RECENSIONE in ANTEPRIMA - Dal 28 Settembre - Gareth Edwards (Rogue One: A Star Wars Story) torna al genere sci-fi per raccontare l'eterna lotta fra androidi ed umani: si preannuncia dunque un'intensa riflessione sul rapporto uomo/macchina
"Il tempismo di questo film è surreale. Anche se abbiamo sviluppato questo film per anni, la sua uscita avviene in un momento affascinante in cui il mondo sta lottando con molte delle questioni e degli interrogativi che volevamo affrontare con il film: cosa significhi essere umani, se l’AI possa essere senziente, la questione del bene e del male tra l’AI e tra le persone. Penso davvero che esplorare questi interrogativi sia ciò che la fantascienza sa fare meglio... In origine, ho pensato all’AI in questo film come a una metafora di altre persone diverse da noi, che spesso vediamo come il nemico. Poi, quando mi sono messo a scriverlo, hanno iniziato a venire a galla tutti questi dilemmi filosofici. Per esempio, se ci fosse un’AI che sembrasse 100% vera nell’interazione, cosa succederebbe se non vi piacesse quello che fa? Riuscireste a spegnerla? Sarebbe sbagliato spegnerla? Cosa succederebbe se non volesse essere spenta All’epoca sembrava un po’ inverosimile, come se fosse una cosa di cui ci saremmo dovuto occupare solo di lì a 30 anni... Ma stranamente, mentre giravamo, uscivano tutte queste notizie su informatori delle Big Tech che ci avvertivano di quanto si fosse evoluta l’IA, di come venisse sviluppata per scopi commerciali, e di come potesse sostituire il lavoro umano. E sembra che ora siamo al punto di svolta: il vaso di Pandora è stato aperto. E questo film, per puro caso, è completamente incentrato su questo tema. È reale? Ha importanza? Dovremmo accettarla? Dovremmo distruggerla? Questi concetti sono al centro del film. Quindi, da questo punto di vista, ha un tempismo perfetto"
Il regista e co-sceneggiatore Gareth Edwards
(The Creator; Usa 2023; Thriller d'azione; 133'; Produz.: 20th Century Studios, New Regency, Entertainment One; Distribuz.: The Walt Disney Company Italia)
Soggetto: Una storia ambientata in un futuro distopico ed apocalittico. Un'intelligenza artificiale progettata per proteggere la razza umana decide di ribellarsi, scatenando caos e distruzione. Dopo alcuni anni, una guerra fra androidi ed umani sembra dunque inevitabile, anche se un soldato (John David Washington) decide di salvare e proteggere una bambina robot, l'ultima della sua specie, in grado di creare mondi immaginari e comunicare con le altre macchine.
Cast: John David Washington (Joshua) Gemma Chan (Maya) Ken Watanabe (Harun) Sturgill Simpson (Drew) Allison Janney (Colonnello Howell) Ralph Ineson (Generale Andrews) Marc Menchaca (McBride) Veronica Ngo (Kami) Robbie Tann (Shipley) Michael Esper (Capitano Cotton) Ian Verdun (Daniels) Mackenzie Lansing (Harrison) Leanna Chea (Comandante Daw) Madeleine Yuna Voyles (Alphie) Amer Chadha-Patel (Soldato)
Musica: Hans Zimmer
Costumi: Jeremy Hanna
Scenografia: James Clyne
Fotografia: Greig Fraser, Oren Soffer
Montaggio: Hank Corwin, Scott Morris, Joe Walker
Effetti Speciali: Jonathan Bullock, Neil Corbould (supervisori)
Makeup: Yvette Shelton (per John David Washington)
THE CREATOR: UN’OSTITILITÀ ARTIFICIALMENTE UMANA
La sensibilità culturale orientale si confronta con la brama di controllo della strutturata società occidentale. La creatura supera il creatore e una nuova era storica sta per sorgere.
