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âNUOVI AMORI âINTORCINATIâ PER LEONARDO PIERACCIONI CHE, PER LâOCCASIONE, RUBA LA MASSIMA AD UN POETA: âLâAMORE Eâ UNâALTALENA DI PERDENTI SE SI VA PARI CâEâ DA STAR CONTENTI!ââ
âI film che ho realizzato finora raccontavano sempre amori âlineariâ: un uomo incontrava una donna e bisognava solo scoprire come i due dopo poche, relative peripezie, finiranno insieme. Anche se la sindrome del cabarettista mi ha portato ovviamente a cercare di divertire il piĂš possibile, in âTi amo in tutte le lingue del mondoâ, invece, ho voluto raccontare la propensione ad innamorarsi sempre delle prsone sbagliate e quegli amori âintorcinatiâ che non fanno dormire, ma fanno cascare dal letto, amori sempre a un passo dal lieto fine che devono ricominciare la corsa, ma dâaltra parte come dice il poeta? âLâamore è unâaltalena di perdenti se si va pari câè da star contenti!ââ.
Il regista Leonardo Pieraccioni
(Ti amo in tutte le lingue del mondo, ITALIA 2005; comico; 1h, 39â; Produz.: Levante Srl, in collaborazione con Medusa; Distribuz.: Medusa Films.
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Titolo in italiano: Ti amo in tutte le lingue del mondo
Titolo in lingua originale:
Ti amo in tutte le lingue del mondo
Anno di produzione:
2005
Anno di uscita:
2005
Regia: Leonardo Pieraccioni
Sceneggiatura:
Leonardo Pieraccioni, Giovanni Veronesi
Soggetto: Leonardo Pieraccioni, Giovanni Veronesi
Cast: Leonardo Pieraccioni (Gilberto) Giorgio Panariello (Cateno) Marjo Berasategui (Margherita) Rocco Papaleo (Anselmi) Massimo Ceccherini (Padre Massimo) Giulia Elettra Gorietti (Paolina) Francesco Guccini (Preside) Barbara enrichi (Betty uno) Elisabetta Rocchetti (Betty) Pietro Ghislandi (Vigile) Fabrizio Pizzuto (Nico) Yoon C. Joyce (Giugizzu) Barbara Tabita (Deborah) Louis Molteni (Frate Minimo )
Musica: Gianluca Sibaldi
Costumi: Claudio Cordaro
Scenografia: Francesco Frigeri
Fotografia: Italo Pietriccione
Scheda film aggiornata al:
25 Novembre 2012
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Sinossi:
âGilberto (Leonardo Pieraccioni) ha quarantâanni.
Eâ separato da poco da una moglie a dir poco âbirichinaâ.
Insegna ginnastica in un liceo pieno di ragazzi vocianti!
Paolina (Maria Giulia Gorietti) di anni ne ha sedici, è una sua allieva, ed è innamorata follemente di lui!
Per lei Gilberto è lâuomo della sua vita, non câè niente da fare, deve arrendersi: è inutile che tenti in continuazione di spiegare alla ragazzina che il suo è un classico innamoramento adolescenziale!
Niente.
La ragazzina lo vuole, lo ama: glielo scrive in TUTTE LE LINGUE DEL MONDO su dei foglietti che gli fa trovare dappertutto.
Gilberto non sa piĂš come fare ad arginare quella sedicenne caparbia e determinatissima. Paolina minaccia pure di ucciderlo dovesse scoprire che lui ha unâaltra.
E unâaltra câè!
Eâ Margherita!
Margherita (Marjo Berasategui) ha trentasei anni: è bella come il sole. Fa la psicologa degli animali: câè una giraffa con sensi di colpa? Un elefante che si crede un coccodrillo? Una scimmia impaurita che non riesce a digerire? Accanto a loro câè Margherita che cura amorevolmente tutti i suoi animali con devozione e grande professionalitĂ .
Margherita è entrata da pochissimo nella vita di Gilberto ma lui ne è già totalmente rapito.
Cateno (Giorgio Panariello) è invece il fratello balbuziente di Gilberto. Lui gli affari suoi non se li fa mai e racconta tutta la nostra storia ad un gruppo di amici curiosissimi che si ritrovano nella lavanderia della piccola città , per ascoltare i fatti del professore.
