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Ultimo aggiornamento: 19 Gennaio 2025
Richard Gere é Leonard Fife ne Oh, Canada-I tradimenti di Paul Schrader:
"È stato un po' spaventoso vedersi invecchiare, vedermi come sarò tra qualche anno. È una cosa davvero molto strana... Mio padre è morto pochi mesi prima che Paul Schrader mi presentasse il progetto. Il mio personaggio sta vivendo i suoi ultimi giorni e il modo in cui la sua mente affronta tante realtà diverse è ciò che mi ha toccato di più di questa sceneggiatura... Mio padre è nato nel 1922 e, periodicamente, gli ho chiesto: ora che abbiamo la tecnologia, pensi che la vita sia migliore? È cresciuto in una fattoria, senza la televisione, al massimo la radio. Mungeva le mucche. Ha visto arrivare le auto, i computer e tutto il resto. E ogni volta mi diceva: no. Pensava al quadro generale, si domandava: perché siamo qui? Crescendo in una piccola comunità, ha visto una realtà in cui tutti si prendevano cura l'uno dell'altro. C'era un contatto fisico con le persone, con gli animali. Si viveva in armonia con la natura: una tempesta poteva essere distruttiva, così come dare l'acqua necessaria. Si imparava a convivere con le forze dell'universo e ci si prendeva cura del prossimo. E c'era un senso di responsabilità"
Leonard non vuole combattere la Guerra del Vietnam e quindi scappa in un altro paese. Si tratta di una scelta politica:
"So che molti sono preoccupati per lo stato del pianeta. Penso che, con l'essere noti, ci sia una responsabilità: bisogna esprimersi. Per perseguire una lotta bisogna però conoscerla, studiarla. Se consideriamo i tanti cambiamenti politici avvenuti nel mondo, dal crollo dell'Unione Sovietica alle numerose rivoluzioni nei paesi asiatici, il consiglio che sento sempre di dare alle persone è di parlare con scrittori, musicisti, poeti, registi, attori: sono loro che hanno a cuore la cultura di un popolo. Sono le persone che sanno cosa fare e di cui ci dovremmo fidare. Dei politici molto meno... Penso che questa generazione sia molto concentrata sui temi più piccoli del mondo. Sul micro. E invece dovremmo pensare di più a quelli grandi, al macro. Dobbiamo avere una visione completa e pensare al futuro: ai nostri figli e nipoti".
Richard Gere
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