'Un bel mattino', Léa Seydoux tra dolore e rinascita. In sala storia straordinaria e normale firmata Hansen-L›ve
07/01/2023
- ROMA, 07 Gennaio - Da una parte un padre con una malattia degenerativa che si allontana sempre di più dalla coscienza e, dall'altra un amore con un uomo sposato a cui non ci si può davvero abbandonare. Tra queste due cose importanti, ma non certo straordinarie, si agita la vita di Sandra (Léa Seydoux) madre single quarantenne che lavora come interprete.
È lei, una donna normale, la protagonista di UN BEL MATTINO (Un beau matin) di Mia Hansen-L›ve, che torna a girare nella sua Parigi raccontando una storia in cui ognuno ci si può riconoscere.
Già alla Quinzaine des Réalisateurs a Cannes e dal 12 gennaio al cinema con Teodora, nel film ritroviamo appunto Sandra, una Seydoux spogliata da ogni sensualità con capelli corti e modi spartani, alle prese con un padre malato (uno straordinario Pascal Greggory) ex professore di filosofia molto amato che vive nella sua casa piena di libri sempre meno cosciente a se stesso. Nel frattempo la donna, che ha una bambina di dieci anni, incontra un vecchio amico sposato Clément (Melivil Poupaud) con il quale inizia una relazione tanto appassionata quanto senza futuro.
Questi i principali elementi dell'Odissea di una figlia amorevole alle prese con il distacco da un padre, sempre più indifeso, da affidare senza troppi sensi di colpa a un istituto per anziani.
(ANSA CINEMA)
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