INTERVISTE A LEONARDO PIERACCIONI, LAURA TORRISI, GABRIEL GARKO, MASSIMO CECCHERINI, ROCCO PAPALEO PER 'UNA MOGLIE BELLISSIMA'
05/12/2007 -
LEONARDO PIERACCIONI (Mariano)
Che cosa ha Una moglie bellissima di simile e di diverso rispetto ai suoi film precedenti?
"La mia ambizione era quella di far divertire lo spettatore per 90 minuti, dall’ inizio alla fine della storia, e spero di esserci riuscito. È una mia commedia tipica, la differenza rispetto al passato è nel tema che cambia e in un tipo di storia d’amore che finora non ho mai raccontato: se in altre mie commedie c’era la costante corsa in salita del protagonista per conquistare una donna dalla bellezza eccezionale, questa volta il mio personaggio una bellezza fuori dal comune se
la ritrova al suo fianco da subito ma dovrà difenderla da un vero e proprio ciclone che passa.. Questa nuova storia è un po’ come il mio film “Il ciclone” ma.. alla rovescia! Qui infatti la normalità e la felicità di una coppia salda sono il punto di partenza che sarà stravolto dagli eventi mentre altrove questa felicità rappresentava spesso il punto d’arrivo, la conclusione della vicenda. Io e il mio sceneggiatore di sempre, Giovanni Veronesi, ci siamo divertiti a dar vita ad una sorta di rivisitazione del film Proposta indecente ed abbiamo provato ad immaginare cosa accadrebbe se uno di quelli inviti a posare svestita arrivasse non ad una starlette od alla fidanzata di turno di un calciatore famoso ma ad una persona normale!
Ambientato in un piccolo paese della provincia toscana, Anghiari, Una moglie bellissima mi vede in scena nel ruolo del protagonista Mariano che vende frutta e verdura, con sua moglie Miranda, (Laura Torrisi), una donna eccezionalmente bella a cui è legato molto felicemente da 10 anni. Il loro legame però comincia a vacillare quando un affascinante fotografo, Andrea (Gabriel Garko), propone a Miranda di posare “senza veli” per il calendario fotografico della rivista per cui lavora, ‘Beautiful Lifè. Mariano viene divorato dal dubbio se far apparire o meno sua moglie molto svestita in un calendario di questo tipo che si abbatterà non solo sui normali rapporti di una coppia molto unita - che si ama ancora davvero come forse non si ama piu’ nessuno - ma anche, sconvolgendoli, negli equilibri del piccolo paese in cui vivono. La comunità cittadina reagisce facendo scudo al malcapitato Mariano ed a sua moglie che vengono travolti da qualcosa piu’ grande di lui, nella fattispecie dal desiderio insano di poter passare in un attimo 'dalla roulotte allo yacht' quando cominciano ad assaporare le locations reclamizzate dal magico mondo dello spettacolo, le isole Seychelles, le barche di lusso e così via. E così quando lo stravolgimento nella vita di coppia sarà totale, Mariano è una di quelle anime pure convinto che la cosa migliore sia aspettare perchè come recita la canzoncina “se la tua donna se ne va tu aspettala: se non torna pazienza ma se torna sarà tua per sempre".
Qual è la morale che ne consegue?
"Siamo partiti dalla sindrome del 'fidanzato di miss Italia', quello che ad elezione avvenuta viene regolarmente abbandonato in provincia dalla vincitrice che si lancia in altri mondi. Ogni donna che si viene a trovare con un cambiamento radicale di vita di questo tipo finisce col minare il suo rapporto di sempre e quindi noi abbiamo voluto raccontare un tipo di passaggio emblematico in un particolare momento in cui ci sono tanti programmi televisivi che usano persone normali facendole diventare delle star: se qualcuno però non ha il talento per intraprendere nessuna carriera finisce col subire dei traumi da questa trappola micidiale che lascia assaporare solo lustrini e paillettes, cioè la parte peggiore di questo mestiere, finendo con il rientrare poi con grande fatica coi piedi per terra nella routine di sempre. Il quarto d’ora di celebrità di cui parlava Andy Warhol oggi viene garantito soprattutto dai reality show ed è assurdo pensare che la sola visibilità ti dia le basi, la consistenza, la ragion d’essere che non hai mai avuto. Il nostro film racconta una 'Proposta indecente alla ribollita' ed è come 'un’ode alla porchetta che vince sul caviale' che si propone di ribadire come la salvezza in fondo è nella provincia dove la solidarietà è molto forte, nonostante tutto. Era interessante per noi rappresentare la realtà di un piccolo centro con tutte le sue caratteristiche, una piazza principale dove trovi tutto, il mercato dove lavoriamo io e Ceccherini e tutti i personaggi che poi come è tradizione si trovano nel teatrino del paese, si illudono di avere un grande talento e mettono in scena delle versioni musicali caserecce di film celebri come Grease e Incontri ravvicinati del terzo tipo. L’ Italia della provincia privilegia i rapporti interpersonali che sono migliori rispetto a quelli della città dove un po' si è perso il senso della solidarietà e magari ci si incontra solo ogni 4 mesi per litigare alle riunioni di condominio!".
