ALICE IN WONDERLAND: LA MITICA FAVOLA 'ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE' DI LEWIS CARROLL RAGGIUNGE IL GRANDE SCHERMO PASSANDO PER TIM BURTON E UN CAST STELLARE CAPITANATO DAL CAPPELLAIO MATTO JOHNNY DEPP
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"La combinazione di riuscire a interpretare il Cappellaio Matto, prendendo quello che Lewis Carroll aveva fatto e quella che è la visione di Tim, per poi aggiungere delle cose... è un sogno divenuto realtà ".
L'attore Johnny Depp
(Alice in Wonderland USA 2010; Avventura fantasy; 108'; Produz.: Walt Disney Pictures/Team Todd/Tim Burton Productions/The Zanuck Company/Roth Films; Distribuz.: Walt Disney Studios Motion Pictures Italia)
Soggetto: Dalla favola di Lewis Carroll, Alice nel paese delle meraviglie con l'estensione al sequel Attraverso lo Specchio e quel che Alice vi trovò.
Marton Csokas (Charles Kingsley) Tim Pigott-Smith (Lord Ascot) Lindsay Duncan (Helen Kingsley) Geraldine James (Lady Ascot) Leo Bill (Hamish) Frances de la Tour (Zia Imogene) Jemma Powell (Margaret Kingsleigh) John Hopkins (Lowell) Eleanor Tomlinson (Fiona Chattaway) Mairi Ella Challen (Alice all'età di 6 anni)
Musica: Danny Elfman
Costumi: Colleen Atwood
Scenografia: Robert Stromberg
Fotografia: Dariusz Wolski
Montaggio: Chris Lebenzon
Effetti Speciali: Ken Ralston (supervisore effetti visivi); Michael Lantieri (supervisore effetti speciali); Michael Dawson (supervisore effetti speciali Regno Unito)
Makeup: Valli O'Reilly
Casting: Susie Figgis
Scheda film aggiornata al:
08 Ottobre 2022
Sinossi:
PRELIMINARIA - I Personaggi:
ALICE - è una donna diciannovenne che sta valutando il suo futuro. Uno spirito indipendente, si senta intrappolata nella visione ristretta delle donne nella Londra aristocratica vittoriana. Alice Kingsleigh è incerta su come equilibrare i suoi sogni con le aspettative delle altre persone. Il suo vero destino dipende da Sottomondo, un luogo che ha visitato per la prima volta da bambina (quando lo chiamava Paese delle Meraviglie), anche se non si ricorda dei suoi abitanti. Così, scivolando nella tana del coniglio, ritrova Sottomondo e i suoi amici d'infanzia, tra cui il Brucaliffo Absolem, lo Stregatto, Pinco Panco e Panco Pinco e, ovviamente, il Cappellaio Matto. Lei pensa sia tutto un sogno mentre si restringe e si allarga, cresce e diventa più piccola. Ma quando incontra alcuni residenti (non tanto amichevoli) di Sottomondo e le viene chiesto di difendere questa terra fantastica, non è sicura di essere all'altezza della situazione.
IL CAPPELLAIO MATTO - non nasconde certo le sue emozioni, visto che i suoi continui cambi d'umore sono evidenti nel volto e nell'atteggiamento. Lui ha atteso con ansia il ritorno di Alice ed è probabilmente il suo unico vero amico, che crede in lei quando nessun altro lo fa. Non ha paura di nulla e farebbe di tutto per proteggerla, anche a costo della vita. Un tempo fabbricante di cappelli per la Regina Bianca, Il Cappellaio è stato vittima di un avvelenamento da mercurio, un effetto collaterale provocato dalla realizzazione di cappelli, e quindi non sta molto bene.
IRACONDIA, LA REGINA ROSSA - è la tirannica monarca di Sottomondo, un misto della Regina di Cuori di Alice nel Paese delle meraviglie e della Regina Rossa di Attraverso lo specchio. Con la sua testa sproporzionata, il suo carattere irascibile e la propensione a urlare di tagliare la testa alla gente, lei governa i suoi sudditi per mezzo della paura. La sorella minore, la Regina Bianca, ha progetti sul trono e la corona che un tempo Iracondia le ha sottratto.
