IL II° ATTO DI UN'AVVENTURA 'SOPRANNATURALE': INDIANA JONES E IL TEMPIO MALEDETTO
40° Anniversario: l'8 Maggio di 40 anni fa, nasceva il secondo atto, ingiustamente criticato e meno gradito del I° (I predatori dell'Arca perduta), della saga Indiana Jones.
"Indy non è invincibile: Sebbene sia ovviamente un uomo fisicamente dotato, non sempre è più forte del suo avversario. Spesso si salva grazie alla sua determinazione, al suo spirito e alla sua intelligenza".
Il produttore Robert Watts
(Indiana Jones and the Temple of Doom USA 1984; 118'; avventura soprannaturale; Produz.: Lucasfilm/Paramount; Distribuz.: Paramount/UIP)
Soggetto: George Lucas, basato sui personaggi creati da George Lucas e Philip Kaufman
Cast: Harrison Ford (Indiana Jones) Kate Capshaw (Willie Scott) Ke Huy Quan (Short Round 'Shorty') Amrish Puri (Mola Ram) Roshan Seth (Chattar Lal) Philip Stone (Capitano Blumburtt) Roy Chiao (Lao Che) David Yip (Wu Han) Ric Young (Kao Kan) Chua Kah Joo (Chen) D. R. Nayakkara (Sciamano) Dharmadasa Kuruppu (Capo tribù) Raj Singh (Piccolo Maharajah)
Musica: John Williams
Costumi: Anthony Powell
Scenografia: Elliott Scott
Fotografia: Douglas Slocombe
Montaggio: Michael Kahn e George Lucas
Makeup: Tom Smith (supervisore)
Casting: Jane Feinberg, Mike Fenton, Marci Liroff e Mary Selway
Scheda film aggiornata al:
03 Giugno 2024
Sinossi:
"Da un nightclub di Shangai alla Reggia di un Maharajah, INDIANA JONES E IL TEMPIO MALEDETTO mette a confronto il famoso archeologo con i suoi nemici, che sono la personificazione del male, nella disperata ricerca di una pietra sacra che possiede poteri magici. Indiana Jones (HARRISON FORD), il suo piccolo amico Short Round (KE HY QUAN), la seducente cantante di night club Willie Scott (KATE CAPSHAW) sono riuniti dal destino e tutto è pronto per la più incredibile avventura di Indy. Sfuggito dalle fauci della morte a bordo di un aereo, inseguito da feroci avversari, questo intrepido trio si fa strada per raggiungere l'India. In un villaggio desolato, privo di bambini, Indy s'impegna ad aiutare il capo a riportare il villaggio alla fertilità , cercando la pietra sacra di Shankara. Mentre Indy, Short Round e Willie si accingono ad affrontare questa impresa, non immaginano neppure l'oscuro e sinistro labirinto che li attende...".