Come è stata scelta Laura Torrisi?
"Ho effettuato decine di provini per sei mesi ma quando una volta ho visto sulla copertina di un giornale una modella che aveva un reggiseno particolare ho portato al mio costumista quella foto dicendogli che cercavo una bellezza simile e che anzi sarebbe stato il caso di incontrare proprio quella ragazza. Ho scoperto solo in un secondo momento che si trattava di Laura Torrisi e che lei era stata in tv una concorrente de Il grande fratello, ho dovuto difenderla con tutte le mie forze perchè quella sua esperienza sembrava averla bollata con un marchio di infamia, con una specie di 'lettera scarlatta' cucita sulla camicetta, come se avesse fatto 12 anni in isolamento ad Alcatraz! E' una realtà ben precisa per chi partecipa a questi tipi di programmi: perdono qualsiasi credibilità artistica nei confronti del pubblico e nessuno da loro neanche l'occasione per dimostrare che invece possono avere anche talento. In realtà essendo io arrivato al mio ottavo film e potendo contare su una certa esperienza ero sicuro che si trattasse della persona giusta per quel ruolo e così è stato! Ha interpretato in maniera precisa il ruolo di Miranda e quando qualche distributore estero ha visto il film non voleva credere al fatto che Laura fosse una totale debuttante".
Come entrano in scena gli altri personaggi e chi li interpreta?
"Il fotografo che propone il calendario a mia moglie è Gabriel Garko, che devo dire si è integrato perfettamente nel meccanismo per lui insolito della commedia. Mariano ha da sempre due grandi amici, quelli 'storici' del campeggio Baccano e Pomodoro, interpretati da Massimo Ceccherini e Rocco Papaleo, due attori straordinari al di là della grande amicizia che ci lega da tempo, essendo entrambi ormai parte integrante della mia 'compagnia di giro'. C’è poi il prete del paese (Toni Sperandeo, bravissimo anche quando ha a che fare con la commedia come in questo caso) che ha perso momentaneamente la fede e nei cui confronti tutta la comunità è solidale per proteggersi in attesa che lui la ritrovi. Nel film poi ritroviamo nuovamente in scena anche Francesco Guccini che mi ha fatto ancora una volta l’ onore di recitare con me nella parte di un regista d’avanguardia che per tutto il film dice soltanto 'non ho parole', senza che nessuno riesca a capire se stia commentando la bravura degli interpreti amatoriali o la pena che prova per loro (al pubblico la sentenza...)".
LAURA TORRISI (Miranda)
Come le è capitato di essere scelta da Leonardo Pieraccioni?
"Sono una sua grande ammiratrice da sempre, quando mi ha telefonato per dirmi che avrebbe voluto incontrarmi per offrirmi il ruolo della protagonista di questo film, stavo per svenire per l’emozione, non ci potevo credere… Gli ho detto: 'Ma che sei grullo? Mi fa molto piacere ma non saro’ mai capace, non ho mai recitato e non vorrei essere la responsabile del tuo primo insuccesso...' e lui era allibito e mi ha risposto: 'è incredibile, è la prima volta che trovo qualcuno che fa una campagna contro se stesso anzichè candidarsi, ti ho solo chiesto di fare un provino...'. Cosi’- con tutta l’umiltà del caso - sono andata a trovarlo la prima volta a gennaio ma poi di provini ne ho fatti ben quattro perchè lui continuava a vedere anche altre attrici per avere un quadro completo della situazione. Passavano i mesi ma per fortuna poi ha capito che ero io la persona giusta e il 25 aprile me l’ha comunicato mentre stavo guidando: ho tamponato l’auto davanti alla mia per l’emozione ma è stato il tamponamento piu’ bello della mia vita.. Leonardo pensava che io avessi una certa predisposizione 'nel sangue' ed io allora mi sono fidata di lui che mi ha consigliato di evitare di dire le battute con la dizione perfetta, gli serviva che fossi il piu’ possibile sciolta, una specie di Ceccherini al femminile, che parlassi un toscano popolare e verace cercando di 'peggiorarmi' perchè il personaggio doveva essere piuttosto 'ruspante'. Io sono nata a Catania mi sono trasferita con la famiglia a Prato quando avevo un anno, quindi l’accento è quello, ma è stato faticoso per me riprendere la parlata tipica fiorentina a cui col tempo ero meno abituata perchè vivo da un po’ di tempo a Milano, anche se alla fine ho seguito i suoi consigli ed è andato tutto per il verso giusto".
