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IL DIVO: QUANDO LA POLITICA DIVENTA UNO SPACCATO DI VITA DI INTERESSE TALE DA ISPIRARE LA CELLULOIDE
'Prix Du Jury' al 61. Festival del Cinema di Cannes
(Il Divo; Italia, 2008; 110', Drammatico; Produz.: Indigo Film/Lucky Red/ Parco Film, in coproduzione con Babe Films (Francia) e in collaborazione con Sky; Distribuz.: Lucky Red).
(Con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali Direzione Generale per il Cinema, con la partecipazione del Centre National De La Cinematographie con il sostegno di Eurimages, con la collaborazione della Film Commission Torino Piemonte con il contributo della Regione Campania Assessorato al Turismo e ai Beni Culturali e con la collaborazione della Film Commission Regione Campania)
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Titolo in italiano: Il divo
Titolo in lingua originale:
Il divo
Anno di produzione:
2008
Anno di uscita:
2008
Regia: Paolo Sorrentino
Sceneggiatura:
Paolo Sorrentino
Cast: Toni Servillo (Giulio Andreotti ) Anna Bonaiuto (Livia Andreotti ) Giulio Bosetti (Eugenio Scalfari ) Flavio Bucci (Franco Evangelisti ) Carlo Buccirosso (Paolo Cirino Pomicino ) Giorgio Colangeli (Salvo Lima ) Alberto Cracco (Don Mario ) Lorenzo Gioielli (Mino Pecorelli ) Paolo Graziosi (Aldo Moro ) Gianfelice Imparato (Vincenzo Scotti ) Massimo Popolizio (Vittorio Sbardella ) Aldo Ralli (Giuseppe Ciarrapico ) Giovanni Vettorazzo (Magistrato Scarpinato )
Musica: TehoTeardo (Edizioni Musicali Emi Music Publishing Italia)
Costumi: Daniela Ciancio
Scenografia: Lino Fiorito
Fotografia: Luca Bigazzi
Scheda film aggiornata al:
25 Novembre 2012
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Sinossi:
"A Roma, all’alba, quando tutti dormono, c’è un uomo che non dorme. Quell’uomo si chiama Giulio Andreotti. Non dorme perché deve lavorare, scrivere libri, fare vita mondana e, in ultima analisi, pregare. Pacato, sornione, imperscrutabile, Andreotti è il potere in Italia da quattro decenni. Agli inizi degli anni novanta, senza arroganza e senza umiltà , immobile e sussurrante, ambiguo e rassicurante, avanza inarrestabile verso il settimo mandato come Presidente del Consiglio. Alla soglia dei settant’anni, Andreotti è un gerontocrate che, equipaggiato come Dio, non teme nessuno e non sa cosa sia il timore reverenziale. Abituato com’è a vedere questo timore dipinto sul viso di tutti i suoi interlocutori. La sua contentezza è asciutta ed impalpabile. La sua contentezza è il potere. Col quale vive in simbiosi. Un potere come piace a lui, fermo ed immutabile da sempre. Dove tutto, battaglie elettorali, stragi terroristiche, accuse infamanti, gli scivola addosso negli anni senza lasciare traccia. Lui resta insensibile ed uguale a se stesso di fronte a tutto. Fino a quando il contropotere più forte di questo paese, la Mafia, decide di dichiarargli guerra. Allora le cose cambiano. Anche, forse, per l’inossidabile, enigmatico Andreotti. Ma, questa è la domanda, cambiano le cose oppure è un’apparenza? Una cosa è certa: è difficile scalfire Andreotti, l’uomo che, più di tutti noi altri, sa come si sta al mondo".
Dal >Press-Book< de Il divo.
Commento critico (a cura di ENRICA MANES)
In un macchiettistico teatrino della politica italiana, è messo in atto un film che per scatole cinesi ed episodi snoda il telaio di vicende politiche, dalle Brigate Rosse alle correnti partitiche alla grande stagione dei pentiti e tangentopoli.
La colonna sonora scandisce a intervalli ritmici il valzer delle comparse, politici macchiette che indossano la maschera per salire sul palco e recitare la loro effimera parte, mentre il "Divo Julio" appare orante nel buio della sua casa sacrario o in confessione.
Prodotto nel complesso molto ben confezionato da un punto di vista del linguaggio espressivo, che sfrutta un'attenta, sapiente ed ossessiva descrizione miniaturistica per tracciare i profili psicologici dei protagonisti, con un uso acutamente scelto e particolaristico di primi e primissimi piani, dettagli, campo e controcampo, tuttavia da un punto di vista di contenuto rischia la pacchianeria e la perdita totale di senso critico ed emozionale.
Vittima, carnefice, capro espiatorio, artefice, flemmaticamente ritualistico, |
il ritratto del "divo"risulta ridondante nell'affermarne e ribadirne l'ostentata ambiguità e forzata reticenza.
Pericolosamente provocatorio ed autoironico, l'Andreotti divo è quanto di più personalmente non abbia mai approvato nei riguardi di un approccio ironico e satirico al dibattito politico. |
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Links:
• INTERVISTA INEDITA AL REGISTA VITTORIO DE SETA (1°) (A cura di MARCELLO CELLA) (Interviste)
• CROWLEY - INTERVISTA all’attore HARRISON FORD sul set - A cura di PHIL THOMPSON per il settimanale “GRAZIA†(29 Giugno 2009, n. 26, pp. 40-44) (Interviste)
• E' COMPLICATO - INTERVISTA alla sceneggiatrice, regista e produttrice NANCY MEYERS (Interviste)
• THIS MUST BE THE PLACE - INTERVISTA in ANTEPRIMA al regista PAOLO SORRENTINO (A cura dell'inviata CARLA BERGAMINI) (Interviste)
• LA GRANDE BELLEZZA - INTERVISTA all'attore TONI SERVILLO (Interviste)
• DIANA - LA STORIA SEGRETA DI LADY D - VIDEO-INTERVISTA all'attrice NAOMI WATTS (la principessa Diana) e all'attore NAVEEN ANDREWS (il cardiochirurgo Hasnat khan) (Interviste)
Galleria Fotografica:
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ildivo.mov
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