76. Festival del Cinema di Cannes (16-27 Maggio 2023) - Portman e Moore, esploriamo le trasgressioni. Haynes, 'in May December il rifiuto di guardarci onestamente'
21/05/2023
- CANNES, 21 Maggio - "L'intera gamma del comportamento umano dovrebbe essere accessibile alle donne perché le donne sono semplicemente esseri umani", ha detto Natalie Portman parlando di May December, il film di Todd Haynes in concorso al festival di Cannes e che l'attrice israeliana-statunitense ha prodotto oltre che interpretato insieme a Julianne Moore.
Portman interpreta un'attrice che vuole conoscere da vicino la donna che deve interpretare nel prossimo film: Gracie (Moore), che 23 anni prima era stata condannata dalla sua comunità per una relazione con un bambino di 13 anni avendone lei il doppio, da qui il titolo May December che significa appunto relazione tra una persona giovane e una più anziana ("In Francia lo chiamano Macron", ha detto il regista). La coppia scandalosa è ancora insieme (lui è l'attore coreano americano di The Riverdale, Charles Melton), i figli si stanno diplomando e l'arrivo dell'attrice di Hollywood gli fa fare i conti con il tabù che ha condizionato le loro vite, mentre il comportamento ambiguo della donna aggiunge tensione al melodramma.
Natalie Portman è diventata famosa all'età di 12 anni con Leon, un film del francese Luc Besson che l'ha portata a essere sessualizzata da bambina, e verso il quale ha detto di provare sentimenti complicati. Il film Leon fu ispirato dalla relazione di Besson con l'attrice e regista francese Maiwenn, che ha sposato a 16 anni. La stessa Maiwenn che ha recitato e diretto Jeanne du Barry, al fianco di Johnny Depp, film d'apertura non senza scandalo di Cannes 2023. Besson ha affrontato diverse accuse di violenza sessuale, che la Portman ha detto di aver trovato "devastanti", senza voler aggiungere altro.
Secondo Haynes "May December ha esplorato il nostro rifiuto di guardarci onestamente. Reprimiamo molti dei nostri desideri per buone ragioni. Una società civile esiste trattenendo. Film come Carol o come questo sono sempre più difficili perchè la società che non si sente più a suo agio nell'essere a disagio. Penso che sia la morte del pensiero, la morte della critica sociale".
(ANSA CINEMA)
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