La Miranda del film è una donna che le somiglia?
"Molto, il copione mi ha emozionato e commosso, ho lavorato per dodici anni come modella e in passato mi è sempre capitato quando andavo a scuola o lavoravo in palestra che tutti mi dicessero che avrei dovuto iscrivermi a qualche concorso di bellezza: li ho frequentati, pero’ non mi è mai capitato mai - nè mai mi capiterà - come avviene a Miranda di lasciare un uomo perchè ero attratta dal mondo dello spettacolo. Sono abbastanza simile a lei quando è spontanea, sorridente e felice di vivere con la persona che ama fino a quando i due non vengono sconvolti dall’apparizione del fotografo 'tentatore': io sono monogama, non sono stata mai 'accecata' nè dai ragazzi nè dall’ambiente luccicante dello spettacolo, ho dei valori e dei principi ben radicati che provengono forse dal sangue siciliano che mi scorre nelle vene".
Si è creata una bella intesa sul set e fuori con Pieraccioni?
"Conoscevo a memoria tutti i suoi film ed i suoi libri, ci siamo detti scherzando che ero un po’ predestinata a questo incontro. Sul set, comunque, ci capivamo a volo, abbiamo girato tra risate e divertimenti continui. Non so se continuero’ a fare l’attrice ma credo che questa esperienza resterà per me indimenticabile non solo perchè è stata la prima: Leonardo e‘ una persona fantastica che porta sul luogo di lavoro un clima sempre sereno, trasmette tranquillità a tutti gli altri smitizzando sempre tutto e senza perdere mai la pazienza, è stato bravissimo nel creare un rapporto ideale col cast e con la troupe di toscani molto simpatici, spesso la sera dopo le riprese ci ritrovavamo tutti a cantare e festeggiare con la chitarra e alla fine ci sembrava come di essere stati in campeggio per due mesi ...".
Come ha superato la preoccupazione per l’inesperienza?
"Ho interpretato e vissuto varie situazioni del mio personaggio, con Leonardo abbiamo fatto tante letture del copione prima d'iniziare a girare e poi per fortuna il copione non era rigido e Leonardo mi lasciava libera di improvvisare finendo spesso con l’approvare le mie trovate estemporanee e questo mi ha gratificato molto perchè vuol dire che lui alla fine credeva che qualcosa creato sul momento fosse davvero giusto e funzionale alla scena, che aveva fiducia in me e che a poco a poco ce la stavo facendo".
Ci sono stati momenti d’imbarazzo sul set?
"Sono contraria ai calendari, ne ho rifiutati tre ma il fotografo che mi ha scattato le foto è stato bravo e non c’è stato niente di spiacevole. Ero solo un po’ imbarazzata perchè credo che i calendari involgariscano anche la persona piu’ aggraziata, mi sono prestata solo perchè il copione lo prevedeva. Mi hanno anche un po’ imbarazzato i baci: Gabriel Garko è un uomo bellissimo ed io ero un po’ imbranata mentre con Leonardo c’è stato un momento in cui sono stata costretta a dare io lo stop alla scena perchè lui non interrompeva nè aveva intenzione di interrompere un nostro bacio in scena!".
GABRIEL GARKO (Andrea)
Com’è stato coinvolto in questo film?
"I film di Leonardo mi hanno sempre divertito molto, sono sempre due ore passate bene quelle che si trascorrono con lui al cinema. Quando mi ha cercato attraverso il nostro comune avvocato mi sembrava una proposta piuttosto insolita perché mi ritenevo lontano dal suo target abituale. All’inizio ero un po’ preoccupato ma poi quando ci siamo incontrati, l’ho trovato una persona stupenda, ho capito che è simpaticissimo, molto generoso con i colleghi e ora siamo diventati buoni amici e continuiamo a vederci a cena a distanza di vari mesi dal film".
Ti riconosci nel personaggio che interpreti?
"È un uomo attraente, ma molto pieno di se. È un fotografo di moda che frequenta solo modelle raffinate e inaccessibili. Rimane affascinato da Miranda proprio per la sua genuinità’ e freschezza così insolite per lui. Ma poi si stufa in fretta di lei perché non fa parte del suo mondo. Direi che non ho molto in comune con questo personaggio. In scena ho giocato con tutti gli elementi che affascinano una donna che può facilmente essere abbagliata da un mondo lontano e mitico come quello dello spettacolo che rappresenta un po’ il sogno facile di tutti.
Avevi avuto altre occasioni di partecipare a una commedia?
