"Quando decido di fare un film, mi concentro sulla bellezza della storia e del personaggio, ecco perché non ho subito avuto il panico. Poi ho dovuto iniziare il lavoro ed è stata dura. Non c’è una singola parola in polacco che suoni come l’ inglese o il francese. A quel punto non avevo scelta. Dovevo fare qualunque cosa per riuscire a parlare polacco senza il minimo accento. Avevo pochissimo tempo, poco più di un mese tra le riprese di 'un sapore di ruggine e ossa' (Jacques Audiard, 2012) e 'C’era una volta a New York'. Ho lavorato con diversi coach, uno dei quali era l’attrice che ha interpretato mia zia nel film. A metà riprese, James preoccupato è venuto da me dicendo 'Hai decisamente molti dialoghi in polacco!' Aveva appena realizzato di aver scritto venti pagine di dialoghi in polacco per me. Non appena avevo un minuto libero sul set, mi immergevo nei miei appunti. 'Sognavo che fosse tutto perfetto'". Marion Cotillard
"Language is part of a whole. I like creating characters who have their own approach, their own body language, their own voice. Learning a language helps to build something different. I play a Polish woman in the film, so I had to speak Polish fluently, with a Polish accent. I understood that, in order to speak correctly, I had to sink into the Polish culture. I had the same experience with English and Italian. Culture enriches language and viceversa". Marion Cotillard (Cannes, Maggio 2013)
"Quando decido di fare un film, mi concentro sulla bellezza della storia e del personaggio, ecco perché non ho subito avuto il panico. Poi ho dovuto iniziare il lavoro ed è stata dura. Non c’è una singola parola in polacco che suoni come l’ inglese o il francese. A quel punto non avevo scelta. Dovevo fare qualunque cosa per riuscire a parlare polacco senza il minimo accento. Avevo pochissimo tempo, poco più di un mese tra le riprese di 'un sapore di ruggine e ossa' (Jacques Audiard, 2012) e 'C’era una volta a New York'. Ho lavorato con diversi coach, uno dei quali era l’attrice che ha interpretato mia zia nel film. A metà riprese, James preoccupato è venuto da me dicendo 'Hai decisamente molti dialoghi in polacco!' Aveva appena realizzato di aver scritto venti pagine di dialoghi in polacco per me. Non appena avevo un minuto libero sul set, mi immergevo nei miei appunti. 'Sognavo che fosse tutto perfetto'".
Marion Cotillard
"Language is part of a whole. I like creating characters who have their own approach, their own body language, their own voice. Learning a language helps to build something different. I play a Polish woman in the film, so I had to speak Polish fluently, with a Polish accent. I understood that, in order to speak correctly, I had to sink into the Polish culture. I had the same experience with English and Italian. Culture enriches language and viceversa".
Marion Cotillard (Cannes, Maggio 2013)