MANDY
36. TFF - Dal Sundance Film Festival 2018 e dal 71° Festival del Cinema di Cannes - sezione Quinzaine des Réalisateurs
"Mi piace pensare a 'Mandy' come a un'opera d'arte naif, come a una sorta di ricordo del mio passato, dell'arte, della musica e dei film con cui sono cresciuto. 'Mandy' è stato pensato nello stesso periodo di 'Beyond the Black Rainbow', il mio primo film concepito subito dopo la morte di mio padre: in quel momento il mio mondo, così come lo avevo sempre conosciuto, ha cessato di esistere e il dolore che dieci anni prima avevo provato per la scomparsa di mia madre è ritornato a galla. In 'Beyond the Black Rainbow' ho affrontato i miei sentimenti di rimpianto e senso di colpa. In 'Mandy', invece, ho riversato i miei sentimenti di rabbia e impotenza. Mentre nel primo film mi sono trattenuto creando un universo molto controllato e definito, in 'Mandy' mi sono lasciato andare un po' facendo sì che i miei feticci estetici, le mie passioni e la mia personalità prendessero il sopravvento. Entrambi i film sono per me respiro: se 'Beyond the Black Rainbow' è come inspirare, allora 'Mandy' è come espirare. Mia madre è stata colei che ha alimentato la mia creatività mentre mio padre mi ha insegnato il pragmatismo utile alla realizzazione di un film. Entrambi sono sempre presenti nel mio lavoro: sono come due metà dello stesso insieme da cui non potrò mai staccarmi".
Il regista, co sceneggiatore e soggettista Panos Cosmatos
Galleria Fotografica:
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