"Sono stata molto contenta di questa offerta inaspettata. Quando avevamo fatto 'La mia regina', la sua storia mi aveva assorbito completamente e avevo fatto tutti i compiti, per cui perché dire no? Ammiro Vittoria, la reputo una persona notevole e questa era una storia irresistibile venuta alla luce solo di recente. Quando si tratta di Shakespeare, puoi tornare a un dramma sperando che nell’interim tu abbia imparato qualcosa di più su come interpretare la parte. In questo caso, invece, si trattava di una vera e propria crescita ed evoluzione di una persona reale. Ho ricevuto
una tenera lettera da [il regista di 'La mia regina'] John Madden, che diceva che era veramente felice che io rivisitassi il ruolo di Vittoria... Vittoria era felice quando era con [suo marito, il Principe] Alberto, poi con [il suo valletto scozzese] John Brown e poi con Abdul. In tutti e tre i casi Vittoria era rilassata, totalmente rilassata, in compagnia di qualcun’altro senza tutte le str—te della corte, la gente che diceva dove e quando doveva essere dove doveva essere... Non decido mai se un personaggio ‘mi piace’ o non ‘mi piace’. Tento solo di entrare in relazione con la parte il più umanamente e onestamente possibile per me in modo che la gente capisca chi è che sto interpretando... E’ stato abbastanza facile immaginare come Vittoria - a quel punto annoiata e un po’ stanca - improvvisamente tirò su lo sguardo e vide qualcuno con cui poter almeno parlare e qualcuno almeno piacevole da guardare. Lui era venuto al Giubileo per donarle una moneta ma, vedendolo, lei non mostrò grande interesse per la moneta… Abdul è stato un’iniezione di gioventù ed entusiasmo per Vittoria. Lei si godeva la conversazione con lui e lui le ha anche fornito qualcosa di nuovo da imparare – una lingua, una cultura. In quel momento per lei Abdul è stato come una trasfusione di sangue. Lei lo adorava e voleva andare avanti per lui" Judi Dench
"Sono stata molto contenta di questa offerta inaspettata. Quando avevamo fatto 'La mia regina', la sua storia mi aveva assorbito completamente e avevo fatto tutti i compiti, per cui perché dire no? Ammiro Vittoria, la reputo una persona notevole e questa era una storia irresistibile venuta alla luce solo di recente. Quando si tratta di Shakespeare, puoi tornare a un dramma sperando che nell’interim tu abbia imparato qualcosa di più su come interpretare la parte. In questo caso, invece, si trattava di una vera e propria crescita ed evoluzione di una persona reale. Ho ricevuto
una tenera lettera da [il regista di 'La mia regina'] John Madden, che diceva che era veramente felice che io rivisitassi il ruolo di Vittoria... Vittoria era felice quando era con [suo marito, il Principe] Alberto, poi con [il suo valletto scozzese] John Brown e poi con Abdul. In tutti e tre i casi Vittoria era rilassata, totalmente rilassata, in compagnia di qualcun’altro senza tutte le str—te della corte, la gente che diceva dove e quando doveva essere dove doveva essere... Non decido mai se un personaggio ‘mi piace’ o non ‘mi piace’. Tento solo di entrare in relazione con la parte il più umanamente e onestamente possibile per me in modo che la gente capisca chi è che sto interpretando... E’ stato abbastanza facile immaginare come Vittoria - a quel punto annoiata e un po’ stanca - improvvisamente tirò su lo sguardo e vide qualcuno con cui poter almeno parlare e qualcuno almeno piacevole da guardare. Lui era venuto al Giubileo per donarle una moneta ma, vedendolo, lei non mostrò grande interesse per la moneta… Abdul è stato un’iniezione di gioventù ed entusiasmo per Vittoria. Lei si godeva la conversazione con lui e lui le ha anche fornito qualcosa di nuovo da imparare – una lingua, una cultura. In quel momento per lei Abdul è stato come una trasfusione di sangue. Lei lo adorava e voleva andare avanti per lui"
Judi Dench