MIRANA, LA REGINA BIANCA - è la sorella minore della Regina Rossa e mentre appare come un misto di dolcezza e luce, sotto la superficie si nasconde un briciolo di oscurità . Quando Alice torna a Sottomondo, la Regina Bianca le offre protezione, sebbene non sia spinta solo da ragioni altruistiche.
ILOSOVIC STAYNE, IL FANTE DI CUORI - è a capo dell'Esercito della Regina Rossa. Alto due metri e venti, con un volto sfregiato da una cicatrice e una benda che copre l'occhio sinistro, Stayne è un personaggio arrogante e ingannevole, che esegue ogni ordine della Regina Rossa. E' l'unico in grado di tranquillizzare i suoi notevoli cambiamenti d'umore. Il suo lato più oscuro emerge tra le ombre dei corridoi del castello.
IL BIANCONIGLIO - è sempre preoccupato di fare tardi, sempre di fretta e di corsa. Ha l'incarico di trovare Alice e di riportarla a Sottomondo, in modo che lei possa realizzare il suo destino, quindi appare alla festa in giardino per portarla verso la tana di coniglio.
IL BRUCALIFFO - è il guardiano onnisciente e assoluto dell'Oracolo, un documento antico che rivela ogni evento importante (passato, presente e futuro) nella storia di Sottomondo. Alice viene portata dal Bianconiglio e dai gemelli a incontrare il Brucaliffo, in modo che lui possa sincerarsi che lei sia veramente l'Alice che ha visitato il Sottomondo da bambina e l'Alice che è destinata ad aiutarli. Loro trovano il brucaliffo blu sopra un fungo in una foresta di funghi, circondato da un fumo mistico. In diverse occasioni, il Brucaliffo sfida Alice a capire meglio se stessa, ponendole la difficile domanda: "Chi sei?".
LO STREGATTO - è un gatto elegante, in grado di apparire e scomparire a piacimento. E' calmissimo, con una sensualità casuale e un ghigno seducente che dovrebbe mascherare la sua vigliaccheria. E' la testa staccata del gatto che compare per la prima volta ad Alice nella foresta di Tulgey, dopo che lei è stata attaccata dal perfido Grafobrancio. Lui le offre di purificarle le ferite sul braccio leccandolo, ma Alice declina, anche se gli consente di portarlo al ricevimento del tè del Cappellaio, in cui quest'ultimo accusa lo Stregatto di averli abbandonati il giorno in cui la Regina Rossa ha preso il controllo di Sottomondo. Utilizzando le sue doti e il cappello dl Cappellaio, lo Stregatto trova comunque il modo di redimersi.
MALLY - è un topolino spadaccino di Sottomondo che indossa i pantaloni al ginocchio. Lei rifiuta di credere che il Bianconiglio abbia trovato l'Alice giusta, quella che può aiutare Sottomondo a tornare al suo autentico splendore, quindi è felicissima di punzecchiare Alice sulla caviglia quando lei insiste che sta semplicemente sognando, ma poi si fa valere quando Alice è minacciata da una creatura chiamata Grafobrancio. La sua lealtà verso il Cappellaio non ha eguali e non ha problemi a rischiare la vita pur di stargli accanto.
IL DODO - è uno dei primi residenti di Sottomondo che Alice incontra in questo universo fantastico. Uno degli abitanti più antichi di Sottomondo, Dodo indossa degli occhiali e porta un bastone da passeggio. Tranquillo e saggio, pone termine alle discussioni dei suoi amici sulla vera identità di Alice, suggerendo di portarla dal Brucaliffo, anche più saggio di lui.
IL CICIARAMPA - è alto come un dinosauro, con delle ali da rettile, degli artigli lunghi ed affilati e una coda. Questa feroce bestia è l'arma preferita della Regina Rossa e si metterà in mezzo tra Alice e il suo destino.
