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    TORNANO ‘LA BESTIA E LA BELLA’ NEL ‘KING KONG’ VERSIONE 2005 DI PETER JACKSON, SIGNORE DEGLI ANELLI E DELLA FIABA FANTASTICO-REALISTICA SULLA CRESTA DELL’EFFETTO SPECIALE E… DELL’EMOZIONE!

    “La nostra prima stesura del 1996 era scritta come una storia d’avventura hollywoodiana in tono ironico, con molte gag e battute divertenti… Una delle lezioni che abbiamo imparato con i film de ‘Il Signore degli anelli’ è stata che più la storia è fantastica più si deve tentare di radicarla nella realtà del mondo. Abbiamo ambientato ‘King Kong’ negli anni ’30, ma abbiamo reso questi anni in maniera molto realistica. Volevamo che fosse tutto molto vero, e l’avventura nell’Isola del Teschio è molto emozionante. E’ una storia di sopravvivenza. E’ una storia sui rapporti, sull’amore e sull’identificazione empatica con questa bestia enorme. Ed è raccontata in un modo molto concreto, molto realistico. Credo che anche se una storia ha in sé degli elementi fantastici non è detto che, da regista, si debba approcciarla con uno stile fantastico. Credo che sia molto più interessante affrontare la fantasia con la chiave di lettura della realtà e renderla il più reale possibile. Questo dà alla fantasia una sorta di apparenza di realtà che la rende ancora più straordinaria. Abbiamo imparato veramente molte cose facendo ‘Il Signore degli Anelli’ che nel 1996 non sapevamo, e le abbiamo applicate nel revisionare completamente la sceneggiatura di ‘King Kong’â€.
    Il regista Peter Jackson

    (King Kong , NUOVA ZELANDA/USA 2005; avventura fantastica tra azione, dramma e fantascienza; 180’; Produz.: WingNut Films; Distribuz.: United International Pictures

    Locandina italiana King Kong

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    Celluloid Portraits:




    Titolo in italiano: King Kong

    Titolo in lingua originale: King Kong

    Anno di produzione: 2005

    Anno di uscita: 2005

    Regia: Peter Jackson

    Sceneggiatura: Peter Jackson/Fran Walsh/Philippa Boyens

    Soggetto: Merian C. Cooper e Edgar Wallace

    Cast: Naomi Watts (l’attrice di varietà Ann Darrow)
    Jack Black (il regista Carl Denham)
    Adrien Brody (il drammaturgo Jack Driscoll)
    Thomas Kretschmann (Capitano Englehorne, comandante della Venture)
    Colin Hanks (l’aiuto-regista Preston)
    Jamie Bell (Jimmy)
    Evan Parke (Primo ufficiale Hayes)
    Kyle Chandler (l’attore di serie-B Bruce Baxter, co-protagonista di Ann Darrow)
    Andy Serkis (King Kong)

    Musica: James Newton Howard

    Costumi: Terry Ryan

    Scenografia: Grant Major

    Fotografia: Andrew Lesnie

    Scheda film aggiornata al: 31 Agosto 2016

    Sinossi:

    “E’ il 1933, e l’attrice di varietà Ann Darrow (Naomi Watts) si ritrova - come tanti altri newyorchesi al tempo della Grande Depressione - senza mezzi per vivere. Riluttante al compromesso e a permettersi di sprofondare in una carriera da spogliarellista, pensa alle sue limitate alternative mentre cammina senza meta per le strade di Manhattan. Quando la fame la spinge al tentativo - fallimentare – di rubare una mela dal chiosco di un fruttivendolo, viene salvata - letteralmente - dal regista Carl Denham (Jack Black). Sembra che l’impresario-narratore-avventuriero non sia estraneo al furto, avendo lui, quello stesso giorno, rubato l’unica copia esistente del suo più recente film non finito da sotto il naso dei suoi produttori che minacciavano di togliergli i mezzi finanziari per completarlo. Prima che quel giorno finisca, Carl deve portare la sua troupe a bordo della nave a vapore diretta a Singapore, la SS. Venture, animato dalla speranza di completare il suo film action/documentario, con il quale l’uomo di spettacolo è certo di raggiungere finalmente la realizzazione personale che lo sta aspettando dietro l’angolo… e anche se la troupe crede che questo angolo sia Singapore, Denham in realtà spera di trovare e filmare un luogo misterioso e leggendario: l’isola del Teschio. Sfortunatamente per Carl, la sua attrice protagonista ha abbandonato il progetto, ma la sua ricerca di una donna protagonista che abbia la misura giusta (i costumi sono già fatti) lo ha fatalmente condotto da Ann. L’attrice che lotta per farsi strada è riluttante ad accettare la proposta di Denham, finchè non apprende che è il promettente ed impegnato drammaturgo Jack Driscoll (Adrien Brody) a scrivere la sceneggiatura - la paga che il suo amico Carl gli dà per scrivere questa avventura è un extra molto gradito ai pochi soldi che Driscoll riesce a racimolare con il suo lavoro per il teatro. Con la sua star appena scoperta e lo sceneggiatore, entrambi poco convinti, a bordo, la nave di Denham esce dal porto di New York… alla volta di un destino che nessuno dei presenti può neanche lontanamente immaginare… Il capitano Englehorn, comandante della Venture (Thomas Kretschmann), che permette a Denham e alle sue bustarelle smpre più cospicue di convincerlo a mettere in pericolo la vita del suo equipaggio nella ricerca dell’isola del Teschio; Preston (Colin Hanks), l’assistente bistrattato di Denham e la sua inconsapevole bussola morale, che cerca di tenere a bada il suo capo e di preservare la produzione da una spirale discendente senza controllo; Jimmy (Jamie Bell), il membro più giovane dell’equipaggio, le cui esperienze a bordo della Venture si rivelano più fantastiche di quelle raccontate da qualsiasi vecchio e navigato uomo di mare; il primo ufficiale Hayes (Ewan Parke), che tiene sott’occhio il giovane Jimmy e funge da coscienza di Englehorn; Bruce Baxter (Kyle Chandler), l’attore di serie-B protagonista, insieme ad Ann Darrow, del film d’avventura di Denham; Lumpy il cuoco (Andy Serkis), l’eccentrico marinaio che si occupa della cucina della Venture (nonchè anche interprete del protagonista animale King Kong)â€.

