it veers dangerously close to kitsch, shamelessly exploiting one of the most reliable tear-jerking devices in fiction – the death of a dog – over and over again. Given the undesirable press that has surrounded this film over the past week, goodwill may be in short supply.
The pre-release discussion of “A Dog’s Purpose†has largely revolved around a brief, disturbing video clip, provided to TMZ by the People for the Ethical Treatment of Animals, in which a German Shepherd
performing on the film appears to be forced unwillingly into a raging water tank. The video stirred outrage and calls for a boycott, prompting Hallström and screenwriter W. Bruce Cameron (on whose novel the film is based) to issue statements in the film’s defense, as well as a thorough response from producer Gavin Polone, who acknowledged that the incident never should have happened, while also claiming that full, unedited footage from that shooting day reveals a much less objectionable picture.
Questions about this particular film’s on-set safety standards – not to mention the further-reaching debates about the ethics of using animals in film – are far beyond the purview of this review, but it’s hard to deny that the scandal colors the viewing of what is otherwise a guilelessly mawkish celebration of the canine will to power.
Predicated on an unexplained notion of doggy reincarnation, “A Dog’s Purpose†first introduces us to
an eager stray puppy, soothingly voiced by Josh Gad, who narrates his confused introduction to the planet sometime in the early 1960s. Before three minutes have passed, he’s swiftly netted by a dog catcher and packed into the back of an animal control truck, after which he wakes up as a different dog. (The moment passes quickly enough that his implied fate will go over the heads of most youngsters, but it’s an oddly dark start to a film that will be largely sweetness and light from here on out.)
For his second time around, our protagonist is a hyperactive Golden Retriever puppy in a Midwestern small town, adopted by a cute little tyke (Bryce Gheisar) named Ethan. Naming the dog Bailey, Ethan has to work hard to convince his grumpy father (Luke Kirby) to keep the pup, and house-wrecking incidents are never in short supply. Often shooting low from a
dog’s-eye perspective (albeit in color), Hallström wrings every ounce of cuteness out of Bailey’s antics, and his narrated attempts to understand cause-and-effect will surely tickle younger viewers.
After growing into a teenager (KJ Apa), Ethan enlists Bailey’s help to court a neighborhood girl named Hannah (Britt Robertson), and the pooch bears witness to Ethan’s burgeoning football stardom and his father’s descent into alcoholism. When a bizarre accident sidelines Ethan’s athletic career and leads to his breakup with Hannah, Bailey struggles to understand the gamut of human emotions, and eventually dies a comfortable old-age death. From here on, he’ll find himself embodying a variety of different breeds and genders, from an apartment-dwelling lap dog to a fearless K9 police recruit, though his final incarnation, as a stray who finds his way to a farmer played by Dennis Quaid, is designed to pack the most punch.
Except for one violent incident, the recurring depictions
of doggy death are heavier on tear-duct-tugging than on upsetting details, although the film’s squishy theology could very well trigger some unintended consequences with its smallest viewers. (It’s hard enough to convince a traumatized child to choose another animal from the shelter – imagine if they insisted on finding the reincarnation of their former pet?) But viewed in a vacuum, it’s hard to fault the movie’s earnestness; Hallström’s canine cinema pedigree (which includes the superior “Hachi: A Dog’s Taleâ€) shows through; and Rachel Portman’s score is understandably sentimental without going completely saccharine.
As for the human actors on display, Quaid stays in his wheelhouse as a gruff but kindhearted old salt, and John Ortiz gives his all as a lonely Chicago cop, but the focus remains squarely on the performances of the film’s animal stars. Whether that will be a blessing or a curse at the box office remains to be
seen.
Perle di sceneggiatura
Bibliografia:
Nota: Si ringraziano Eagle Pictures Lucrezia Viti&Livia Delle Fratte (Ufficio Stampa Film/TV/Eventi)