IL LEPROTTO MARZOLINO (o BISESTILE) - ospita le cerimonie del tè del Cappellaio Matto nella sua residenza. Paranoico, ansioso e leggermente pazzo, arriccia spesso le sue zampe e le orecchie, mentre ha un debole per gettare teiere e altri oggetti. Inoltre, ama la cucina ed è uno dei pochi abitanti di Sottomondo riuscito a sfuggire alle grinfie della Regina Rossa.
IL MASTINO SANGUINARIO - è costretto ad aiutare le forze della Regina Rossa, essendo impaurito per la sorte della moglie e dei suoi piccoli imprigionati nel caso non obbedisse agli ordini del Fante di Cuori. Dimostra di essere segretamente leale alla resistenza clandestina di Sottomondo, diventando sia un alleato di Alice che un ottimo mezzo di trasporto.
IL GRAFOBRANCIO - è una creatura disgustosa e puzzolente, con un corpo enorme e sporco, mentre ha il volto di un bulldog feroce, denti aguzzi compresi. Basta vedere i suoi lunghi artigli e Alice può ricordarsi dolorosamente del regno orribile della Regina Rossa.
IL FASCINO DELLA BURTONIANA ‘ALICE IN WONDERLAND’ NON RISIEDE TANTO NEL 3D QUANTO NELLANIMA E NEL CORPO ASSUNTI DALLE AMATE ‘GOTHIC VISIONS’ E DAL COTE’ VARIAMENTE FOLLEGGIANTE O STRAVAGANTE DEI PERSONAGGI. E LA METAFORA CORRE SUL FILO DELL’ETERNA LOTTA TRA IL BENE E IL MALE MA SOPRATTUTTO SU UNA CRUCIALE SCELTA DI VITA PER LA GIOVANE DONNA ALICE IN UNA SOCIETA’ IN PIENO OTTOCENTO UNIVOCAMENTE DECLINATA AL MASCHILE
Questa volta il mitico castello icona della major Disney è qualcosa di più di un semplice logo di appartenenza: ed è ancor più che la metafora della casa di tutti i sogni o, se si preferisce, di tutte le favole da sogno. Emblematico dell’impareggiabile lustro del catalogo fantasy di produzione disneyana, in Alice in Wonderland di Tim Burton l’antico marchio di fabbrica Disney si riveste di un’inedita luce sinistra, alcova di personaggio e corte ancor più sinistri: la regale dimora della famigerata Regina
Rossa, cui dà volto e anima follemente sconsiderati Helena Bonham Carter, rivisitata dal marito regista Burton secondo la prediletta declinazione ‘in freak’. Declinazione in effetti alquanto diffusa nel vocabolario burtoniano tanto che Alice in Wonderland non è che uno dei vari esempi. La deformazione, l’esasperazione della realtà eletta al nuovo rango di sogno iper-surrealista dai tratti innegabilmente e irrinunciabilmente gotici, rientra perfettamente nei motivi-firma della regia burtoniana. E a quanto pare il fenomeno non interessa solo i personaggi o le creature real-fantasy dai contorni stemperati alla fiamma di una melanconica, nostalgica decadenza, innaffiata di ‘british humour’, e aromatizzati al fumo di Londra. E’ come se Tim Burton osservasse la realtà con una lente d’ingrandimento invitandoci a condividere con lui le angolazioni più marginali per riuscire a farci scoprire sempre nuovi punti di vista: man mano diversamente deformati ma non per il gusto di un sortilegio gratuito ad effetto sterile, bensì
per macroscopizzare, per l’appunto attraverso il filtro dell’esasperazione di dettagli sul piano esteriore, ciò che non va in un individuo o in un ambiente sul piano interiore, ricercando una sorta di rifrazione psico-moral-sociale.
importato, almeno ai numerosi intervenuti per lo show gratuito di una promessa preconfezionata, fatta eccezione naturalmente per la malcapitata direttamente interessata (ovvero Alice). E’ questo il nervo portante del burtoniano Alice in Wonderland, sintesi liberamente ispirata a entrambi i classici di Lewis Carroll Alice nel paese delle meraviglie (1865) e Attraverso lo specchio (1871). Il suo quasi casuale ritorno nel ‘sottomondo’ da giovane ragazza in età da marito - secondo i comuni parametri dell’epoca - è l’occasione che sotto metafora tradisce pregi e difetti della società reale, un modo alternativo per specchiarsi, una surreale pausa di riflessione per la scelta di un destino più consapevole e non dettato dalla scia delle convenzioni o da impellenze altrui.
