“Il botteghino non rientra assolutamente nell’equazione della mia partecipazione ad un film. Per me l’importante è la soddisfazione personale, nient’altro!”. Liam Neeson
LIAM NEESON veste i panni del Colonnello John 'Hannibal' Smith - alquanto inconsueti in seno al suo iter attoriale - in A-TEAM di JOE CARNAHAN, con cui, traendo ispirazione dall'omonima serie televisiva degli anni Ottanta, si ritrae un improbabile gruppo di ex soldati veterani delle Forze Speciali in Iraq, incastrato dall'esercito americano per un crimine mai commesso. Con LIAM NEESONBRADLEY COOPER e JESSICA BIEL.
"Interpreto solo i personaggi che mi colpiscono davvero. Sono attratto dai personaggi solitari, che agiscono soli. C’è qualcosa di misterioso, di virile e di stoico in questi personaggi. Scudder è molto ‘solitario’ da questo punto di vista. È un uomo che ha sofferto, è vero, ma rimane in lui una cifra morale, una dignità che gli viene dagli anni passati in Polizia e… negli Alcolisti Anonimi". Liam Neeson
"... uno degli aspetti più emozionanti di questa storia è la sua importanza, la sua attualità. Alcune delle cose descritte nel romanzo e nella sceneggiatura con grande e terribile minuzia stanno accadendo oggi nel mondo. Penso che 'Silence' sarà un film che tutti vorranno vedere. Ho iniziato a interessarmi ai Gesuiti 30 anni fa, quando ho compiuto alcune ricerche per il film 'Mission'. Il consulente tecnico era padre Daniel Berrigan; da allora siamo diventati grandi amici, mi ha insegnato molto sulla storia dell’ordine e su Sant’Ignazio e San Francesco... Mi sono chiesto come ha fatto quest’uomo, un personaggio storico, un uomo di grande sapienza, imbevuto della cultura gesuita, ad abbandonare la sua religione e a diventare un problema per la Chiesa" Liam Neeson
"La storia si svolge quasi in tempo reale. Il personaggio principale si rende conto di quello che ha messo in moto e si prefigge d’identificare la persona che possiede la chiave di tutta la cospirazione. Così, la tensione cresce a ogni fermata del treno in stazione, con nuovi passeggeri
che salgono e nuovi indizi per lui. Il pericolo diviene gradualmente sempre più grande e il
film diventa un thriller psicologico ad alta velocità, simile a 'L’altro uomo' e 'Intrigo internazionale'
di Hitchcock... Michael prende lo stesso treno da dieci anni, per cinque giorni alla settimana e poi un giorno viene licenziato perché ha compiuto sessant’anni. Non sa come dirlo alla moglie e ha pure un doppio mutuo sulla casa. Dopo aver bevuto qualcosa in un bar con un suo vecchio amico ex-poliziotto, prende il treno pendolare verso casa, pronto ad affrontare le conseguenze e a dire alla moglie e al figlio, che sta per andare all’università, che non hanno più soldi. Sul treno, una donna misteriosa, si siede di fronte a lui e gli chiede ‘faresti una cosa piccola in cambio di centomila dollari?’ Lui è incerto, ma lei lo tenta, chiedendogli di ritrovare una borsa con venticinquemila dollari in uno dei vagoni del treno. Lui trova i soldi e mette in moto un susseguirsi di eventi drammatici". Liam Neeson
"Penso che Mark Felt avesse un'idea romantica di quello che significa essere un agente investigativo federale e abbia voluto tener fede a questa sua convinzione. Credeva in tutto quello che J. Edgar Hoover rappresentava in termini di sicurezza e difesa della nazione e voleva emularlo... Felt era quello che all'epoca veniva chiamato all'interno dell'FBI un ‘siluro’, ovvero coglieva spietatamente ogni occasione appetitosa gli si presentasse per promuovere se stesso agli occhi di Hoover e fare carriera... In questo stava l'enigma dell'uomo. Era assolutamente imperscrutabile. Parlava con autorevolezza, ma non riuscivi mai a decifrare il suo sguardo, nemmeno quando in televisione ha ripetutamente negato di essere ‘Gola profonda’ dopo che Nixon aveva rimesso il mandato. Io sono un attore e capisco sempre quando una persona sta dicendo la verità o quando sta mentendo o recitando e Mark Felt era molto credibile quando negava di essere ‘Gola profonda’. Faceva sicuramente parte della sua armatura e della ragione per cui riscosse molto successo all'interno dell'FBI... Il motivo che ha spinto Felt a fare quello che ha fatto rimane sconosciuto, ma possiamo sicuramente immaginare che abbia assistito in prima persona a quanto stava accadendo nell'amministrazione Nixon in termini di corruzione, violazione delle leggi, falsificazioni e inganni ai più alti livelli. Aveva molto a cuore il suo paese e ha sentito il dovere di portare alla luce quei fatti" Liam Neeson
"Il mio personaggio intraprende la via della vendetta, ma non si rende conto in che situazione si stia mettendo. Pensa di dare la caccia all’uomo che ha ucciso suo figlio. In realtà, tutto degenera in un vortice di vendetta e violenza. E l’intero film è avvolto da un humor tagliente, non so se
riuscite a immaginarlo". Liam Neeson
"Per quanto riguarda la preparazione per questo film, ho visto solo un paio di 'Ice Road Truckers', reality show dedicati all'argomento, e ho parlato con alcuni camionisti. Un ragazzo in particolare mi ha portato sulle strade di Winnipeg e mi ha fatto capire cosa sia davvero un camion. Mentre guidava sono rimasto colpito dalle dimensioni di questi mezzi e dalla loro estrema sensibilità quando si cambia di marcia, quando si frena... Sono dei veri mostri e bisogna essere un po' acrobati per guidare questi mezzi. Sapevo comunque molto poco di camion ed ero come in soggezione di fronte a questi bestioni". Liam Neeson
"Per quanto riguarda la preparazione per questo film, ho visto solo un paio di 'Ice Road Truckers', reality show dedicati all'argomento, e ho parlato con alcuni camionisti. Un ragazzo in particolare mi ha portato sulle strade di Winnipeg e mi ha fatto capire cosa sia davvero un camion. Mentre guidava sono rimasto colpito dalle dimensioni di questi mezzi e dalla loro estrema sensibilità quando si cambia di marcia, quando si frena... Sono dei veri mostri e bisogna essere un po' acrobati per guidare questi mezzi. Sapevo comunque molto poco di camion ed ero come in soggezione di fronte a questi bestioni". Liam Neeson
Liam Neeson