I ‘RECUPERATI’ di ‘CelluloidPortraits’ - Dal 48. Toronto International Film Festival (7-17 Settembre 2023) - sezione 'Special Presentations' - Ispirato a eventi realmente accaduti, Shoshana è un thriller politico ambientato negli anni Trenta che affronta il modo in cui l’estremismo politico e la violenza creano una separazione tra le persone costringendole a scegliere da che parte stare - Dal 27 Giugno
Sceneggiatura:
Laurence Coriat, Paul Viragh, Michael Winterbottom
Soggetto: Liberamente ispirato a fatti realmente accaduti.
Preliminaria - Chi era Avraham Stern:
Avraham Stern è stato un poeta, la cui eredità poetica si riassume in 53 poesie. Nel 1978 fu anche emesso un francobollo in suo onore.
Ogni anno politici e funzionari governativi israeliani partecipano al giorno di commemorazione di Avraham Stern.
Preliminaria - TIMELINE:
1897 - A Basilea, in Svizzera, si tiene il primo congresso del movimento sionista.
1914/18 - Durante la Seconda Guerra Mondiale gli Ottomani sono alleati della Germania.
1917 - Le truppe britanniche giungono a Gaza e il generale Allenby le fa marciare su Gerusalemme.
1919 - Il Trattato di Versailles affida ai britannici il controllo della Palestina e Sir Herbert Samuel, ebreo sionista, diventa il primo Alto Commissario britannico. Alla fine degli anni ‘20, 100.000 ebrei approdano in Palestina: tra loro c’è Shoshana con la sua famiglia. La Gran Bretagna risponde inserendo 500 nuove leve nella polizia palestinese, tra cui Tom Wilkin e Geffrey Morton. Morton è di stanza al nord, a Jenin, dove si occupa degli arabi. Wilkin viene mandato a Tel Aviv, una nuova città completamente ebraica, costruita sulle coste del Mediterraneo.
1935 - Arrivano 60,000 nuovi immigrati: gli ebrei in Palestina sono ormai circa 500.000. La rivolta araba ha inizio.
1938 - In estate, un gruppo arabo attacca un convoglio nei pressi del villaggio di Rosh Pina, in Galilea – uccidono 6 persone, tutte di origine ebraica. A Tel Aviv il poeta e rivoluzionario Avraham Stern si mette alla guida di un piccolo gruppo militante clandestino chiamato Irgun. Inizialmente solo una piccola minoranza, in città , appoggia l’Irgun. Avraham Stern viene arrestato il 31 Agosto 1939. Il giorno seguente la Germania invade la Polonia. Tutto cambia. L’Irgun annuncia una tregua che durerà fino alla fine della guerra. In cambio i britannici rilasciano i prigionieri dell’Irgun, tra cui c’è Avraham Stern. Finita la guerra, le forze di Haganah si uniscono all’Irgun e ai Freedom Fighters di Israele, allo scopo di scacciare i britannici.
29 novembere 1947 - L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite vota la separazione tra arabi ed ebrei in Palestina, dividendola quindi in due stati separati.
Cast: Irina Starshenbaum (Shoshana) Douglas Booth (Thomas Wilkin) Harry Melling (Geoffrey Morton) Gina Bramhill (Alice Morton) Matthew Reynolds (Roberts) Aaron Vodovoz (Leonid) Samuel Kay (Shomron) Matthew Thomas-Robinson (Investigatore) Gianmarco Vettori (Zelik Zak)
Musica: David Holmes (colonna sonora originale); Rob Farr, Joakim Sundström e Will Whale (suono)
Costumi: Anthony Unwin
Scenografia: Sergio Tribastone
Fotografia: Giles Nuttgens
Montaggio: Marc Richardson
Effetti Speciali: Paolo Galiano (supervisore)
Makeup: Alessandra Giacci
Casting: Esther Kling, Anna Pennella
Scheda film aggiornata al:
30 Ottobre 2024
Sinossi:
In breve:
Ispirato a eventi realmente accaduti, Shoshana è un thriller politico ambientato negli anni Trenta che affronta il modo in cui l’estremismo politico e la violenza creino una separazione tra le persone costringendole a scegliere da che parte stare.
Gli agenti britannici Thomas Wilkin (Douglas Booth) e Geoffrey Morton (Harry Melling) si trovano a Tel Aviv tra gli anni Trenta e Quaranta poco prima della costituzione dello Stato di Israele. Sono stati chiamati per indagare e rintracciare Avraham Stern, uno scrittore e attivista israeliano in lotta per la libertà sionista che ha come scopo di cacciare le autorità britanniche.
Stern si rifiuta di collaborare con la Gran Bretagna, sostenendo che sia l’unico modo per ottenere uno Stato Ebraico indipendente. Facendo leva sul suo potente carisma, Stern riesce ad avere grande seguito.