Più interessante e fluida la prima parte del film, in cui scenari, è proprio il caso di dirlo, da sogno (non mancano schegge di autocitazionismo con le con piante-scultura potate a forma di animale
che rimandano a Edward mani di forbice oltre che numerosi altri richiami ad altre discipline tra cui all’artista colombiano Botero per Pinco Panco e Panco Pinco) sono il parto tutto burtoniano di una sorta di ‘quadro nel quadro’ qui traducibile nei termini di ‘visione nella visione’: un esempio è il ricordo del Cappellaio Matto appuntato nel passato momento in cui si trovava al servizio della Regina Bianca (personaggio per la verità di scarso spessore e glamour, interpretato epidermicamente da Anne Hathaway) icona metafora del bene, rimarcato esteriormente da un look imperniato sulla dominante cromatica del bianco, di contro alla nefasta sorella (Helena Bonham Carter con insistite velleità di tagliare la testa a chicchessia): due opposti originati da un unico ceppo genetico ma anche - metafora nella metafora - simboli elettivi di un dualismo insito nell’essere umano dotato da sempre di libero arbitrio. Quello che porterà finalmente Alice a fare la
sua scelta di vita personale. E il ricordo corre sul filo di incendio, rovina e devastazione, provocati da invidia e iracondia, quel lato oscuro controbilanciato dalla saggezza del brucaliffo (un omaggio allo Yoda di Star Wars) e dalla gara di solidarietà che di lì a poco soccorrerà la nostra Alice nelle varie difficoltà incontrate strada facendo per sentieri improbabili se non ai confini della realtà e dell’immaginazione che d’altra parte il tocco magico burtoniano traduce in una dimensione altra ‘più reale del reale’ e persino ‘più umana dell’umano’. La sequenza in cui i personaggi alla corte ‘forzata’ della tirannica Regina Rossa si liberano delle protesi posticce indossate per assecondare il folle egocentrismo della famigerata sovrana, assimilandosi alla sua identità deformata (freak), è il momento da manuale della svolta che preannuncia il l’imminente capovolgimento delle cose. Persino il Grafobrancio, feroce guardiano della spada bigralace (figlia legittima de La spada nella roccia)
arriverà a dimostrare ad Alice la propria gratitudine per la restituzione dell’occhio perduto in battaglia, deponendo definitivamente ogni velleità di combattimento e di ostacolo alla finale ascesa del Bene.
Quanto poi al ballo della ‘deliranza’ - cui si potrebbe guardare con un certo sospetto ad una lettura superficiale, epidermica - ammiccato disinvoltamente per pochi istanti, più che esibito con insistita convinzione dal Cappellaio Matto Johnny Depp, ci pare di potervi intravedere la libera traduzione di un fugace omaggio alla cosiddetta ‘urban dance’, espressione creativa di ultima generazione figlia di certi nuovi linguaggi metropolitani scaturiti dalla danza hip hop, attualmente in voga sulla scena internazionale con protagonisti come il collettivo newyorkese ‘World Soul’, i maestri francesi del jazz-rock ‘Stormy Brothers’ fino a ‘Mr. Wiggles’, considerato una leggenda vivente in materia di creazioni artistiche del settore. La raffinata cifra stilistica del team Burton-Depp, trasparente dalla tessitura generale, ci porterebbe a far
puntare l’ago della bilancia in tale direzione piuttosto che far pensare ad una improbabile caduta di stile.
