UNA COMMEDIA DARK PER ROBIN WILLIAMS, UMORISTA MALINCONICO
'CELLULOID PORTRAITS' rende Omaggio alla Memoria di ROBIN WILLIAMS - âAvevo circa 20 sceneggiature sul mio tavolo ed erano tutte spazzatura. Ma poi, come succede nelle favole, quando sono giunto alla fine del mucchio, ho trovato una sceneggiatura senza alcuna etichetta o titolo. Non avevo la minima idea di chi lâavesse scritta o da dove fosse arrivata. Ho cominciato a leggerla comunque e sin dallâinizio ho capito che aveva qualcosa di speciale, una voce individuale che mi ha spinto a continuare la lettura. PiĂš andavo avanti e piĂš mi rendevo conto che mi ero imbattuto in qualcosa di meraviglioso. Mi sono subito innamorato dei personaggi perche mi sono sembrati tutti cosĂŹ meravigliosamente imperfetti, pieni di difetti. Ho cominciato a provare la netta sensazione che sotto la superficie di quella storia si nascondesse unâumanitĂ sorprendente e ho capito che erano proprio questi temi che avrei voluto affrontare nel mio prossimo film. Forse la mia attrazione ha avuto a che fare con il calore che emanava da quella storia, una storia che mischiava piĂš generi e che non sarebbe stato facile etichettare o classificare in alcun modo. Non era solo e semplicemente una commedia, aveva un non so che dei film dei fratelli Cohen, ma ciononostante aveva una sua identitĂ precisa: La sceneggiatura aveva un qualcosa di unico e di molto ben fatto â.
Il regista Mark Mylod
âIl punto di partenza della storia per me era stata la seguente domanda: cosa faresti se titrovassi bloccato da qualche parte, cercassi disperatamente di andare via, di uscire, avessi a tua disposizione tutti i mezzi per farlo, ma non riuscissi a mettere insieme i pezzi, per compiere la grande fuga? La lezione piĂš ovvia che si può trarre da questo film è che possiamo trovare la felicitĂ ovunque e che per raggiungerla basta essere circondati dalle persone che amiamo e che ci amano. E ogni luogo su questa terra può essere bellissimo o infernale, a seconda della persona con la quale viviâ.
Lo sceneggiatore Collin Friesen
âEâ una storia strana, popolata da personaggi eccentrici che lottano per sbarcare il lunario. In questo film anche il personaggio meno importante ha una sua risonanza. (Paul) Eâ un uomo che cerca di restare con i piedi per terra, mentre tutto il suo mondo va in pezzi. Lo conosciamo in un momento assolutamente drammatico della sua vita; è praticamente al verde e ha dei problemi con la moglie con la quale sta cercando di risolvere le cose ma purtroppo lui ha unâagenzia di viaggi in Alaska, siamo nel mezzo dellâinverno, e considerata la congiuntura economica e via dicendo, si trova proprio in brutte acque. Ma poi succede qualcosa, un evento importante, âhabeas corpusâ, e lui si mette in motoâ.
Lâinterprete protagonista Robin Williams
(The Big White, USA 2005; commedia dark; 105â; Produz.: Capitol Films, co-produzione Vip Medienfonds 2/Ascendant Film Produktion, in associazione con Rising Star; Distribuz.: Medusa Films)
Cast: Robin Williams (Paul Barnell) Holly Hunter (Margaret Barnell) Giovanni Ribisi (Ted Waters) Tim Blake Nelson (Gary) W. Earl Brown (Jimbo) Woody Harrelson (Raymond Barnell) Alison Lohman (Tiffany) Marina Stephenson Kerr (Avis) Ralph Alderman (Mr. Branch ) Frank Adamson (Detective) Andrea Shawcross (Parrucchiere) Ryan Miranda (Adolescente coreano) Craig March (Howard) Ty Wood (Giornalaio) Frank C. Turner (Dave) Cast completo
Brenda Mcdonald (Mrs. Wherry) Deena Fontane (Poliziotta) Joanne Rodriguez (Giornalista televisiva) Eric Epstein (Ministro) Harry Nelken (Proprietario magazzino) Jeff Skinner (Arnith) Stephen Eric Mcintyre (Operaio) Ward Massner (Cadavere)
Musica: Mark Mothersbaugh
Costumi: Darena Snowe
Scenografia: Jon Billington
Fotografia: James Glennon
Montaggio: Julie Monroe
Effetti Speciali: John C. Carlucci (supervisore)
Casting: Deborah Aquila e Tricia Wood
Scheda film aggiornata al:
04 Gennaio 2024
Sinossi:
