I ‘RECUPERATI’ di ‘CelluloidPortraits’ - RECENSIONE - Aaron Eckhart è un investigatore privato mentalmente instabile, l'esatto opposto dello sceriffo Tommy Lee Jones - Dal 4 Dicembre solo su Internet
(Wander; CANADA/USA 2020; Action Thriller-Noir; 94'; Produz.: WANGO Films, Aloe Entertainment in associazione con: Circle 4 Entertainment, Don Kee Productions, Falconer Pictures, Ironic Misnomer, Petra Pictures, The Wander Film, Verdi Productions)
Cast: Aaron Eckhart (Arthur Bretnik) Tommy Lee Jones (Jimmy Cleats) Heather Graham (Shelley Luscomb) Katheryn Winnick (Elsa Viceroy) Raymond Cruz (Sceriffo Luis Santiago) Brendan Fehr (Nick Cassidy) Deborah Chavez (Elena) Nicole Steinwedell (Tanya Bretnik) Ian McLaren (Caleb) David Gibson (Victor Canton) Colby Crain (Infermiera)
Musica: Alexandra Mackenzie
Costumi: Ursula Rochester
Fotografia: Russ De Jong e Gavin Smith
Montaggio: Luke Higginson
Scheda film aggiornata al:
05 Marzo 2022
Sinossi:
In breve:
Arthur Bretnik (Aaron Eckhart), un investigatore privato mentalmente instabile, dopo essere stato assunto per indagare su una morte sospetta nella città di Wander, si convince che il caso sia collegato alla stessa copertura di una cospirazione che ha portato alla morte della figlia.
In dettaglio:
Dopo essere stato assunto per sondare una morte sospetta nella cittadina di Wander, un investigatore privato mentalmente instabile si convince che il caso è collegato alla stessa "copertura complottista" che ha causato la morte della figlia.
After getting hired to probe a suspicious death in the small town of Wander, a mentally unstable private investigator becomes convinced the case is linked to the same 'conspiracy cover up' that caused the death of his daughter.
Arthur Bretnik is a mentally unstable conspiracy theorist and private eye with a traumatic past. After being hired to investigate a possible murder cover up in the small town of Wander, Arthur is plunged into a world of lies and deceit, as he quickly suspects the murder may be part of the same 'conspiracy cover up' that caused the death of his daughter. Increasingly paranoid, Arthur's sanity is tested as he attempts to filter fact from fiction and solve the case, all the while questioning if he is a pawn in a much bigger game.
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
Non esiste un solo ruolo in tutta la sua carriera che arrivi al livello di questo: per Aaron Eckhart questo Arthur Bretnik, investigatore privato, già nella omicidi, mentalmente instabile a causa della perdita della figlia piccola, è l’occasione imperdibile per brillare finalmente di una luce che finisce per opacizzare tutto il resto. Un ruolo che fa il film, per quanto al suo fianco, campeggi ad intermittenza un Tommy Lee Jones in veste di amico e collega, oltre che co-conduttore di una radio pirata, con le sue ambiguità , necessarie a tracciare il profilo dello sfuggente Jimmy Cleats. Tutti gli altri sono di fronda, mentre un vero e proprio thriller si dipana e prende forma dai dubbi assillanti di Arthur/Eckhart, dalle supposizioni di un qualche collegamento con la morte di sua figlia. Supposizioni che affiorano dai troppi morti sul campo desolato di Wander - che dà il titolo al film - una
cittadina sperduta con molti misteri insabbiati, all’orizzonte del suo stesso desertico terreno. Morti accomunati da un foro di arma da fuoco variamente collocato, ma puntualmente presente, anche se apparentemente può sembrare altro, magari un incidente d’auto: è ad esempio il caso di Zoe (Elizabeth Selby)mentre ora sua madre Elena (Deborah Chavez), è in cerca della verità . Almeno così sembra. Ma… quale verità ?
Arthur/Eckart dovrà scoprire sulla sua pelle, in un percorso fittizio, pieno di indizi ivi collocati per depistarlo ed incastrarlo, che la verità può essere più cangiante e complessa di quanto avesse mai immaginato. Che nulla è stato lasciato al caso e che lui, impasticcato per tollerare quel dolore per il lutto della figlioletta mai superato e che non lo molla mai, è solo la pedina di un piano ben orchestrato per servire al meglio obiettivi inimmaginabili, nel segno della ‘sperimentazione’. Di questi tempi parlare di microchip applicati agli
Ma allora, a Wander, che succede veramente? Cosa è vero e cosa è partorito dalla mente instabile del nostro tormentato protagonista? Quella risata consapevole e dolorosa che domina il finale, nel cuore di un ospedale psichiatrico in cui, suo malgrado, Arthur/Eckhart è stato confinato - risata che ricorda quella del Joker di Joaquin Phoenix nel
Joker di Todd Phillips – vi illuminerà !
Secondo commento critico (a cura di La parola al film)