Secondo commento critico (a cura di ANTONIO CINTI)
Un buco nel terreno, una caduta nel vuoto di una bambina bionda con un vestito azzurro, ecco cosa ci si immagina quando si parla di Alice nel paese delle meraviglie. Con questo pensiero nella mente mi sono messo a pensare al mio incarico, al film che mi era stato affidato. Quante domande mi facevo pensando ai film che Tim Burton aveva girato nella sua carriera: Nightmare Before Christmas, La sposa cadavere, poi? Edward mani di forbice! E’ vero, un film che mi ha fatto riflettere e che rispecchia una favola, di certo è un regista con i fiocchi ma cosa ne sa di Alice nel paese delle meraviglie? Cosa sarà saltato fuori da uno che lavora con altri sistemi di grafica? Eppure ho accettato, sentivo che c’era da capire qualcosa di nuovo, cioè che un film può andare oltre la sua forma.
A questo punto c’è da premettere che non si
tratta dell’Alice della favola o del suo seguito ma di qualcosa di successivo, infatti, troviamo qui un’Alice di diciannove anni, molto più grande e matura, dove i suoi sogni sono svaniti a causa di una vita difficile, e con essi i ricordi di ciò che gli è capitato da bambina: il viaggio in quello che chiamava “il paese delle meraviglieâ€.
si è lanciato in qualcosa che credeva nuovo 'manovrandolo' come un veterano.
In principio si nota il sistema di luci “gotico†che è tipico della regia di Burton, così come il rossetto rosso sulle labbra di una bambina dà una sensazione di cinema muto, regalando espressività e sentimento al personaggio, facendolo diventare icona in tutto il film, un segno di riconoscimento.
Iniziando il viaggio, si ritrovano tutti i personaggi che hanno accompagnato la ragazza in passato, nella nostra fantasia e nei nostri ricordi, ma qui esce il genio. Burton ha tirato fuori la parte psicologica di tutti, estraendo e mostrando la loro umanità : ed ecco che Pinco Panco e Panco Pinco non sono dei folli che raccontano favole strambe, ma si mostrano con una propria intelligenza, dimostrando preoccupazione nel proteggere la ragazza. Il leprotto bisestile è pazzo ma prova la vera paura e il bianconiglio ha un vero motivo per avere fretta
e non solo per una frase scritta su di un foglio. E così vale per la mazza fenicottero che chiede scusa al riccio palla per un colpo non volontario e via così. Tuttavia, ciò che ho trovato più incredibile è stato il cappellaio matto. Sì, è così come si vorrebbe vedere, ma il suo lato eroico è qualcosa che parrebbe portare fuori binario, eppure non è così. Chiunque si trovi a vedere questa pellicola avrà davanti agli occhi quei personaggi in una veste nuova che non farà tuttavia rimpiangere i vecchi stereotipi, anche trovandolo a combattere con una spada.
C’è da mettere in evidenza il fatto che un bambino, portato al cinema dicendo di andare a vedere Alice, può non cogliere immediatamente la differenza tra l’ambiente nuovo e i colori dell’animazione, soprattutto per la violenza che in alcune occasioni affiora ma, nonostante tutto può goderne senza troppi problemi se accompagnato da
un genitore capace di spiegare e narrare.