âPaul Barnell, uno sfortunato agente di viaggi (Robin Williams) e sua moglie Margaret (Holly Hunter) vivono in Alaska in condizioni non proprio idilliache. Ma un giorno però Paul pensa di aver trovato la soluzione a tutti i suoi problemi. Essendosi imbattuto per puro caso nel cadavere di una vittima di un omicidio, Paul Ha unâidea brillante: potrebbe finalmente incassare i soldi di una poliza sulla vita a nome del fratello, cercando di far passare il morto per il fratello Raymond (Woody Harrelson), scomparso da casa da tanti anni. Riusciranno un corpo congelato, un fratello scomparso e una succulenta polizza assicurativa a procurargli il denaro sufficiente per risolvere i suoi problemi finanziari e per curare come si deve la moglie malata di mente? Sembrerebbe che le cose funzionino, almeno fino allâentrata in scena di un ambizioso ma molto scettico perito delle assicurazioni (Giovanni Ribisi), di due aspiranti sicari (Tim Blake Nelson e Earl Brown) e dellâinatteso ritorno del fratello di PaulâŚâ
Dal >Press-Book< di The Big White
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
IN UN FILM PICCOLO E INDIPENDENTE ROBIN WILLIAMS CONFERMA UN SUO MOTIVO FIRMA SUL PIANO DELLO STILE DI RECITAZIONE: QUEL BINARIO TRAGI-COMICO (CHE LO CONSACRA UNA SORTA DI âCHARLOT/PIERROTâ DELLA CELLULOIDE A STELLE E A STRISCE, DOVE LA NATURALE INCLINAZIONE VERSO LA FARSA CLOWNIANA CHE MUOVE AL SORRISO, NON NASCONDE QUEL VELO DI MALINCONICA TRISTEZZA DETTATA DA UN CALEIDOSCOPIO DI TORMENTI INTERIORI⌠TRADITI DA UNA LACRIMA CHE OCCHIEGGIA QUANTO BASTA DA NON PASSARE INOSSERVATA. DELIZIOSI I RUOLI SPALLA INTERPRETATI INCANTEVOLMENTE DA HOLLY HUNTER E GIOVANNI RIBISI, ASSI NELLA MANICA PER UNA COMMEDIA IN CUI ABBONDANO INQUADRATURE DALLâALTO AD EVIDENZIARE LâAMBIENTE E PRIMISSIMI PIANI APPUNTATI SUI PERSONAGGI.
Che il nodo centrale intorno al quale ruotano i vari problemi dei protagonisti sia il freddo lo si percepisce fin dalla premessa: una donna in pigiama corre con difficoltà su una gran coltre di neve, inciampa e riprende finchè stremata non si lascia cadere a
pelle dâorso, in totale e sconsolato abbandono. Anche i simbolici fiocchetti di neve che danzano vagheggiando sopra i titoli di testa del film, ribadiscono la centralitĂ del rigore ambientale che impone una vita impostata in un certo modo. Siamo in Alaska e la premessa del film apre finalmente alla storia vera e propria incorniciata da numerose inquadrature dallâalto, o dal basso, come nella sequenza iniziale, quando la m. d. p. mira ai piedi di qualcuno che arrancano sulla neve prima di allargare il campo visivo. E questa sequenza risulta abbastanza routiniaria nel quotidiano di Margaret Barnell, giovane moglie un poâ fuori di testa, affetta dalla cosiddetta Sindrome di Tourette, almeno cosĂŹ si suppone. Fatto sta che non sempre, anzi, quasi mai, riesce a controllare un linguaggio a dir poco scurrile che, ovviamente, nel film assume una connotazione comica. Lâinterprete Holly Hunter (Fratello dove sei, Lezioni di piano, Il socio, Dentro
la notiziaâŚ) è davvero superlativa nel dipingere questa personalitĂ disturbata che non annulla un nucleo ancora sano e carico di un amore sincero e profondo nei confronti del marito Paul Barnell, costretto dal suo lavoro come agente di viaggi alla permanenza in Alaska. E Paul Barnell è un Robin Williams che non delude mai e che sembra qui rimarcare un suo motivo firma sul piano stilistico, appuntato su una dimensione clownesca velata di malinconia. Non è solo unâaccezione recente. Basta pensare, uno per tutti tra i piĂš famosi, a Mrs. Doubtfire (di cui peraltro sarebbe stato annunciato un sequel per il 2006). Dâaltra parte non sono certo mancati a Williams ruoli in cui il drammatico soverchia di gran lunga la comicitĂ , vagante qua e lĂ in schegge, lĂ dove emerge la sua profonditĂ dâanimo e di pensiero attoriale: La leggenda del re pescatore, Al di lĂ dei sogni, come non