Cateno racconta di quellâamore da adolescente, narra di quella donna bellissima che ha rapito il cuore del fratello, spiega che il professore di matematica, collega di Gilberto (Rocco Papaleo), ha iniziato a vedere di nascosto proprio la ex moglie di Gilberto!
Il âgruppo dâascoltoâ spalancherĂ spesso la bocca dalla meraviglia: perchĂŠ le vite di tutti questi personaggi sâintrecceranno in un crescendo di colpi di scena che porteranno, forse, ad unâunica certezza: i sentieri del cuore sono spesso duri, difficili, tormentati e ridicoli. Ma dâaltra parte si sa: âlâamore è unâaltalena di perdenti, se si va pari câè da star contenti!â.
Dal >Press-Book< di Ti amo in tutte le lingue del mondo
Commento critico (a cura di Patrizia Ferretti)
CON TUTTI I LIMITI E I PREGI DELLA âTOSCANITAââIMPERANTE, COME SEMPRE GRANDE PROTAGONISTA NEI FILM DI LEONARDO PIERACCIONI, QUESTO NUOVO APPUNTAMENTO NATALIZIO IN CELLULOIDE SEGNA, SE NON PROPRIO UNA SVOLTA, CERTAMENTE UNâEVOLUZIONE STILISTICA. COSIâ LA FLUIDA LEGGEREZZA DEI CONTENUTI ESPRESSI SULLA CRESTA DELLA BURLA, SI INTRECCIA AL SOTTOBOSCO DI TEMATICHE ALTRE, TANTO SOTTESE NEL FILM QUANTO REALI E SERIE NELLA VITA VERA. NEL FITTO DI UNA RITMICA SCENEGGIATURA, INDUBBIAMENTE PIUâ RICCA E SOSTENUTA RISPETTO AL PASSATO, PIERACCIONI SPOSA UNA CIFRA CHE SEMBRA ANDAR ORMAI PER LA MAGGIORE TRA I COMICI TOSCANI, ASSESTATA SULLA VENA MALINCONICA CHE SI INTRECCIA ALLA BATTUTA E AL SORRISO. UNA VENA CHE SE LAMBISCE APPENA IL PERSONAGGIO DEL NOSTRO LEONARDO, FA PERNO MAGGIORE SUGLI INEDITI DI PANARIELLO E CECCHERINI. MA IN QUESTO FILM PIERACCIONI VARCA LA STACCIONATA E AZZARDA UNA NOTAZIONE-PARODIA SU CERTI VEZZI AMOROSI, LIBERAMENTE TRATTA DA âEYES WIDE SHUTâ DI STANLEY KUBRICK. INSOMMA, IN |
BREVE, IL FILM MIGLIORE DI LEONARDO PIERACCIONI, SEMPRE VERDE MA PUR SEMPRE CON QUALCHE ANNO IN PIUâ, A TUTTO VANTAGGIO DELLA CRESCITA PROFESSIONALE
La âprima donnaâ non poteva mancare. Diciamo che è parte intrinseca della âverveâ Pieraccioni sia come attore che come sceneggiatore e regista quando prevede e sottoscrive il suo personaggio, sempre protagonista, con gli altri della band, strutturata con le integrazioni e varianti del caso. E la prima donna altri non è che âMadama ToscanitĂ â, tanto gradita - cosĂŹ pare - anche fuori dei confini regionali, quando non addirittura sul piano internazionale (Roberto Benigni ha fatto strada). Ma affidarsi alla âtoscanitĂ â come veicolo prioritario di trasmissione di una storia ha i suoi rischi, appuntati su quel âtargetâ di âcircoscrizioneâ che, proprio nel caso di Pieraccioni, si accoccola spesso e volentieri nello stretto dialettale e derivati. Questo genere di âtoscanitĂ â, se non accompagnato da un qualcosa di piĂš, rischia di |
restare un gustoso ingrediente, particolarmente prelibato per gli âaficionadosâ locali, ma giammai una ricetta completa con auspicabile degustazione su vasta scala. Ad ogni modo, a proposito delle integrazioni e varianti del caso, ce nâè una qui in Ti amo in tutte le lingue del mondo che salta subito agli occhi: finalmente il nostro Leonardo, che non ha mai rinunciato a sfruttare ben bene la carta vincente del protagonismo autoreferenziale, di innata simpatia e incondizionato cameratismo con il suo pubblico, ha trovato opportuno mettere in cantina gli stuoli di belle fanciulle made in Italy o âesotico-fuori portaâ, imbarcate quali icone di riempimento per soggetti carini ma, a dir la veritĂ , con tanti bei buchini vuoti come il formaggio groviera doc. Questa volta, le adolescenti belline come la studentessa Paolina (Giulia Elettra Gorietti), pazza di lui, il nostro Leonardo si industria in tutti i modi per tenerle alla larga: non se le |