Giungendo al lato pratico della pellicola, possiamo vedere come i colori, gli effetti speciali, le luci e via dicendo, siano stati inseriti in maniera impeccabile, facendo sembrare tutto realtà , se non fosse per le creature, per così dire 'aliene', non si noterebbe il fatto di non essere più nel mondo reale. I sistemi di ripresa, gli attori assoldati - i volti di Pinco Panco e Panco Pinco sono di attori reali, inseriti digitalmente su sagome e questo vale anche per tanti altri personaggi - è come se fossero nati apposta per quel ruolo. L’interpretazione del cappellaio, più di tutte, è qualcosa che porta oltre. E’ come se Johnny Depp fosse parte della mente di Burton, come se fossero in simbiosi, ciò che uno vuole, l’altro crea, come se si prendessero cura l’uno dell’altro, in poche parole: un non protagonista più protagonista del protagonista. Non
intendo dire che Mia Wasikowska non sia stata brava, la sua interpretazione è stata magistrale, da vera protagonista e suscita nello spettatore un certo senso di realtà riguardo ai sentimenti umani, soprattutto quando nega a se stessa qualcosa che non crede vero, come se dipeso dallorgoglio umano, ma l’interpretazione di un personaggio immaginario portato al reale è qualcosa di fantastico, soprattutto quando lo si descrive con gesti come i suoi. Inoltre c’è da rilevare il lato cavalleresco di questo personaggio, capace di sacrificare la sua vita per il prossimo e di piangere per loro.
Un altro personaggio di spicco è lo stregatto, dotato dei suoi lati fantasiosi ma di stati d’animo reali, portato a provare paura e a cercare la redenzione per un errore commesso, senza rinunciare al lato spiritoso della sua presenza: solo le sue fusioni con l’ambiente circostante valgono il biglietto.
La scelta delle ambientazioni inoltre, senza contare i colori,
Da notare inoltre i tipi di ripresa che, a volte, si basano su schemi fotografici, portandosi su
primissimi piani che in genere non sono utilizzati su pellicola. Per riportare un altro esempio sul cappellaio, ci sono momenti in cui si utilizza il primissimo piano (inquadrando solo dal naso alla bocca, portandolo fuori centro su uno sfondo sfocato). Io ho studiato fotografia e me ne sono accorto, gli altri potrebbero non farci caso ma questo schema rende evidente uno stato d’animo basandosi su un’espressione facciale. Depp è perfetto per questo genere di ripresa, incute preoccupazione solo a vederlo.
Un altro dettaglio cui viene dato risalto in questa produzione è il sottomondo, nella sostanza identico alla realtà : le due dimensioni nel film si amalgamano tra loro sia nella struttura dei posti visitati che nelle realtà stessa dei personaggi.
Un'ultima cosa che mi piace far osservare è il segno che Alice si porta … no, lascio a voi la possibilità di vedere ciò che ho notato, so che molti afferreranno il concetto
In poche parole, per questo film è stato dato il meglio e nonostante non si tratti di produzioni pubblicizzate all’inverosimile come Avatar o altri film campioni d’incassi (molti non hanno ancora capito se sia il rifacimento cinematrografico del cartone Disney oppure no e questo gioca a sfavore), questo non ne diminuisce la “stazza†cinematografica che rimane di alto livello.
Sicuramente un film che va visto e goduto, non solo dai fan di Depp o Burton ma da chiunque voglia vedere una pellicola nuova, non ripetitiva, in grado di ricreare tutta la magia di una fiaba.
Un punto a sfavore se mi è concesso dirlo, è una piccola discrepanza di fusione tra 3-D e realtà nel punto in cui il cappellaio afferra Alice rimpicciolita e cerca di nasconderla, dove l’immagine della ragazza rallenta e diventa scattosa dando una brutta impressione di distacco o di finto, sicuramente un’inezia che non impedirà certo il gusto di un intrattenimento pieno offerto da questo magnifico film.
Ognuno può trovare un modo suo personale di fruizione per questa nuova 'Alice' ma mi permetterei di dare solo un consiglio di approccio alla visione: sfruttate il 3-D e guardatevi attorno. La ripresa lo fa per conto proprio e spazia spesso su quello che è il sottomondo e i suoi
scenari, tuttavia ci sono dettagli che non si possono cogliere se non osservando attentamente, come la crescita lenta dei funghi in certe riprese fisse o i fiori che si muovono nel sottobosco.
Per concludere, non importa che genere vi piaccia, andate a vedere questo film, ne vale veramente la pena.
Perle di sceneggiatura
Il Cappellaio Matto (JOHNNY DEPP): "La gente vede la follia nella mia colorata vivacità e non riesce a vedere la pazzia nella loro noiosa normalità ".