Dal >Press-Book< di Indiana Jones e il tempio maledetto
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
FLASH MOVIE:
UN FILM A TORTO MALTRATTATO QUESTO SECONDO ATTO NEL SEGNO DEL SOPRANNATURALE DI INDIANA JONES. DI FATTO DA CONSIDERARSI UN PREQUEL DE ‘I PREDATORI’ PIU’ CHE UN SEGUITO. LE NUANCES INTRISE DI ADDENSAMENTI MACABRI DI QUESTO CAPITOLO HANNO FINITO PER METTERLO PIU’ IN OMBRA RISPETTO AGLI ALTRI DUE, QUANDO INVECE E’ NOSTRA OPINIONE CHE ABBIA SEMPRE AVUTO IN SERBO INTERESSANTI NOVITA’, A COMINCIARE PROPRIO DAL PERSONAGGIO, DI CUI SI METTE IN LUCE L’EFFETTIVA VULNERABILITA’. LA SUA PERSONALITA’ SUBISCE INFATTI RILEVANTI CONTRAPPOSTI - EMBLEMA SUPREMO DEL CONTRAPPOSTO PER ECCELLENZA TRA BENE E MALE - INDOTTI DA MAGICI RITUALI CHE GLI IMPONGONO L’ASSUNZIONE DI DROGHE, SOTTO IL CUI EFFETTO IPNOTIZZANTE SORTISCE L’ALTRA FACCIA DI INDIANA JONES: QUEL LATO OSCURO, CINICAMENTE BEFFARDO E IMPROVVISAMENTE MALEFICO, DI NORMA ESTRANEO AL SUO IO COSCIENTE. SI DIREBBE IL GERME DI QUELLA CATTIVERIA DESTINATA A SPUNTAR FUORI MOLTO PIU’ TARDI NELLA CARRIERA DI FORD CON IL
RUOLO DA ‘CATTIVO INTEGRALE’ NE ‘LE VERITA’ NASCOSTE’ (2000). L’ALTRA NOVITA’ SI ANNIDA SUL PIANO DEL MOVENTE ALL’AVVENTURA. QUESTA VOLTA E’ DIFATTI UN ‘MCGUFFIN’ SPECIALE A SPINGERE IL NOSTRO CARO INDY VERSO LE SUE PERIGLIOSE INDAGINI: NON SI TRATTA DI UNA RICERCA ARCHEOLOGICA SU COMMISSIONE, QUANTO DI RISOLVERE UNA QUESTIONE UMANITARIA, MALGRADO ALL’APPARENZA, COME SUO SOLITO, INDIANA JONES SEMBRI MOSSO PIU’ DALL’AVIDITA’ DI UN RITORNO FINANZIARIO CHE NON DALLA VOLONTA’ DEL RECUPERO DI REPERTI DALLA VALENZA MISTICO-SOPRANNATURALE. LE PIETRE SACRE DI SHANKARA SI LEGANO INFATTI AL CREDO RELIGIOSO DI UN POPOLO, PER LA VERITA’ DEFRAUDATO DI UN BENE ANCOR PIU’ PREZIOSO: I PROPRI FIGLI. ANZI, E’ SU QUESTO REGISTRO CHE, TRA LE RIGHE, SI PUO’ SCORGERE UNA SOTTOTRAMA A CARATTERE UMANITARIO SOCIALE CHE FA PERNO PROPRIO SUI BAMBINI: DAL RECUPERO DEI PICCOLI BORSEGGIATORI DI STRADA (L’AFFILIAMENTO DELL’ASTUTISSIMO ‘SHORTY’ DA PARTE DI INDY), ALLO SCHIAVISMO MINORILE (I BAMBINI RAPITI E COSTRETTI
AI LAVORI FORZATI) O ALL’IMPROPRIO RUOLO DEL SOVRANO IN ERBA - SOVRANO E PUR SEMPRE UN SEMPLICE BAMBINO - VULNERABILE QUANTO FACILMENTE MANOVRABILE DAI SECONDI FINI DEGLI ADULTI. TUTTI CASI DIVERSIFICATI DI ‘INFANZIA RUBATA’ O, COMUNQUE NEGATA. IL RESTO SONO VARIANTI SUL TEMA, MANTENENDO LE COMPONENTI CHIAVE DI HUMOUR, SFIDA, SUSPENSE CON LE DEBITE SCORRIBANDE ASSERVITE ALL’INTRATTENIMENTO. FATTA ECCEZIONE PER UN’ULTIMA, SOSTANZIALE DIFFERENZA: LA PARTNER FEMMINILE KATE CAPSHAW - CONSORTE DI STEVEN SPIELBERG NELLA VITA REALE - OLTREMODO LAGNOSA QUALE IRRESISTIBILE STIMOLO VERSO UNA COMICITA’ CHE ISPIRA COMUNQUE SIMPATIA. SI DIREBBE L’OPPOSTO, COME CARATTERE, DELLA BEN PIU’ COMBATTIVA MARION DI KAREN ALLEN NE ‘I PREDATORI’. FORSE NON E’ UN CASO CHE SIA PROPRIO LEI A RICOMPARIRE DOPO QUASI VENT’ANNI NEL IV ATTO.