L'epica avventura segue il viaggio di un robot - l'unità ROZZUM 7134, abbreviato "Roz" - che dopo un naufragio si ritrova su un'isola disabitata dove dovrà imparare ad adattarsi all’ostile ambiente circostante, costruendo gradualmente relazioni con gli altri animali dell’isola e adottando un'ochetta orfana.
Commento critico (a cura di FRANCESCO ADAMI)
IL ROBOT SELVAGGIO: NUOVA PROGRAMMAZIONE –MATERNITÀ
La maternità , la tecnologia, la comunità animale e l’umanità sono gli ingredienti di questa nuova avventura, in cui il robot Roz dovrà scoprire la sua vera programmazione per far convivere la tecnologia con la natura.
Il Robot Selvaggio è il 50° film di animazione della DreamWorks e il 5° film diretto da Chris Sanders. Tratto dal romanzo illustrato scritto da Peter Brown, il film ha come protagonista un robot dalla personalità femminile denominato Roz, il quale si ritrova improvvisamente in un ambiente selvatico. Attivatosi probabilmente per la prima volta, inizia ad avviare le sue funzionalità principali e il suo programma destinato all'aiuto e al servizio degli esseri umani. Dopo una attenta valutazione ed esame delle condizioni del luogo in cui si trova, ossia un’enorme foresta senza nessuna traccia umana, e aver analizzato i comportamenti e i linguaggi di tutti gli animali presenti, Roz dovrà integrarsi nell'ambiente
circostante. Lo farà con l'aiuto di una stramba Volpe Rossa e di un piccolo orfano d'oca, del quale dovrà prendersi cura come una vera famiglia.
Il realismo di una fiaba tecnologica
Attraverso una visione sentimentale ed ecologica lo spettatore viene trasportato in strabilianti sequenze che lo portano all’interno della vita di numerose specie animali. La robotica e la tecnologia sono spunti di riflessione sulla condizione attuale dell’evoluzione degli strumenti e dei linguaggi, soprattutto sulla
questione fisico-psicologica dell’utilizzo dei neuroni specchio e della coscienza empatica che si fonde con la manifestazione di sentimenti che vanno oltre alla programmazione neuro-linguistica. Tutte le figure animali presenti nel film, nonostante siano dotate di un linguaggio verbale simile a quello umano, hanno un comportamento completamente diverso dalle narrazioni nelle quali possiedono caratteristiche antropomorfe. Nella rappresentazione delle creature animali permangono gli istinti naturali, anche quelli crudeli: il tutto viene mostrato attraverso una forma leggera e sensibile destinata anche ad
una visione della storia per un pubblico molto giovane. Nella visione si viene trasportati da una carica emozionale veramente forte e da una serie di momenti commoventi, per cui sarà arduo trattenere una positiva commozione.
Tecnologia democraticamente avanzata
Il software di grafica open-source Moonray sviluppato dalla DreamWorks Animation dimostra la sua alta professionalità nel creare ambienti al confine con la realtà e figure dall’aspetto altamente creativo, tanto da non essere inferiore ai più noti programmi ad alto contenuto come Maya o Presto. La rappresentazione grafica di tutte le figure animali è veramente efficace e tecnologicamente avanzata, sia per quanto riguarda
il manto e le piume, che per i movimenti e le azioni che eseguono all’interno del loro habitat naturale.
Conclusioni
Una riflessione sull’amore, la famiglia e il rispetto della natura, il tutto immerso in un contesto di tecnologia odierna e di intensa sensibilità . Un film da non perdere.