“E’ un ruolo veramente stimolante, ed è per questo che ne sono stata immediatamente attratta. Interpretare Dolores ha richiesto un grande lavoro. E’ stato come un incubo dal quale non riesci mai a svegliarti e che continua a cambiare, diventando sempre più oscuro a mano a mano che segui la corrente… La storia si svolge negli anni 1950 quando la gente aveva la sensazione di non sapere cosa l’aspettasse. Dolores è intrappolata in una sorta di paranoia sulla guerra, si sente spiata e ha paura. E io ho dovuto trovare la compassione per quello che vive… Ho trascorso i due mesi di riprese bagnata fradicia… Mi hanno costretta a indossare degli aggeggi sui capelli e nei vestiti affinché fossi sempre bagnata! Ma fa tutto parte dello stile narrativo di Marty ed è stato elettrizzante partecipare a tutto questo”.
L’attrice Micelle Williams
L'attrice MICHELLE WILLIAMS (LA TERRA DELL'ABBONDANZA, I SEGRETI DI BROKEBACK MOUNTAIN, SHUTTER ISLAND) con questo suo nuovo personaggio di Emily Tetherow in MEEK'S CUTOFF (MEEK'S CUTOFF-IL SENTIERO DI MEEK) della regista KELLY REICHARDT (con cui l'attrice lavora per la seconda volta), affronta il ruolo più introspettivo in assoluto di tutta la sua carriera, un ruolo non facile per chi non è abbastanza navigato nella resa visiva ed emozionale dei più nascosti moti di pensiero e stati d'animo. Un genere di introspezione che in MEEK'S CUTOFF (MEEK'S CUTOFF-IL SENTIERO DI MEEK) le ha richiesto l'assimilazione del personaggio all'ambiente che lo circonda, in una sorta di osmosi di solitudine e desolazione che sembra non avere orizzonti nè approdi. Osmosi sigillata da quel filo tensivo sotteso che accomuna il rancido sapore del sospetto e della paura a quell'impalpabile respiro che, malgrado tutto, sopravvive nella speranza.
Ma MICHELLE WILLIAMS non solo dimostra di non aver grossi problemi in tal senso, sembra piuttosto naturalmente versata ad un certo tipo di espressività calata in film dal target indipendente o comunque non propriamente commerciale. Ci aveva già stupiti e convinti all'altezza di LAND OF PLENTY-LA TERRA DELL'ABBONDANZA di WIM WENDERS, là dove i suoi silenziosi primissimi piani di ragazzina meditativa quanto combattiva già bucavano lo schermo.
(A cura di PATRIZIA FERRETTI)
MICHELLE WILLIAMS veste gli impegnativi panni nientemeno che di Marilyn Monroe in MARILYN di SIMON CURTIS, film presentato Fuori Concorso al VI. Festival Internazionale del Film di Roma.
L’attrice americana confessa di aver temuto di non essere in grado di interpretare il personaggio:
"Oddio, ero davvero preoccupata. E come non esserlo? Ho cercato però di non tenerne conto, e ho provato ad immaginarla non come una persona famosa, ma come un’attrice qualsiasi, più come un’amica che come un’icona del cinema... Sono cresciuta con il suo poster in camera. Ma sono sempre stata attratta di più dalla vita privata di Marilyn, dalla vera Marilyn – la Marilyn prima di 'Marilyn'. Anche da ragazzina non ero tanto interessata alla sua personalità pubblica, quanto a ciò che c’era dietro la sua immagine... Quello che mi è stato più utile è stato vedere e rivedere i suoi film, per imprimermi bene ogni cosa nella mente. 'Il principe e la ballerina' continua a piacermi, nonostante ormai l’abbia visto un numero incredibile di volte". Michelle Williams
"Beh, la prima cosa che ho saputo è che c'era Ridley Scott, dopo di che non avevo bisogno di sapere altro. Ma poi ho scoperto anche che c'era una sceneggiatura fantastica, per cui ho accettato all'istante... E' un tale Maestro ed è talmente preciso ed essenziale che riesce a comunicare quello che desidera e quello di cui ha bisogno senza troppi giri di parole, il che significa che le giornate di lavoro sono brevi, non si trascinano, ed è tutto molto piacevole. E' come se una palla di creatività venisse lanciata in aria e devi stare attenta ad afferrarla. Ridley ti lascia spazio per crescere, sperimentare e divertirti, ma se hai bisogno di lui è sempre li con te. Ero felice di recarmi al lavoro. Era sempre pieno di idee e di sorprese. Se la scena si arenava lui, aggiungeva qualcosa, sul piano fisico o psicologico, che la rendeva più emozionante in un attimo" Michelle Williams
"Cerco sempre di fare cose che non ho ancora fatto e che non so ancora bene come gestire. È stato emozionante mettermi alla prova per interpretare Isabel, e anche il fatto che quel processo di crescita sia stato un po' doloroso, perché mi sono ritrovata in situazioni nuove di volta in volta" Michelle Williams
mentre è attesa nelle vesti di Anne Weying in Venom: Let There Be Carnage di Andy Serkis
"Eravamo seduti in casa in tempo di lockdown, dove un giorno era sempre molto simile al successivo, e il mio telefono ha squillato: avevo ricevuto un messaggio da Steven. Non riuscivo a capire che potesse voler lavorare con me. Pensavo avesse una domanda, o qualcosa del genere. Poi mi ha chiesto di vederci su Zoom, e mi ha detto che voleva che interpretassi questa persona, sua madre... Faccio questo da quando avevo 12 anni. Ho avuto molte esperienze diverse in questa professione, ma questo mi è sembrato il massimo... (il film) È divertente, è triste, è un po' di tutto. È la quantità della vita. Stiamo cercando di riflettere tutto questo" Michelle Williams
“E’ un ruolo veramente stimolante, ed è per questo che ne sono stata immediatamente attratta. Interpretare Dolores ha richiesto un grande lavoro. E’ stato come un incubo dal quale non riesci mai a svegliarti e che continua a cambiare, diventando sempre più oscuro a mano a mano che segui la corrente… La storia si svolge negli anni 1950 quando la gente aveva la sensazione di non sapere cosa l’aspettasse. Dolores è intrappolata in una sorta di paranoia sulla guerra, si sente spiata e ha paura. E io ho dovuto trovare la compassione per quello che vive… Ho trascorso i due mesi di riprese bagnata fradicia… Mi hanno costretta a indossare degli aggeggi sui capelli e nei vestiti affinché fossi sempre bagnata! Ma fa tutto parte dello stile narrativo di Marty ed è stato elettrizzante partecipare a tutto questo”.
L’attrice Micelle Williams