A passeggio su un filo ad alta tensione. Ed è COLLATERAL
"Quando ho letto la sceneggiatura per la prima volta sono rimasto particolarmente colpito dal rapporto dialettico che si instaura tra i due personaggi: due vite molto diverse che si incrociano per caso ed entrano in collisione in una incredibile notte a Los Angeles". Michael Mann
L’INCONTRO IMPREVISTO TRA JAMIE FOXX TAXISTA DALLE RISORSE NASCOSTE E CRUISE CRIMINALE PSICOPATICO PROFESSIONISTA. INSIEME UNA SOLA NOTTE A LOS ANGELES: LA QUIETE PRIMA DELLA TEMPESTA
Compressione di tempi, una sola notte, la magia intrigante di una giungla urbana come Los Angeles, catturata in digitale, due uomini completamente diversi i cui destini si incrociano, di lì a poco si scontrano e in un certo qual modo conoscono meglio se stessi, in circostanze estreme, per motivi estremi fino alle estreme conseguenze, aprendo il varco a risvolti psicologici altrettanto estremi e soprattutto impensabili nella normale quotidianità . Un terreno fertile per far emergere schegge di fragilità e solitudini comuni in visioni contrapposte. Quando Max (Jamie Foxx) è ormai pienamente consapevole dell’identità del suo cliente Vincent (Tom Cruise), al di là dei tentativi di sottrarsi alla prigionia forzata e sostenere suo malgrado atti criminosi, vuole sapere i motivi che lo spingono ad eliminare fisicamente qualcuno
a sangue freddo. Vuole immaginare come si senta dentro. La risposta di Vincent è “indifferenteâ€. Questione di lavoro da svolgere, di entità numeriche irrisorie se rapportate alla vastità del pianeta. E l’indifferenza sembra troneggiare in diverse occasioni, dai contesti affollati di una discoteca al desolato silenzio e senso di isolamento che emanano i locali di un mega edificio a più piani con tanto di studi legali e biblioteca fuori orario. Un’indifferenza che aleggia nell’aria, sentita essa stessa come crimine e vissuta dal protagonista come realtà oggettiva, concreta, che torna come un boomerang nella sequenza in cui Jamie chiede aiuto a passanti che cercano invece di rapinarlo, fino a chiudere il cerchio nella battuta finale espressa ancora da Vincent: “Un uomo sale qui a Los Angeles e muore, pensi che se ne accorgerà qualcuno?â€. Una storia intensa, concentrata da ogni punto di vista, delle azioni improvvise e cruente, così come quelle
di pensiero, il terreno ideale in cui un attore versatile e ben allenato a coniugare armonicamente tra loro queste due componenti come Tom Cruise, ha già ampiamente dimostrato di muoversi con la massima disinvoltura (basta pensare a L’ultimo samurai solo per citare un esempio recente), giocando questa volta all’uomo della quiete prima della tempesta: gelido e sempre controllato, contenuto, composto, con un look che lo vede simbolicamente ingrigito nei capelli e nell’abito, riesce ad azzannare in un baleno senza battere ciglio. Potrebbe suonar strano, eppure, malgrado l’ineluttabile tragicità delle circostanze, nel Collateral di Michael Mann (Insider-Dietro la verità ) c’è persino spazio per schegge umoristiche, in cui peraltro eccelle Jamie Foxx, incastonate nella sceneggiatura come vele sul mare col vento in poppa, fluide come l’olio.