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LA NOTTE DEI GIRASOLI: OTTO PERSONAGGI IN CERCA DI GUAI IN MONTAGNA. ED E' NOIR.
I ‘RECUPERATI’ di ‘CelluloidPortraits’
Dalla 63. Mostra del Cinema di Venezia - Giornate degli Autori; Nomination Premio Goya 2007
"(…) A metà fra thriller e dramma, il film racconta l’improvvisa svolta nel destino di otto persone coinvolte in un evento drammatico, che si complica gradualmente (…)".
Il regista Jorge Sánchez-Cabezudo
(La noche de los girasoles, SPAGNA/FRANCIA/PORTOGALLO 2006; Noir; 123'; Produz. Alta Produccion/SL Production in coproduzione con Fado Filmes/Stop Line (Portogallo) – The Film (Francia) – Arte France Cinèma (Francia), con il sostegno di Icaa – Junta De Castilla Y Leòn- Icam - Ibermedia-Media Programme; Distribuz. Istituto Luce)
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Titolo in italiano: La notte dei girasoli
Titolo in lingua originale:
La noche de los girasoles
Anno di produzione:
2006
Anno di uscita:
2006
Regia: Jorge Sánchez-Cabezudo
Sceneggiatura:
Jorge Sánchez-Cabezudo
Cast: Carmelo Gomez (Esteban ) Judith Diakhate (Gabi ) Celso Bugallo (Amadeo ) Manuel Moron (Venditore) Mariano Alameda (Pedro ) Vicente Romero (Tomás ) Walter Vidarte (Amós ) Cesareo Estebanez (Cecilio ) Fernando Sanchez-Cabezudo (Beni ) Petra Martinez (Marta) Nuria Mencia (Raquel ) Enrique Martinez (Julián ) Mariano Penha (Rovira) Amalia Hornero (Rosa)
Costumi: Silvia Garcia- Bravo
Scenografia: Sandra Hermida
Fotografia: Angel Iguacel
Scheda film aggiornata al:
25 Novembre 2012
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Sinossi:
"Pedro ed Esteban sono due speleologi che giungono in una zona montagnosa per indagare sulla scoperta di una cava e per verificarne l’interesse scientifico. Gabi, la ragazza di Esteban, li aspetta ai piedi della montagna. Ma quando gli esperti escono dalla grotta, la trovano in stato di shock …".
Dal >Press-Book< de La notte dei girasoli
Commento critico (a cura di ENRICA MANES)
Metafora del male che si insinua silenzioso fra la pacata innocenza di un paesino sperduto fra le colline casigliane, La notte dei girasoli mostra come per un evento esterno e del tutto fortuito si possano rovinare più esistenze.
In una reazione a catena di eventi mostrati attraverso un iniziale specchio di punti di vista, lo spettatore si trova immerso in una trama che diventa losca e in cui la corruzione che non ci si aspetta si nutre invece degli eventi fino a giungere ai protagonisti.
Una semplice esplorazione speleologica che non porta frutto si trasforma nella resa dei conti per molte persone, chi da lì vuole scappare, chi resta in un villaggio abbandonato, chi invece progetta la sua vita e non sa che direzione prendere.
Tutti avvinti dallo stesso presente, i personaggi risultano coinvolti in una trama senza uscita che porterà ad un epilogo il cui sapore e solo quello del “nulla di |
fatto†mentre il vero artefice di tutto resta impunito e forse sconosciuto.
Se commetterà altri atti impuri non è dato saperlo, come molti punti della storia risultano oscuri e non molto ben congegnati dal punto di vista della logica thriller.
Per quanto il montaggio funzioni abbastanza, ai fini narrativi la storia si dilunga sulla proliferazione dei punti di vista ed imprime alla visione il punto di vista lento della vita di paese.
Il che sarebbe un pregio ed una chicca se il film non risultasse troppo lungo ed il volgere al finale affatto frettoloso, per quanto con lacune che impediscono la totale presa di coscienza da parte dello spettatore dell’evoluzione dei fatti presentati.
Il lasciare impunito l’atto criminoso ci potrebbe anche stare, ma ciò che stona è l’inserire personaggi che non trovano proseguimento ai fini del loro motivo di essere presenti.
Beni e lo stesso stupratore solitario, alcuni dei paesani, sono semplici comparse in |
una trama che si apre, non decolla e non si chiude mai in maniera netta, deludendo l’aspettativa e la premessa misteriosa del giallo tutto psicologico e umano.
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Commenti del regista
"La notte dei girasoli è un noir ambientato in montagna e molto incentrato sui personaggi. A metà fra thriller e dramma, il film racconta l’improvvisa svolta nel destino di otto persone coinvolte in un evento drammatico, che si complica gradualmente. Un’attenzione particolare è rivolta alla suspense e allo sviluppo dei personaggi, e il pubblico è in grado di comprendere le loro reazioni rispetto all’intricata vicenda che si trovano a dover dipanare. Il film si divide in sei parti: 'The Man at the Motel', 'The Cave Experts', 'The Man on the Road', 'The Proper Authorities', 'Amos the Madman', e 'The Alligator'. La suspense collega tutte le sei parti con una soluzione finale che ricuce le diverse sezioni. Ogni segmento viene raccontato dal punto di vista di un personaggio principale, che poi nelle altre sezioni avrà un ruolo secondario. Il pubblico viene informato sul modo in cui questi personaggi vivevano prima di restare coinvolti nella vicenda, sviluppando così una comprensione migliore del loro background e delle loro motivazioni. Questo non è un film su un personaggio chiave intorno al quale ruotano i personaggi secondari; ma nemmeno un film corale. In realtà è un film che racconta una storia vissuta da diverse persone, i cui punti di vista si alternano sullo schermo, raccontando a turno la propria versione. Le loro scelte e reazioni arricchiscono la trama di vari colpi di scena. Si tratta di persone assolutamente ordinarie, calate all’interno di situazioni straordinarie, il film propone - in definitiva - un’analisi di come la gente comune riesca a cacciarsi, quasi per caso, in una situazione tanto complessa e drammatica. In che modo le loro circostanze e i loro personali meccanismi psicologici ed emotivi spiegano il loro comportamento, e soprattutto consentono di giustificare le loro azioni e di continuare a vivere? Nel film non ci sono buoni e cattivi. Si parla di personaggi molto umani, con la
loro forza e le loro debolezze. E’ un film che descrive come spesso chi crede di avere dei saldi principi, possa alla fine avallare comportamenti assolutamente
deprecabili. Il film non cerca di giustificarli né vuole condannarli; il suo intento non è moralistico, ci si propone piuttosto di descrivere un certo 'clima morale', uno stato di cose. Non intende fornire risposte o insegnamenti: semmai induce a riflettere un po’. Questo è anche un film sulla violenza, il genere di violenza che scaturisce dai nostri istinti più primitivi o provocata dall’incapacità di comunicare e di considerare il punto di vista altrui. Questo insensato tipo di violenza viene messo in scena molto crudamente. Non viene mai giusitificato come vendetta o come un momento di rivalsa da parte del pubblico. E’ un evento che porta solo conseguenze spiacevoli e drammatiche, che alterano per sempre la vita dei protagonisti. Nel film si parla inoltre di solitudine, di isolamento e di abbandono, dell’infelicità generata dal desiderio di una vita diversa. E’ un film sulla nostra
indifferenza nei confronti della lenta e dolorosa morte di uno certo stile di vita rurale. Sulla falsa speranza che nutriamo che il denaro dei turisti possa riuscire a preservarla, anche se nulla riuscirà mai ad arrestare l’inesorabile scomparsa di questo tipo di esistenza".
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