fila proprio. Nelle vesti di Gilberto, un insegnante di ginnastica sui generis (rompe piĂš vetri lui con un tiro a pallone di una frantumatrice professionale!), tenuto dâocchio da un preside dâeccezione, un alquanto arcigno e serioso Francesco Guccini, viene catturato da Margherita (Marjo Berasategui), una donna giovane ma matura, dedita alla insolita professione di psicologa degli animali. Motivo questo della passione per gli animali che in qualche modo deve riguardare da vicino Leonardo Pieraccioni. Forse non è un caso che in Fuochi dâartificio sperimentasse di persona questa stessa passione a fianco di Claudia Gerini, sua socia in affari nel settore. In questa nuova storia, Ti amo in tutte le lingue del mondo, addensata nelle battute da una sceneggiatura particolarmente ricca ed effervescente, Pieraccioni miscela e calibra nella giusta dose alcuni elementi sorpresa, non grandiosi ma ben amalgamati allâinsieme, su cui però è meglio mantenere il riserbo per chi non ha |
ancora visto il film. Ma tra le piccole sorprese rivelabili si annidano ad esempio i due ruoli, abbastanza nuovi per gli interpreti protagonisti. Il primo è quello di Panariello nelle vesti di Cateno, il fratello balbuziente di Gilberto, bidello nella stessa scuola dove Gilberto insegna. Personaggio involontariamente comico velato di quella sofferta malinconia, legittima compagna di chi patisce complessi di inferioritĂ , e su cui Pieraccioni innesta un accenno, un avvio di discorso piĂš serio su un esempio di affetto fraterno tra parti non esattamente sullo stesso piano. Discorso che lascia aperto per lo spettatore incline a postume ed eventuali riflessioni e approfondimenti del caso. Lâaltro elemento nuovo è quello di Ceccherini, il cui personaggio, Padre Massimo, esce qui completamente dagli sterili canoni battuti e ribattuti, per addentrarsi in quelli di una spiritualitĂ un poâ sconnessa come lui, a suon di rime e versi che stridono comicamente con il ruolo e |
con il passato del personaggio che torna a fargli inaspettatamente visita e a riportarlo nuovamente su registri realmente seri e di grande responsabilitĂ . Tra gli altri motivi di sorpresa câè anche la scelta registica di Pieraccioni di azzardare una gustosa parodia della celebre sequenza dellâorgia in Eyes Wide Shut di Stanley Kubrick, qui rivisitata con sarcastica ironia che, al puro divertimento unisce il sotteso smascheramento dellâamore ipocrita e malato, quello che realmente avrebbe bisogno di numerose sedute psichiatriche (altro motivo caro a Pieraccioni giĂ presente in Fuochi dâArtificio), cui si sottopone ancora una volta lui stesso, nonchĂŠ la ragazzina illusa dâamore per lui, quando in realtĂ andava cercando una toppa per uno strappo affettivo: quello della figura paterna mai avuta. Senza rinnegare le sue predilezioni, Leonardo Pieraccioni sembra qui volerci dire, In tutte le lingue del mondo, che è professionalmente cresciuto, augurarci come ogni anno un ridente Natale con la |
promessa di un ancor piĂš ridente Anno Nuovo e, ci ricorda soprattutto, fin dalle prime battute del film, la notorietĂ del âsarcasmo pungente di noi toscaniâ. CosĂŹ contraccambiamo, augurando a lui che su queste note, del âsarcasmo pungenteâ made in Tuscany, prima o poi trovi la chiave dellâinternazionale!
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Links:
• INTERVISTE A LEONARDO PIERACCIONI, LAURA TORRISI, GABRIEL GARKO, MASSIMO CECCHERINI, ROCCO PAPALEO PER 'UNA MOGLIE BELLISSIMA' (Interviste)
• IO & MARILYN - INTERVISTA al regista e attore LEONARDO PIERACCIONI (Interviste)
Galleria Fotografica:
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