I ‘RECUPERATI’ di ‘CelluloidPortraits’ - RECENSIONE - Dal 5 Ottobre - Nia Vardalos torna a scrivere e questa volta anche a dirigere il terzo atto de Il mio grosso grasso matrimonio greco
(My Big Fat Greek Wedding 3; USA 2023; Commedia; 92'; Produz.: Focus Features, Playtone, Gold Circle Films, Home Box Office (HBO); Distribuz.: Universal Pictures)
Il ‘mcguffin’ per il viaggio in Grecia, in odore di rimpatriata per i Portakalos, con la Fotoula 'Toula' (la stessa Nia Vardalos) in testa, è il diario personale del
padre ormai defunto, da consegnare a tre amici greci come eredità morale e per onorare le proprie radici. La madre è in uno stato di demenza senile ondivaga, che va e viene, e che vorrebbe far ridere, mancando l’obiettivo. “Sarà la nostra prima volta in Greciaâ€, commenta in voce fuori campo Tula/Vardalos. Il marito è in pensione, per quanto si dica che “un greco va in pensione una settimana dopo che è morto†e la grande famiglia, con disappunto della più giovane Paris (Elena Kampouris) che ha mentito ai genitori sull’esito egli esami al college e che si è lasciata con diversi ragazzi, Aristotele compreso (Elias Kacavas), parte alla volta della Grecia. Chissà come, però, se lo ritrova sull’aereo. La zia Voula (Andrea Martin) ha colpito ancora, ed è l’unica a smuovere qualche sorriso e a rubare spesso la scena agli altri, Tula/Vardalos compresa. Ed è anche quella secondo cui
Tutti i personaggi sono per lo più semplicemente ‘caricaturali’, comprese, anzi, si direbbe soprattutto, le new entry del sindaco tuttofare, imparentata con loro in qualche modo, e la vecchia Alexandra (Anthi Andreopoulou), una dei sei abitanti del villaggio, che compare ad ogni angolo all’improvviso, perennemente arrabbiata. Scoprire che la donna è una vecchia fiamma
del padre defunto e che ha pure un figlio, un fratellastro di Tula, e dunque un altro componente della famiglia, non suscita alcuna emozione, come pure tutto il resto, compresi i modi e le maniere impiegati per rintracciare i tre amici non più residenti al villaggio. Si tergiversa qua e là , lambendo a volo d’uccello il ben più complesso problema dell’immigrazione: come ripopolare il villaggio svuotato dei suoi abitanti greci se non con gli immigrati? Questa volta il ‘grosso grasso matrimonio greco’ sarà difatti tra l’assistente siriana di Alexandra/Andreopoulou e suo figlio, fratellastro di Tula/Vardalos. Addobbi, danze e illuminazioni ‘globali’ sono d’obbligo, tanto quanto il fatidico OPAAA! Ma intanto i vuoti di contenuto si rincorrono e sono pure in numero maggiore dei pieni, che comunque sono riempiti con ‘frittura di paranza’ (la spiaggia nudista è una di queste): la frizzante verve comica latita, così come le ceneri del padre defunto
che sono tornate in Grecia all’insaputa di Tula/Vardalos, che, in voce fuori campo, si avvia a tirare le conclusioni sul viaggio in Grecia - necessario - e sulla famiglia: ‘non ha importanza chi è al comando, ma lo stare tutti uniti, tenuti insieme dal nostro stesso sudore’! Si, ma che noia però!