    >Parziale rielaborazione dal Press-Book< di King Kong (UIP)


    Commento critico (a cura di Patrizia Ferretti)

    QUESTA VOLTA IL REGISTA DELLA TRILOGIA “IL SIGNORE DEGLI ANELLI†FINISCE PER FAR NAUFRAGARE LA SUA VERSIONE DEL MITICO ‘KING KONG’ PROPRIO SULL’AFFASCINANTE E TENEBROSA ISOLA DEL TESCHIO, SPRECATA IN VORTICOSE E RIPETITIVE SEQUENZE ABITATE DA UN BESTIARIO IMPROBABILE QUANTO GLI INSISTITI APPROCCI - FINO ALLA NOIA - COI MALCAPITATI. ED E’ QUESTO DAVVERO UN PECCATO! PERCHE’ IL FILM ERA PARTITO MOLTO BENE E RIPRENDE ANCHE QUOTA NELLA PARTE FINALE. LA BELLA E BRAVA NAOMI WATTS DA’ IL MEGLIO DI SE’, MENTRE ADRIEN BRODY IN QUESTO RUOLO SEMBRA UN PO’ SPAESATO E ALQUANTO MELENSO. SE SOLO SI POTESSE ESTRARRE LA SPINA NEL FIANCO DELLA PARTE CENTRALE, IL ‘KING KONG’ DI PETER JACKSON AVREBBE INDUBBIAMENTE LA SUA CHANCE DI RIVALSA, CON LE NOTAZIONI MIGLIORI APPUNTATE SUL VALORE DEL TEATRO E SULL’ IRONIA SATIRICA RISERVATA AL MONDO DELLA CELLULOIDE.

    Con le legittime velleità del Kolossal (fin dagli scultorei caratteri cubitali del

    titolo), ideale per l’intrattenimento natalizio, tra avventura, mistero, horror, commedia e dramma, questo King Kong parte bene con le sue premesse credibili, scenografie ambientali della New York anni Trenta, con il suo caleidoscopio di spaccati di vita quotidiana in città incluso i varietà di teatro, in crisi per la Grande Depressione del 1933, con il narcisismo assurdo di taluni attori e la mortificazione degli onesti e modesti (Ann Darrow-Naomi Watts, come al solito grandemente appagante nell’aderenza al suo personaggio), il tutto annaffiato con un pizzico di satira e ironia ben fatte. Quel che si dice, una partenza con stile, che del resto il regista Peter Jackson ha già dimostrato di essere in grado di ricreare su diversi registri con la ‘trilogia dell’Anello’. E lo stile non fa difetto neppure alle sequenze finali del film, carico di sentimento-sentimentalismo lacrimevole come da copione, là dove il bestione Kong eccelle in schegge comportamentali,