In dettaglio:
Ispirato a eventi realmente accaduti, SHOSHANA è un thriller politico ambientato negli anni Trenta a Tel Aviv, una nuova città ebraica di matrice europea costruita sulle coste del Mediterraneo. Attraverso la relazione tra Thomas Wilkin (Douglas Booth) e Shoshana Borochov (Irina Starshenbaum), il film racconta come la violenza e l’estremismo riescano a creare una separazione tra gli individui, costringendoli a scegliere da che parte schierarsi. Membro della squadra antiterrorismo delle forze di Polizia Britannico-Palestinesi, Wilkin affianca Geoffrey Morton (Harry Melling) nella caccia a un leader clandestino, il carismatico poeta Avraham Stern (Aury Alby). Stern è convinto che la costruzione dello stato di Israele debba necessariamente passare attraverso la violenza, e Wilkin e Morton diventano i suoi principali obiettivi. Come molti a Tel Aviv, Shoshana è moderna, progressista e femminista. Odia le politiche di Stern e i suoi seguaci ma con l’intensificarsi del clima di violenza, sarà costretta a decidere accanto a chi vorrà combattere.
Storyline:
Follows two Brit police officers Thomas Wilkin and Geoffrey Morton in their hunt for charismatic poet and Zionist freedom fighter Avraham Stern, who was plotting to evict British authorities.
Commento critico (a cura di Savina Petkova, Cineuropa (15 Settembre 2023))
Il prolifico regista inglese Michael Winterbottom realizza un thriller d'epoca ambientato nella Palestina mandataria britannica
titolo del film che nel tempo che ci viene mostrata Shoshana sullo schermo, eppure la protagonista finisce per essere solo una delle tante pedine nella partita a scacchi politica che ha definito la Storia dagli anni Quaranta in poi.
Nessuno è al sicuro nella Palestina mandataria britannica. Le tensioni aumentano di ora in ora, gli attentati sono quotidiani, e provocano reazioni più drastiche da parte degli inglesi, personificati dall'ufficiale di polizia Geoffrey Morton (Harry Melling). In qualità di capo appena nominato a Tel Aviv, la sua missione è quella di rintracciare il poeta Avraham Stern (Aury Alby), leader dell'organizzazione paramilitare Irgun, costi quel che costi. Spionaggio, tradimento e tortura sono parte integrante della trama di Shoshana, per quanto siano criticati dal supervisore di Morton, Thomas Wilkin (un intenso Douglas Booth). Stranamente, Wilkin – al contrario del suo amore segreto Shoshana - è l'unico personaggio non compromesso dai vari colpi di scena
del film.
Non si può negare l'abilità narrativa del prolifico regista inglese: Shoshana non è solo ricco di contenuti e molto sicuro del suo approccio politico, ma conosce bene anche i topoi del genere. Il fatto che non si affidi troppo al thriller - anche se ciò avrebbe reso la visione più divertente - è forse legato alla sua fedeltà alla Storia. Essendo un film sulle tensioni tra la popolazione palestinese e quella ebraica alimentate dalle autorità britanniche, Shoshana è sottoposto al dovere di raccontare correttamente la vicenda. L'interpretazione di Starshenbaum dona leggerezza a un personaggio che può facilmente trasformarsi in un peso morto una volta raggiunto il suo scopo narrativo, mentre la presenza magnetica dell'attrice russa ravviva anche le scene procedurali più dure.
La parte più sorprendente di Shoshana è l'idea di una storia d'amore tra la protagonista e il britannico Wilkin, divenuto cittadino di Tel Aviv. Winterbottom, insieme ai suoi
co-sceneggiatori Laurence Coriat e Paul Viragh, imbastisce una sottotrama di amanti incrociati nel bel mezzo delle macchinazioni politiche e dei tradimenti, una mossa che aggiunge pepe alle parti storiche più noiose del film. Come per i tropi del thriller anche le sfumature melodrammatiche sono lasciate piuttosto inesplorate, forse per non interferire con la "serietà " storica del film - una decisione saggia, ma che priva il film di brio. Come documento storico e film d'epoca, Shoshana si adatta perfettamente alla situazione, con il suo ritmo controllato e le sue emozioni trattenute. Lascia tuttavia il personaggio del titolo a metà strada, una decisione giustificata dalla necessità di dare spazio al quadro generale, ma allo stesso tempo frustrante, che lascia lo spettatore con il desiderio di saperne di più. Mettere da parte un personaggio principale complesso come Shoshana non fa che rafforzare la voglia di conoscere meglio quel momento storico decisivo attraverso i
suoi occhi, anche se oggi sappiamo come si è svolto quel conflitto.