No. E ho capito che sono corde che sfrutto volentieri. Il lato comico che ho nella vita privata, con gli amici, mi piacerebbe che venisse fuori anche nel lavoro. In genere scelgo di interpretare ruoli da cattivo; i buoni mi piacciono meno e credo non affascinino il pubblico. Questo che mi ha offerto Pieraccioni mi è piaciuto subito perché è un gran 'figlio di buona donna' . Ho capito da questa esperienza che fare la commedia è un lavoro impegnativo, anche per attori ben rodati; non è facile far ridere. Ci sono tempi ben precisi. Ma ho capito subito di stare in buone mani".
Lavorare con Leonardo Pieraccioni?
"Leonardo è un amicone, gli piace stare in compagnia. Mi è piaciuto molto il clima di tranquillità che aveva il suo set, la sua sicurezza. C’era la possibilità di creare al di là del copione ferreo. Capitava spesso di dover sospendere per le risate".
Hai mai avuto voglia di fare la regia?
"È un’idea che mi affascina da quando ho iniziato a fare questo lavoro, quindici anni fa, e sento che col tempo potrò arrivarci".
MASSIMO CECCHERINI (Baccano)
"Penso che Una moglie bellissima sia in assoluto uno dei migliori film di Pieraccioni, anche grazie alla sua grande scoperta di Laura Torrisi, una donna bella e brava che diventerà un’attrice fantastica, le auguro di lavorare tanto e di ricordarsi un giorno che ci sono anch’ io, nel lavoro e nella vita...
Ho avuto dei seri problemi contrattuali, questo film con Leonardo non avrei mai dovuto farlo, giuro che è l’ultimo, non ce la faccio piu’. Ogni volta lui si sceglie una donna bellissima tutta per sè e adesso che finalmente c’è una storia in cui per la prima volta, per fortuna, c’è una ragazza che lo tradisce con qualcun altro dovevo essere io, per contratto, a 'sacrificarmi' facendo l’amore con lei e invece lui, l’ingrato, ha chiamato Garko.
Poi abbiamo trovato un accordo ed è finita che mi sono accoppiato con Garko!
Pieraccioni ha tagliato tutte le nostre scene ma almeno ho goduto parecchio… Ho dato tutto me stesso in questo film, ho anche ballato, facendo prove su prove, perchè ci sono scene di un vero musical, mi sono impegnato e per la prima volta ho imparato tutte le battute a memoria e in cambio che cosa ho avuto? Garko!
Anche Rocco Papaleo era un pò geloso della storia tra me e Gabriel e allora si è buttato su Tony Sperandeo ma non credo che gli sia andata bene!
Ma è mai possibile che il paradiso debba esserci solo per Pieraccioni? Con la scusa che ci conosciamo da tanto tempo Leonardo mi fa fare sempre i ruoli da amico ma io preferisco essergli un po’ meno amico e accettare una scena di un accoppiamento sessuale con una modella qualsiasi, anche solo di tre minuti... anzi, anche solo di un minuto e mezzo, perchè tanto nella vita non è che...".
ROCCO PAPALEO (Pomodoro)
Dopo I laureati, Ti amo in tutte le lingue del mondo e Il paradiso all’improvviso è la quarta volta in cui recita in un film di Pieraccioni: che novità e che analogie ha riscontrato su questo set rispetto al passato?
"Con gli anni c’è un’intesa sempre maggiore tra noi, un’intesa che puo’ permettersi dei sottintesi, procediamo per sguardi, per occhiate, ci fidiamo molto l’uno dell’altro e lui mi concede il beneficio dell’invenzione: se mentre giriamo gli dico che ho un’idea lui me la fa sperimentare direttamente nel ciak successivo anche senza che gliela racconti prima. Durante le riprese ci vogliamo divertire e vogliamo stupirci, senza discutere troppo e questo mi fa piacere, lo vivo come un privilegio. Ci sono stati altri suoi film dove io non c’ero ma abbiamo mantenuto sempre una relazione tra noi, seguivamo reciprocamente io il suo cinema e lui i mie spettacoli teatrali, grazie anche al comune amico, il regista Giovanni Veronesi che è da sempre il suo sceneggiatore e che io frequento di piu’ perchè vive come me a Roma ed è stato con lui il mio vero talent scout nel cinema. Sono i film di Pieraccioni che mi hanno permesso di arrivare al grande pubblico, è naturale che io abbia un affetto e un riguardo particolare verso di lui, il suo cinema e il suo stile molto popolare che non scade mai nella semplificazione fine a se stessa, che è tipica magari di altri tipi di cinema. Credo che le sue commedie funzionino sempre perchè hanno sempre una loro grazia particolare e perchè lui come essere umano ha una leggerezza innata che gli consente di essere molto comunicativo senza scadere mai nella volgarità".
Dal >Press-Book< di Una moglie bellissima.
La Redazione
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