"Ho dovuto leggere la sceneggiatura più di una volta. È costruita in modo che spesso pensi che le cose stiano andando in un modo, ma poi ti rendi conto che la realtà è diversa, che niente è come sembra. Non c’è più nessuno che fa thriller così. Si tratta indubbiamente di un ritorno ai classici del cinema. Poi Emily è un personaggio incredibilmente complesso e interessante. Non
mi capita spesso di leggere dei ruoli femminili così... Lotta come può contro ansia e depressione, i sintomi dei troppi sconvolgimenti nella sua vita". Rooney Mara
"Quando ti innamori, la tua mente comincia a lavorare in un certo senso come quella di un criminale. Pensi continuamente ai possibili diversi scenari che potrebbero verificarsi, a tutto quello che potrebbe andare storto o andare diversamente dai piani che avevi in mente... Therese non è una persona radicata, non ha un luogo d'origine a cui tornare, ed è in una fase in cui si chiede cosa fare della sua vita. Carol le apre il suo mondo e la sua mente mostrandole la donna che potrebbe diventare, aiutando Therese a capire che genere di rapporti desidera davvero avere". Rooney Mara
"È stato molto emozionante girare durante i festival musicali, non ero mai stata a un festival di quel genere. È stato molto impegnativo perché mi sembrava di essere un pesce nell’acquario, con le telecamere che mi seguivano ovunque, e con tutta la gente che mi fissava. Per fortuna nessuno sapeva chi fossi. Mentre per Ryan è stato più difficile, perché le persone non facevano altro che andare a chiedergli l’autografo. È stato molto emozionante incontrare tutti i famosi musicisti del film, soprattutto perché li ho conosciuti per la prima volta, proprio mentre giravamo le scene, e con le telecamere puntate addosso" Rooney Mara
"Sono andata alla scuola cattolica e sono cresciuta con molti preconcetti su questa vicenda e sulla religione in generale. La prima volta che ho letto la sceneggiatura, ho mantenuto uno sguardo molto freddo. Poi ho parlato con Garth e ho capito che tipo di film stava realizzando; mi ha permesso di cambiare prospettiva e alla seconda lettura ho trovato incredibili opportunità nel testo. Ho apprezzato così la volontà di raccontare una versione che non aveva mai visto la luce. Molti altri film su Gesù sono dedicati solo a lui, mentre questa volta è su Maria Maddalena. Il pubblico vedrà le stesse cose che solitamente appaiono nei film biblici, ma lo facciamo attraverso i suoi occhi, in una luce molto differente. Maria Maddalena è conosciuta da molte persone per essere stata una
prostituta, che non è assolutamente vero; abbiamo il modo di conoscere le sue origini e comprendere la sua identità... Incontriamo Maria quando ancora vive con la sua famiglia a Magdala e percepiamo come sia molto diversa da tutti gli altri. La sua famiglia, convinta che debba fare ciò che si aspetta da una donna, la spinge a sposarsi e ad avere bambini, considerandola già vecchia per l’età che ha. Maria è riluttante all’idea: ama il proprio lavoro da pescatrice e si sente molto connessa a Dio, in una maniera che non riesce pienamente a comprendere e che vorrebbe approfondire. Si è sempre sentita diversa dagli altri e ha la sensazione di non essere mai stata compresa, così quando incontra Gesù è sorpresa dall’emozione di confrontarsi con qualcuno che parla la sua stessa lingua. È coraggiosa al punto tale di lasciare la sua famiglia e seguirlo... Garth non era interessato a realizzare un film religioso, ma piuttosto un’opera spirituale. Ovviamente, la cosa più importante per lui era l’aspetto femminista, per raccontare la vita di questa donna. Maria era al fianco di Cristo, presente quando è morto, presente per la sua resurrezione. Anche se parte intrinseca della storia è stata relegata al ruolo di puttana, mentre Pietro,
che lo ha rinnegato tre volte, non lo ha capito e ha travisato il suo messaggio, è stato santificato e ha chiese dedicate alla sua memoria in tutto il mondo. Lei prostituta e lui santo? È semplicemente incredibile... Gesù vede qualcosa di veramente speciale in Maria. Hanno un legame unico, da cui Pietro si sente minacciato. L’approccio del primo discepolo appare totalmente diverso da quello di Maria. È molto più pragmatico e strutturato, mentre lei è più empatica e intuitiva. Lui è abituato a essere il primo ed è duramente messo alla prova da vedersi scalzato da una donna. Arrivano a ogni riflessione da una prospettiva totalmente diversa. Maria è sempre la prima a preoccuparsi di come Gesù si senta e reagisca alle cose. È la prima ad andare da lui ad assicurarsi che stia bene, mentre gli altri discepoli provano una sorta di paura nei suoi confronti. Lei gli parla come un essere umano e questa è una delle ragioni che la rendono speciale agli occhi di Gesù... Ho detto subito a Garth che non ero intenzionata a partecipare a un film religioso, e lui mi ha risposto che era esattamente la sua stessa intenzione: l’interesse era di realizzare un film spirituale. Io spero che possa superare il pubblico di fedeli. Come Pietro e Maria hanno un’interpretazione diversa delle lezioni di Gesù, io immagino che gli spettatori possano accogliere il film in modo diverso. Se la gente riuscirà a superare le idee preconcette, esattamente come ho dovuto fare io, troveranno lo splendido messaggio di Gesù, non in quanto figura religiosa ma come uomo. La sua figura ricorda più Gandhi o Martin Luther King" Rooney Mara
"Ho dovuto leggere la sceneggiatura più di una volta. È costruita in modo che spesso pensi che le cose stiano andando in un modo, ma poi ti rendi conto che la realtà è diversa, che niente è come sembra. Non c’è più nessuno che fa thriller così. Si tratta indubbiamente di un ritorno ai classici del cinema. Poi Emily è un personaggio incredibilmente complesso e interessante. Non
mi capita spesso di leggere dei ruoli femminili così... Lotta come può contro ansia e depressione, i sintomi dei troppi sconvolgimenti nella sua vita".
Rooney Mara