Ancora inedito per il cinema italiano - RECENSIONE in ANTEPRIMA - Dalla Berlinale 2023 in prima mondiale nella sezione Panorama e dal 30° Festival del cinema europeo di Palić
(Inside; Germania, Regno Unito, Belgio, Svizzera, Grecia 2023; Thriller psicologico drammatico; 105'; Produz.: A Private View, Bord Cadre Films, Heretic, Schiwago Film, Sovereign Films)
Cast: Willem Dafoe (Nemo) Gene Bervoets (Proprietario) Eliza Stuyck (Jasmine) Andrew Blumenthal (Numero 3) Vincent Eaton (Numero 2) Daniel White (Ashley) Josia Krug (Jack) Cornelia Buch (Mabel) Ava von Voigt (Figlia del proprietario) Youl Samare (Portiere)
Musica: Frederik Van de Moortel
Costumi: Catherine Van Bree
Scenografia: Thorsten Sabel
Fotografia: Steve Annis
Montaggio: Lambis Haralambidis
Effetti Speciali: Martin Jurado (supervisore effetti visivi)
Scheda film aggiornata al:
22 Novembre 2023
Sinossi:
In breve:
Dopo che una rapina è andata male, il ladro d'arte Nemo si ritrova intrappolato in un elegante attico di New York. Bloccato dal sofisticato sistema d'allarme e circondato solo da inestimabili opere d'arte, deve lottare per sopravvivere.
Synopsis:
With his sights set on robbing the prized possession of a famed art collector, experienced art thief Nemo breaks into a high-tech New York City penthouse. At first, everything seems to go as planned; however, there is no such thing as a foolproof plan. And when the distressing wail of the security alarm system crushes the intruder's dreams of early retirement, Nemo finds himself trapped in an impenetrable prison of concrete and glass filled with an enviable collection of multimillion-dollar works of art. Now, Nemo is on his own. As the days turn into weeks and hunger, thirst, and fatigue set in, the doomed invader must keep a clear head to keep the life-threatening situation under control and beat the odds. But the question remains. How can Nemo escape from the inside?
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
Non passerà molto tempo, prima che l’idea di Robinson Crusoe vi passi per la testa: in quel caso la prova di sopravvivenza avveniva all’aperto, al contrario, qui, come laconicamente indicato dal titolo stesso, tutto si svolge Inside, ovvero, dentro. E se l’interno in questione è un lussuoso appartamento - davvero da favola! - nella fitta giungla di grattacieli a New York, con le variabili del caso, sempre di lotta per la sopravvivenza si tratta. Poi ci accorgiamo che proprio a questa fonte di ispirazione ha rivolto lo sguardo il regista greco Vasilis Katsoupis - con Inside incredibilmente al suo debutto cinematografico - cui aggiunge pure Cast Away. Quel genere di lotta cui uno non è preparato, non ha programmato nulla che lo possa preservare dall’isolamento. E se nel classico di avventura era la natura a sostenere l’anima del ‘naufrago’, qui è l’Arte. L’Arte rappresenta in Inside l’elemento chiave con cui
E’ davvero l’unico qui, a dominare le scene, a dire il vero più con i suoi silenzi carichi di una disperazione crescente, che con le elucubrazioni filosofico-esistenziali, che pur non mancano, in una sceneggiatura per lo più laconica, per scelta. Questo ladro d’arte è alla ricerca di un raro e prezioso Autoritratto, tra le altre cose: la casa è costellata di opere d’arte ed è un vero e proprio bunker da cui non è affatto semplice uscire, se non impossibile! Il film apre con le prime considerazioni in voce fuori campo, con cui Nemo/Dafoe rivela le sue priorità nella vita, attraverso un aneddoto scolastico: alla
domanda ‘se la sua casa fosse andata a fuoco che cosa avrebbe salvato’, lui aveva risposto il suo album da disegno, non i genitori o la sorella, non il gatto, ma lo strumento per creare qualcosa di artistico. Tutto muore, ma non l’Arte! Così non è un caso se dopo le prime fasi, in cui c’è spazio per qualche sorriso - magari quando parte la musica della macarena dal frigo rimasto aperto per più di venti secondi - in questa enorme casa super tecnologica, in cui lo stesso frigo ‘parla’, offrendo consigli per la dieta, il disegno diventa una risorsa per non impazzire del tutto. Casa peraltro non abbastanza perfetta da evitare, al cuore di un sofisticato sistema di allarme, un malfunzionamento tale da mandare in tilt il controllo climatico e, ovviamente, ogni porta di sicurezza. Una vera e propria segregazione involontaria, per il Nemo di Dafoe che vi resta
dunque inesorabilmente intrappolato.
Tutto diventa un problema, e lo spettatore non ha scelta se non rivolgere totale attenzione ad ogni movimento fisico o di pensiero di questo uomo ‘sfortunato’, relegato in questa sorta di ‘gabbia dorata’ in cui, persino il lucernario raggiunto più tardi con una sorta di ‘montagna’ di oggetti da scalare, gli promette del filo da torcere prima di cedere. Lo sguardo è inevitabilmente claustrofobico, a dispetto dei vastissimi spazi all’interno di questa abitazione di gran lusso, mentre il dialogo silente si imbastisce di frequente con alcuni tra gli innumerevoli quadri, con i suoi stessi disegni a parete, o su taccuino, con un piccione fuori dalla vetrata, o con la cameriera Jasmine (Eliza Stuyck), occupata nelle svariate manovre routinarie intorno all’abitazione, in ascensore o in prossimità della reception. Perfino il voyerismo da telecamera può rappresentare una risorsa contro la follia.
Situazioni come questa sono inconsuete ma è chiaro che
contrari sono veri:
1) L’uomo non ha corpo distinto dall’anima
2) L’energia è la sola vita e proviene dal corpo
3) L’energia è eterna deliziaâ€
Dopo la sua prima mondiale nella sezione panorama alla Berlinale 2023, ed essere passato in concorso al 30° Festival del Cinema Europeo di Palić, il sofisticato ed eccentrico film Inside di Vasilis Katsoupis, con l’unica deadline narrativa di un ladro d'arte (Willem Dafoe), che si introduce in un lussuoso attico di New York e vi rimane intrappolato, non ha ancora raggiunto la sala cinematografica in Italia. Al di là di quella che potrà essere l’accoglienza del pubblico, non si tratta certo di un prodotto commerciale, di portata popolare, quanto piuttosto di un film di nicchia che con tutta probabilità risulterà gradito alla stretta cerchia dei palati più raffinati, sensibili all’Arte e a ciò che questa rappresenta dal punto di vista esistenziale, con i suoi buchi neri da attraversare, qui parafrasati da Dafoe
tramite il suo Nemo, per cui ha dato tutto se stesso, mettendoci del suo, e improvvisando a seconda delle situazioni. Del resto, i migliori consigli per la visione ce li ha forniti proprio lo stesso regista: “Se si guarda il film in modo logico, forse ci sono troppi buchi nella trama, ma non si tratta di questo. Si tratta di entrare in questo buco nero, di perdersi nel tempo e di seguire questo personaggio. Se si cerca di trovare tutti gli indizi come un detective, si perde il senso. Bisogna guardare i film e le opere d'arte con il cuore, non con il cervelloâ€. Ve la sentite di seguire il consiglio?!