è mancato un tocco unico di lirismo in quella che forse dovrĂ considerarsi la perla del suo percorso nella celluloide anche per il calibro del film stesso oltre che per la sua performance. Stiamo parlando di Dead Poets Society/ Lâattimo fuggente, del geniale Peter Weir che ha coinvolto e trascinato Williams nel suo vortice poetico. Poesia, comicitĂ e drammaticitĂ , tre ingredienti che fanno venire in mente la âricettaâ preferita, in particolar modo di recente, (La vita è bella, La tigre e la neve), da Roberto Benigni, autore tanto apprezzato dallo stesso Williams. E se per Benigni si avanza il parallelo con Charlie Chaplin (Charlot), per lâaderenza a questo binomio del contrasto - commedia/tragedia - per Williams, che pure può indossare analoga veste, si potrebbe chiamare in causa la mitica figura di Pierrot, lâinnamorato malinconico per eccellenza, qui tradotto nel quotidano contemporaneo con questo maldestro e poco avveduto agente di viaggi,
quale è questo suo ultimo personaggio in The Big White. Personaggio disposto a tutto, proprio a tutto, pur di fare il denaro necessario, almeno cosĂŹ spera, per far guarire la moglie, portandola via dallâAlaska e farla seguire da medici specialisti. In questo iter iper carico di esilaranti accadimenti dove trova la sua degna coll,ocazione il frizzante co-protagonismo di Giovanni Ribisi nelle vesti del perito di assicurazioni Ted, si sfiorano nel finale cadenze melodrammatiche che - omaggio voluto o coincidenza? - richiamano in memoria, con la morte di Raymond, fratello di Paul, il modo di morire, in ginocchio con la testa reclinata in avanti, del replicante Roy Batty interpretato da Rutger Hauer in Blade Runner. Una nota seria cui se ne aggiunge unâaltra che occhieggia però tra le righe della tessitura comica del film: il ruolo della âdonna/angeloâ, buona e comprensiva, impagabile consigliera e guida dellâuomo che, grazie al suo aiuto,
può trovare cosÏ la sua via di scampo, la chiave di svolta per la propria salvezza.
Commenti del regista
A proposito di Paul, il personaggio interpretato da Robin Williams:
âPaul è esattamente agli antipodi del Re Mida. Eâ il peggiore uomo dâaffari del mondo; è una persona troppo a modo ed è ormai ad un passo dalla bancarotta. Eâ un uomo assolutamente disperato, ma la sua disperazione è ben mascherata. A suo modo, è estremamente stoico e ha una meravigliosa dignitĂ , e quindi lâironia nasce dal fatto che un uomo del genere finisce per trovarsi invischiato in una storia che è esattamente contro la sua naturaâ.
A proposito di Margaret, il personaggio interpretato da Holly Hunter:
âEâ una strana sintesi di talenti, perchĂŠ interpretando questo personaggio è capace di farti commuovere fino alle lacrime per poi, un attimo dopo, farti morire dalle risate. La sua qualitĂ piĂš straordinaria è quella che definirei una sorta di disciplina intellettuale. Dopo aver accettato la parte, ha dedicato un poâ di tempo a prepararsi per il ruolo, che è quello di una donna perduta e alla ricerca della sua identitĂ e che è affetta da una forma di Sindrome Di Tourette psicosomatica. E il risultato finale di tutto questo è un bellissimo ritratto di una donna molto buffa. Nella sua ricerca, Holly si è spinta un poâ oltre e ci ha regalato un personaggio che definirei sensitivo, che ha sempre la necessitĂ di esplorare le cose in profonditĂ , di sviscerarle, come se dovesse letteralmente assaggiarle. Eâ riuscita a mettere a fuoco il personaggio alla perfezione e gli ha conferito una tale profonditĂ e una tale veritĂ che lo rende semplicemente meravigliosoâ.
Commenti dei protagonisti:
ROBIN WILLIAMS (Paul Barnell): A proposito del suo fratello cinematografico Raymond interpretato da Woody Harrelson:
âEâ un tipo selvaggio, che non ha paura di nulla. Il suo personaggio è un altro esemplare di uomo che può essere al tempo stesso estremamente dolce e carino per diventare terrificante nel giro di qualche secondo. Credo che sia perfetto per la parte, perchĂŠ se avete mai avuto a che fare con uno psicopatico, capirete benissimo che lui ci è andato molto vicino. Credo che siamo piuttosto credibili nei panni dei due fratelli, anche se devo ammettere che Woody può essere un fratello piuttosto terrificante. Quando lavori con lui puoi veramente provare di tutto, cambiare le carte in tavola e la cosa meravigliosa è che Mark ce lo ha lasciato fareâ.