Ghost Dog, il killer samurai con piccioni e katana. Il capolavoro di Jim Jarmusch restaurato dopo 24 anni
17/10/2023
- Chi poteva mettere insieme un sicario afro-americano, il libro più giapponese che ci sia, l'Hagakure, dei piccioni su un terrazzo, un gelataio che parla solo francese, la colonna sonora hip hop a firma RZA, leader newyorkese del Wu-Tang Clan, il libro Rashmoon di Akutagawa Ryunosukee e non fare un'orribile frittata? Ci è riuscito Jim Jarmusch ventiquattro anni fa con Ghost Dog - Il codice dei Samurai. Ora questo cult movie dell'autore di Daunbailo, Dead Man, Taxisti di notte, Coffee & Cigarettes e Broken Flowers, torna in sala in versione restaurata dal 23 ottobre, distribuito da CG Entertainment in collaborazione con Cinema Beltrade - Barz and Hippo.
In questo film multi-genere, che va dal thriller al western fino alla commedia, quello che sorprende è il sostegno filosofico, la disciplina che nutre il protagonista in ogni sua azione. Ghost Dog (Forest Whitaker), questo il nome del killer, è infatti come un samurai in incognito a Jersey City e ha come Bibbia di riferimento l'Agakure, il libro dei guerrieri giapponesi. Ogni sua azione così, come d'altronde anche la sua fine, è determinata da una fede, da un credo, che indica cosa fare e allo stesso tempo rassicura. Così questo killer, poco interessato ai soldi e che si allena ogni giorno con la sua katana sul terrazzo, vive delle massime di questo libro come questa: "Si può imparare qualcosa da un temporale: quando ci sorprende un acquazzone cerchiamo di non bagnarci affrettando il cammino, ma anche sforzandoci di passare sotto i cornicioni delle case ci bagniamo ugualmente. Agendo invece con risolutezza fin dal principio, eviteremo ogni perplessità ma non per questo ci bagneremo di più. Tale consapevolezza si applica a tutte le cose".
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(ANSA CINEMA)
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