The Creator è un lungometraggio di fantascienza originale e moderno, diretto dal talentuoso regista Gareth
Edwards. Sullo sfondo di una guerra tra robot e umani, l’agente delle forze speciali Joshua che, in lutto per la scomparsa della moglie, deve trovare Il Creatore, un architetto esperto di intelligenza artificiale che ha progettato una potente arma per porre fine ai conflitti e probabilmente all’umanità stessa. Joshua scoprirà presto che l’arma è un A.I. con il corpo e le caratteristiche di una bambina. Si troverà così a dover lottare
contro i propri sentimenti e le proprie sicurezze.
Un’interessante sguardo fantascientifico
Lo stile narrativo di Gareth Edwards è lineare e canonico, l’attenzione rimane sempre viva nonostante non siano presenti spunti altamente filosofici. Una riflessione sull’utilizzo della intelligenza
artificiale e la robotica che parte dalle basi instaurate in film come Blade Runner e Terminator fino ad arrivare ad una tematica moderna ed attuale che genera spunti per creare dubbi e perplessità nella mente dello spettatore. Tra antagonisti e protagonisti vi è un’ampia sfumatura di conflitto che a volte ribalta la situazione e rende la narrazione più interessante, oltre che spunto per una visione maggiormente meditativa. L’azione è densa di
numerosi conflitti anche un po’ troppo cruenti, il linguaggio dei protagonisti non è sempre pulito come ci si poteva aspettare, ma non è mai estremamente volgare. Ci sono numerosi riferimenti alla cultura giapponese e non mancano citazioni alla saga di Star Wars presenti nello stile registico ed in alcune sequenze verso la parte finale del film. Gli attori sono tutti straordinariamente impegnati a svolgere il proprio ruolo all’interno della narrazione: l’interpretazione più toccante è quella dell’esordiente attrice bambina Madeleine Yuna
Voyles e del noto protagonista John David Washington.
Talenti creativi ed effetti visivi innovativi
Il film è stato girato fisicamente in ottanta luoghi sparsi attraverso otto Paesi come Thailandia, Cambogia,
Giappone e Stati Uniti, il set principale è stato costruito all’interno dei Pinewood Studios di Londra. Il regista
ha supervisionato ogni singolo aspetto del film e grazie ad una squadra di talentuosi creativi è riuscito a realizzare un ottimo film di fantascienza. Lo scenografo James Clyne, assieme al direttore della fotografia Greig Fraser ed al regista Gareth Edwars, hanno girato il film senza una vera e propria scenografia. Hanno creato l’ambientazione in post produzione anche grazie al sistema StageCraft che riproduce scenografie
attraverso proiezioni a LED per una resa maggiormente realistica. Inoltre è stato sviluppato un nuovo sistema di ripresa attraverso supporti leggeri e portatili, tanto da essere inseriti in ambienti ristretti. Le cineprese Sony, con la loro resa qualitativa e l’alta sensibilità , hanno reso
possibile realizzare ottime inquadrature anche con l’utilizzo di piccole e portatili luci a LED rispetto agli enormi e convenzionali proiettori di luce utilizzati nei comuni set cinematografici.
Consigli
Un film di fantascienza denso di effetti visivi creati da ben più di 11 compagnie per un prodotto all’avanguardia, con una storia che coinvolge e mantiene una buona suspense per tutta la durata del lungometraggio. Da non perdere la visione nelle sale cinematografiche.
Perle di sceneggiatura
Maya (Gemma Chan): Quando è scoppiata la guerra, si sono presi cura di me meglio di quanto avrebbero fatto gli umani.
Joshua (John David Washington): Non sono persone, Maya. Sono programmazione.
Voce off: Dieci anni fa l'intelligenza artificiale, creata per proteggerci, lanciò una testata nucleare su Los Angeles. Stiamo lottando per la nostra sopravvivenza.
Generale Andrews (Ralph Ineson): Sergente Taylor, siamo a un passo dal vincere la guerra. Me le AI stanno sviluppando una super arma, recuperala o vinceranno.
Voce off: Hai localizzato l'arma?
Joshua: Sì, è una bambina.