Commenti del regista
- "Ha una parte importante nella cultura popolare (il racconto di Carroll). Che tu abbia letto la storia o meno, conosci comunque certe immagini e hai alcune idee a riguardo. E' una storia veramente popolare... Quello che mi è piaciuto della versione della storia è che Alice si trova in un'età a metà strada tra l'adolescenza e la fase adulta, quando sta cambiando come persona. Molti giovani come lei non sono popolari nella loro cultura e nella loro epoca. Alice è una persona che non rientra perfettamente nella struttura della società vittoriana. E' decisamente più interiore".
- Nella videogallery altre dichiarazioni del regista
- MIA WASIKOWSKA (Alice): "Tutti hanno un'idea di Alice ed era importante eliminare questo fardello, rendendola un'adolescente normale, mentre allo stesso tempo si mantenevano alcuni aspetti originali del personaggio. E' eccitante portare questi personaggi e storie a un'altra generazione".
- HELENA BONHAM CARTER (La Regina Rossa): "Lei ha dei problemi emotivi. Non ci mette nulla a perdere la pazienza e i suoi scatti d'ira sembrano quelli di un bambino di due anni... Non governa con giustizia e giudizio, ma con il terrore. Io taglio la testa alla gente, è la mia soluzione per ogni problema".
- CRISPIN GLOVER (Il Fante di Cuori): "Sono l'elemento che bilancia la Regina Rossa. Lei spesso reagisce in maniera brusca alle cose che fa la gente e quindi il mio personaggio deve essere molto diplomatico".
- MATT LUCAS (I gemelli Pinco Panco e Panco Pinco): "Penso che i gemelli non abbiano mai incontrato prima d'ora un essere umano normale. Quando arriva Alice, è oggetto della loro curiosità . In questo mondo, Alice è quella strana, mentre tutto il resto è normale. Un brucaliffo che parla è normale, mentre una ragazza è strana".
- MICHAEL SHEEN (voce del Bianconiglio): "E' un personaggio caloroso ma, allo stesso tempo, può risultare veramente confuso e rigido con Alice. Lui è un po' estremo, dotato di un'energia nervosa, sempre con la sensazione di essere in ritardo, tanto che il tempo è molto importante per lui. Ma dimostra anche un grande coraggio quando necessario".
- Nella videogallery altre dichiarazioni degli attori protagonisti
Altre voci dal set:
- LINDA WOOLVERTON (sceneggiatrice): "Lewis Carroll aveva una mente notevole e questi libri vanno oltre il tempo e lo spazio. I personaggi sono assurdi e divertenti e in ognuno di noi c'è qualcosa di loro: la Regina rossa per i suoi scatti d'ira; la meraviglia di Alice in tutto quello che vede intorno a lei; e la tragedia del Cappellaio Matto. E' un materiale perfetto per fare grande cinema... La storia si svolge quando Alice ha 19 anni e sta per sposarsi, un passo di cui non è sicura. E' passato del tempo e la Regina Rossa domina tutto questo territorio. Così, le persone di 'Sottomondo' hanno bisogno di Alice... 'Sottomondo' è lo stesso territorio fantastico che Alice ha visitato da bambina. Tuttavia, lei ha confuso il termine 'Sottomondo', pensando che loro avessero detto 'Paese delle meraviglie'. Ora, come una ragazza sul punto di diventare adulta, Alice torna e scopre che il vero nome è 'Sottomondo'... 'Sottomondo' fa parte della Terra, ma si trova sotto il nostro mondo. L'unico modo di arrivarci è cadere dentro una tana di coniglio".
- KEN RALSTON (supervisore effetti visivi): "I realizzatori hanno optato per un mix di tanti diversi tipi di tecniche, qualcosa che ci fornisse un aspetto unico per il film. Ed è basato su quello che era necessario per il film, quello che gli ambienti avevano bisogno per raccontare al meglio la storia, così come sull'aspetto dei personaggi... Ritengo che il film fornisca un'esperienza decisamente viscerale, eccitante e quasi tattile del 3D che esiste in questi mondi strani. Io vorrei mettere il pubblico in mezzo a queste stranezze e farle accadere, lasciare che i personaggi siano coinvolti in questo viaggio, una cosa molto divertente".