    ‘machissime’ pure come da copione, e d’altra parte umanissime e raffinatamente ricreate dagli effetti speciali e da un manipolo di primissimi piani ad hoc, appuntati sullo sguardo del monumentale e terrificante gorilla dal cuore d’oro. Viene quasi in mente l’impronta caratteriale della ‘creatura’ nata in laboratorio in Frankenstein Junior. Ma le citazioni in questo film per la verità si sprecano, da Titanic, a Jurassic Park, a Dune, alla trilogia di Indiana Jones, da cui il regista attinge a piene mani saccheggiando motivi su motivi, dall’ondeggiante ponte di assi in legno, ai malefici riti sacrificali e via dicendo. La rovina di questa nuova versione di King Kong, a seguire l’originale del 1933 e quella più recente del 1976, sta tuttavia, in tutto il nucleo centrale, al punto che, per risanare la pellicola, andrebbe per la maggior parte depennato. I generi succitati ci sono tutti ma rotolano insieme affastellati come una catasta

    su quell’isola del Teschio, affascinante e tenebrosa negli scenari da farci venire in mente il pittore Arnold Böcklin (L’isola dei morti e non solo), nonché brulicante di indigeni invasati e dediti a riti satanici vudu o similari che in alcuni passi richiamano, per l’appunto, il II film della trilogia di Indiana Jones. Tutti questi generi qui si annodano su se stessi peggio delle liane alla Tarzan cui si aggrappa la bella Ann in un’altalena che minaccia di finire in pasto luculliano a tutto vantaggio di un esemplare tra i tanti dell’immenso caleidoscopio faunistico su cui il regista Peter Jackson sembra, ahimè!, aver deciso di impiantare il perno della storia. Qui Jackson ha davvero voluto strafare, debordando al punto da restare sommerso da un’inondazione di scene inutili, ripetitive e risibili degne del peggior cartoon giapponese, dando l’impressione di rimanere impantanato ad oltranza e non sapere più come levarci le gambe. Non

    c’era davvero bisogno di quell’insistenza fuori luogo, su tutto quel bestiario che, dopo le prime battute, invece di sorprendere, annoia da morire. Quanto basta a decretare la caduta libera dell’ottimo avvio del film, rotolato insieme alla calata dei dinosauri, invasivi quanto gli unni, ma di fatto risibili più che mostruosi nell’assurda corsa congiunta ai malcapitati sull’isola che - miracolo dell’American Touch - saltellano tra una zampa e l’altra per un tempo interminabile - e soprattutto mal sopportabile - restando naturalmente incolumi. Per non dire dell’assalto degli insetti giganti sul povero drammaturgo Jack Driscoll (Adrien Brody Il pianista), talmente languido nei confronti di Ann da rasentare il melenso: qui il nostro protagonista, alquanto poco coinvolto, si dimena a più non posso ed è perfettamente in grado di ‘assorbire’, letteralmente come una spugna, tutto il piombo di schioppettate su schioppettate in ogni dove del corpo, finchè gli sfigati insetti non schiattano frantumati

    in mille pezzi a terra. Ma neanche al più modesto programma mandato in onda alla TV dei ragazzi! Che volete farci? That’s America! Soprattutto quando è Natale!

    Perle di sceneggiatura

    Jack Driscoll: “Attori! Girano il mondo ma tutto ciò che vedono è uno specchio!â€


    Commenti del regista

    Due buoni motivi per non cambiare epoca, lasciando protagonista la Grande Depressione del 1933:
    “Volevo poter avere il momento culmine del film – che ovviamente è la sequenza, ormai diventata un’icona, dei biplani che attaccano Kong sulla cima dell’Empire State Building – e non riuscivo a immaginare come poter giustificare il fatto di avere dei biplani che lo attaccano ai giorni d’oggi. Credo che questo dia la film anche una piccola spinta verso un regno un po’ fantastico. Credo che nel mondo d’oggi non ci sia più un vero senso del mistero o della scoperta. Negli anni ’30 potevi credere, invece, che ci fosse un minuscolo angolo remoto che non fosse ancora stato scoperto dall’uomo… questo piccolo, minuscolo punto di isola nell’oceano che avrebbe potuto sfuggirgliâ€.

    Commenti dei protagonisti:

    Naomi Watts (l’attrice Ann Darrow): “Quando scegli un film, devi pensare a tante cose. Ma per me, generalmente parlando, la prima cosa è il regista. Avendo visto la maggior parte dei lavori di Peter, ero molto emozionata quando ho ricevuto la telefonata e l’ho incontrato. A quel punto non c’era sceneggiatura, ma io conoscevo il film originale e mi sembrava una magnifica idea. E con Fran Walsh e Philippa Boyens, e le belle sceneggiature che avevano scritto prima, mi sembrava che tutto fosse perfetto. Così ho accettato di fare il film ancora prima di leggerlo!... Quando ho infine ricevuto la sceneggiatura ho pensato, ‘Wow, ci sono così tante cose’. Era diverso da tutto quello che avevo fatto. Anche se è un film-evento spettacolare, i personaggi hanno una grande profondità. La storia è incredibilmente umana... L’altra cosa che guardo in un progetto sono le dinamiche, di solito nei rapporti. E quelle che ci sono qui sono ricche – mi piace cercare di capire il comportamento umano nelle varie situazioni. Sopra a tutto questo, c’è un’abbondanza di cose divertentissime – azione, inseguimenti, umorismo, canzoni e anche balli – molto di più di quello che avrei pensato ci fosseâ€.

    Links:

    • Peter Jackson (Regista)

    • Naomi Watts

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    • Kyle Chandler

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