Oscar 2023: Sette Nominations: 'Miglior Film'; Miglior Regista (Steven Spielberg); Miglior Attrice Protagonista (Michelle Williams); Miglior Attore Non Protagonista (Judd Hirsh); Migliore Sceneggiatura Originale (Tony Kushner, Steven Spielberg); Migliore Scenografia (Rick Carter, Karen O'Hara); Miglior Colonna Sonora (John Williams) - Golden Globes 2023: VINCITORE come 'Miglior Film Drammatico' e 'Miglior Regista' (Steven Spielberg) - RECENSIONE - VINCITORE del People Choice al Toronto film Festival 2022 Semiautobiografico dell'infanzia di Steven Spielberg - Dal 22 Dicembre
"Ho avuto il privilegio di raccogliere le confidenze di Steven, di aiutarlo a scavare nella sua memoria. Steven aveva appena perso suo padre, e penso che tutto ciò che ha esternato in quel momento sia scaturito anche dall’elaborazione del dolore e del lutto. In alcuni momenti
pensavo che, anche non avessimo realizzato nulla, sarebbe stata comunque stata un’esperienza straordinaria"
Il co-sceneggiatore Tony Kushner
Cast: Gabriel LaBelle (Sammy Fabelman) Michelle Williams (Mitzi Fabelman) Seth Rogen (Bennie Loewy) Paul Dano (Burt Fabelman) Judd Hirsch (Lo zio Boris) Julia Butters (Reggie Fabelman) Keeley Karsten (Natalie Fabelman) Jeannie Berlin (Hadassah Fabelman) Robin Bartlett (Tina Schildkraut) Chloe East (Monica Sherwood) Sam Rechner (Logan Hall) Oakes Fegley (Chad Thomas) Isabelle Kusman (Claudia Denning) Jonathan Hadary (Phil Newhart) Cooper Dodson (Turkey) Cast completo
Gustavo Escobar (Sal) Lane Factor (Dean) Sophia Kopera (Lisa Fabelman) David Lynch (John Ford) Nicolas Cantu (Hark) Gabriel Bateman (Roger) Mateo Zoryon (Sammy Fabelman da giovane) Birdie Borria (Reggie Fabelman da giovane) Alina Brace (Natalie Fabelman da giovane) Stephen Matthew Smith (Angelo)
Una semi-autobiografia basata sull'infanzia di Spielberg. La storia, incentrata sul personaggio di Sammy, è ambientata a Phoenix, in Arizona, dove per l'appunto Spielberg ha vissuto tra gli anni '50 e '60.
Sammy Fabelman (Gabriel Labelle) è appassionato di cinematografia, un interesse alimentato in lui anche da sua madre Mitzi (Michelle Williams), donna dalla spiccata vena artistica. Suo padre Burt (Paul Dano), è invece un uomo di scienza dalla brillante carriera che, pur non opponendosi alle aspirazioni del figlio, le considera alla stregua di un hobby. Nel corso degli anni, Sammy continuerà a documentare le vicende della sua famiglia, girando film amatoriali sempre più elaborati, interpretati da sua sorella e dai suoi amici. A 16 anni è già un acuto osservatore e narratore della sua realtà familiare, ma quando i suoi si trasferiscono altrove, Sammy scoprirà una verità sconvolgente che riguarda sua madre e che cambierà per sempre il suo rapporto con lei, con ripercussioni sul suo futuro e su quello dell’intera famiglia.
Short Synopsis:
An autobiography based on the childhood of Spielberg, who grew up in post-war Arizona, between the ages of seven and eighteen.
Loosely based on Spielberg's childhood growing up in post-World War II era Arizona, from age seven to eighteen, a young man named Sammy Fabelman discovers a shattering family secret, and explores how the power of movies help us see the truth about each other and ourselves.
di successo e apprezzamento su scala internazionale. Decollo derivato da un incontro cruciale, con una leggenda di filmmaker dell’epoca, nientemeno che con il regista John Ford. E’ la storia di uno sguardo che sapeva guardare dentro come nessun altro: eppure, ha dovuto faticare non poco per convincersi che ‘fare film’ per lui non era un hobby ma una vera e propria vocazione artistica. Così con The Fabelmans, Steven Spielberg non ci offre solo un film, ma la parte più intima e profonda del suo essere, votato all’arte cinematografica a tutto tondo, quando ancora non sapeva di esserlo.
E dire che il suo primo approccio di bambino al cinema è stato di paura, e ancora prima di entrare in una sala cinematografica: “sarà buio lì dentro… avrò paura… hai detto che le persone sono giganti…â€. Insomma, i consueti timori di un bambino verso l’ignoto. E il padre Burt con la madre Mitzi
devono penare non poco per rassicurare il loro ancora piccolo Sammy - l’alter ego di Steven Spielberg - concludendo: “i film sono sogni che non dimenticherai maiâ€. Paul Dano e Michelle Williams sono strabilianti nel ruolo di questi genitori agli antipodi tra loro, ma assolutamente complici nel ‘coltivare’ la numerosa famiglia. Sono gli anni Cinquanta e rientra nell’andamento naturale (e storico) delle cose che la donna sacrifichi alla famiglia molto di più di un uomo: per questo l’uomo di scienza Burt/Dano può dedicarsi a tempo pieno al lavoro, fare carriera e far traslocare l’intera famiglia in un altro Stato, mentre la donna Mitzi, con la mente artistica da raffinata pianista quale è, si accontenta di qualche esibizione televisiva di contro ad una carriera vera e propria, dedicandosi anima e corpo ai figli, tra cui al piccolo Sammy. Il suo supporto è fondamentale, almeno fino ad una inaspettata frattura temporanea, a
seguito di una sconcertante rivelazione, scoperta per caso proprio da una sua pellicola amatoriale, in cui ha filmato la famiglia in campeggio. Rivelazione in cui l’amico, per l’appunto di famiglia, Bennie (Seth Rogen), gioca un ruolo fondamentale.
- il racconto procede per lo più fluido e interessante, sovrastato dalla performance particolarmente brillante di questa madre con cui il giovane Sammy (GabrielLaBelle spalmato sul personaggio in maniera abbastanza asettica), manterrà sempre un legame speciale, in linea con la condivisione ‘genetica’ di un’anima artistica. E su questa contrapposizione tra Arte (madre) e Scienza (padre) - “in questa famiglia c’è Arte contro Scienza†- Spielberg torna più volte, sfoggiando una sceneggiatura dal fraseggio elegante e profondo, spruzzato di quell’umorismo vagante che alleggerisce quel peso drammatico che d’altra parte non manca.
Quel che resta è quella linfa artistica ancora neonata, alimentata da una strana filosofia che, d’altra parte, ne ha incentivato la crescita fino all’età adulta: una filosofia che sembra aver peraltro prodotto i suoi frutti! E che frutti! Si chiama Arte con la A maiuscola!
Quando l’orizzonte si trova alla base è interessante, quando l’orizzonte si trova in alto è interessante, quando si trova nel mezzo è una merda noiosa†- John Ford