- Nella videogallery altre dichiarazioni del supervisore degli effetti speciali
- Nelle pagine della galleria fotografica sono riportati alcuni esempi illustrati del processo di realizzazione attraverso il quale gli artisti della Imageworks hanno dato vita ad alcuni personaggi e all'ambientazione del film
Bibliografia:
Sito ufficiale: "www.disney.it/Film/alice/" Fanclub su Facebook: "www.facebook.com/AliceinWonderlandItalia" Fanclub su MySpace: "www.myspace.com/wonderland"
Alice in Wonderland - trailer (versione originale)
Alice in Wonderland - trailer 2 (versione originale)
Alice in Wonderland - clip 'La tana del Bianconiglio'
Alice in Wonderland - clip 'L'ora del thè'
Alice in Wonderland - featurette 'Johnny Depp descrive il suo personaggio: il Cappellaio Matto' (versione originale sottotitolata)
Alice in Wonderland - featurette 'Johnny Depp, Anne Hathaway, la produttrice Suzanne Todd ed il supervisore degli effetti speciali Ken Ralston ci parlano dello strano mondo di Alice in Wonderland' (versione originale sottotitolata)
Alice in Wonderland - featurette 'I protagonisti del film Johnny Depp, Helena Bonham Carter, Anne Hathaway e Mia Wasikowska ci parlano del nuovo capolavoro di Tim Burton' (versione originale sottotitolata)
Alice in Wonderland - featurette 'Mia Wasikowska, Anne Hathaway e Helena Bonham Carter ci svelano alcune curiosità sui caratteri dei personaggi che interpretano' (versione originale sottotitolata)
Alice in Wonderland - featurette 'Il video di Avril Lavigne 'Alice (Underground)' tratto dall'album 'Almost Alice'
Alice in Wonderland - featurette 'Tim Burton, Johnny Depp, Mia Wasikowska e il resto del cast ci raccontano la creazione dei personaggi rispetto ai romanzi di Lewis Carroll' (versione originale sottotitolata)
Alice in Wonderland - featurette 'Fashion and Style' (versione originale sottotitolata)
Alice in Wonderland - featurette 'Terra delle meraviglie' (versione originale sottotitolata)
Alice in Wonderland - featurette 'Johnny Depp ci racconta il suo Cappellaio Matto' (versione originale sottotitolata)
Alice in Wonderland - featurette 'Alla ricerca di Alice: i costumi' (versione originale)
Alice in Wonderland - featurette 'Alice Action Hero' (versione originale sottotitolata)
Alice in Wonderland - featurette 'I momenti più divertenti del Flash Mob delle meraviglie ospitato a Milano nel pomeriggio del 27 febbraio, tra Piazza del Duomo e Corso Vittorio Emanuele. I protagonisti del popolare racconto di Lewis Carroll hanno preso vita e trasformato un tranquillo pomeriggio di passeggiate, visite culturali e shopping in un esclusivo TEA PARTY'
Il giudizio della critica
The Best of Review
International Press
TODD MCCARTHY ("www.variety.com"):
"'You've lost your muchness', Johnny Depp's Mad Hatter remarks to his newly shrunken teenage friend, and much the same could be said of Tim Burton in the wake of his encounter with a Victorian-era heroine of imaginative powers even wilder than his own. Quite like what one would expect from such a match of filmmaker and material and also something less, this 'Alice in Wonderland' has its moments of delight, humor and bedazzlement. But it also becomes more ordinary as it goes along, building to a generic battle climax similar to any number of others in CGI-heavy movies of the past few years. A humongous Disney promo effort and inevitable curiosity about the first post-'Avatar' 3D extravaganza will pull wondrous early B.O. numbers, although long-term forecast could become clouded by the imminent arrival of further high-profile kid-friendly features".