RECENSIONE in ANTEPRIMA - BAFTA 2022: VINCITORE come 'Miglior Film Britannico' - VINCITORE di 1 Golden Globe 2022 per la 'Migliore Sceneggiatura' (Kenneth Branagh) - VINCITORE del Premio del pubblico al Festival del Cinema di Toronto - Dalla 16. Festa del Cinema di Roma-Alice nella città (14-24 Ottobre 2021) - Kenneth Branagh mette a fuoco i tumulti nella Belfast degli anni Sessanta - Dal 24 Febbraio
"In quegli anni pre-internet, andavamo al cinema tutti insieme, la famiglia al completo. Avevo sei o sette anni quando vidi 'Chitty Chitty Bang Bang' con Dick Van Dyke e ricordo tutto: l’inventore pazzo, la macchina volante, quella incredibile sequenza iniziale, e poi l’intervallo tra il primo e il secondo tempo, quando la macchina sta per spiccare il volo giù dal dirupo e il film si interrompe'. Erano esperienze viscerali e stranianti e, soprattutto, mi trasportavano in un altro mondo... Mia madre aveva 11 fratelli e sorelle, mio padre 5: sono cresciuto con dozzine di cugini. Ci si ritrovava sempre in casa di uno di noi e si ripetevano favole sulla Belfast di un tempo, con troll, folletti e giganti. Raccontarsi storie era parte della nostra vita, fossero vere o inventate di sana pianta era del tutto marginale. Per un irlandese la verità e il senso preciso della realtà non sono mai state un impiccio, quello che conta è una bella storia, una buona favola".
Il regista e sceneggiatore Kenneth Branagh
Soggetto: Questa è la sesta collaborazione cinematografica tra Kenneth Branagh e Judi Dench, senza contare le rappresentazioni teatrali.
Preliminaria - Riconoscimenti:
2022 - Premio Oscar
Candidatura per il miglior film
Candidatura per il miglior regista a Kenneth Branagh
Candidatura per il miglior attore non protagonista a Ciarán Hinds
Candidatura per la miglior attrice non protagonista a Judi Dench
Candidatura per la migliore sceneggiatura originale a Kenneth Branagh
Candidatura per il miglior sonoro a Denise Yarde, Simon Chase, James Mather e Niv Adiri
Candidatura per la migliore canzone a Van Morrison per Down To Joy
2022 - Golden Globe
Migliore sceneggiatura a Kenneth Branagh
Candidatura per il miglior film drammatico
Candidatura per la migliore attrice non protagonista a CaitrÃona Balfe
Candidatura per il miglior attore non protagonista a Jamie Dornan
Candidatura per il miglior attore non protagonista a Ciarán Hinds
Candidatura per il miglior regista a Kenneth Branagh
Candidatura per la migliore canzone originale a Van Morrison per Down To Joy
2021 - American Film Institute
AFI Special Award
2021 - Dallas-Fort Worth Film Critics Association
Secondo miglior film dell'anno
Terzo miglior regista a Kenneth Branagh
Terzo miglior attore non protagonista a Ciarán Hinds
Quarta miglior attrice non protagonista a CaitrÃona Balfe
Seconda miglior sceneggiatura a Kenneth Branagh
2021 - Festa del Cinema di Roma
Miglior regia Alice nella città a Kenneth Branagh
2021 - National Board of Review
Migliori dieci film dell'anno
Miglior attore non protagonista a Ciarán Hinds
2021 - Toronto International Film Festival
Premio del pubblico
2022 - ACE Eddie Awards
Candidatura per il miglior montaggio in un film drammatico a Úna Nà DhonghaÃle
2022 - British Academy Film Awards
Miglior film britannico
Candidatura per il miglior film
Candidatura per la migliore sceneggiatura originale a Kenneth Branagh
Candidatura per la migliore attrice non protagonista a CaitrÃona Balfe
Candidatura per il miglior attore non protagonista a Ciarán Hinds
Candidatura per il miglior montaggio a Úna Nà DhonghaÃle
2022 - Critics' Choice Awards
Miglior sceneggiatura originale a Kenneth Branagh
Miglior giovane interprete a Jude Hill
Miglior cast
Candidatura per il miglior film
Candidatura per il miglior attore non protagonista a Jamie Dornan
Candidatura per il miglior attore non protagonista a Ciarán Hinds
Candidatura per la miglior attrice non protagonista a CaitrÃona Balfe
Candidatura per il miglior regista a Kenneth Branagh
Candidatura per la miglior fotografia a Haris Zambarloukos
Candidatura per il miglior montaggio a Úna Nà DhonghaÃle
Candidatura per la miglior scenografia
2022 - Directors Guild of America Award
Candidatura per il miglior regista a Kenneth Branagh
2022 - Golden Reel Awards
Candidatura per il miglior montaggio sonoro in un film per gli effetti
2022 - London Critics Circle Film Awards
Candidatura per il film dell'anno
Candidatura per il miglior film inglese/irlandese dell'anno
Candidatura per il miglior attore non protagonista a Ciarán Hinds
Candidatura per il miglior attore inglese/irlandese emergente a Jude Hill
2022 - Producers Guild of America Awards
Candidatura al Darryl F. Zanuck Award per il miglior film
2022 - Satellite Award
Candidatura per il miglior film drammatico
Candidatura per la migliore attrice non protagonista a CaitrÃona Balfe
Candidatura per la migliore attrice non protagonista a Judi Dench
Candidatura per il miglior attore non protagonista a Ciarán Hinds
Candidatura per il miglior attore non protagonista a Jamie Dornan
Candidatura per il miglior regista a Kenneth Branagh
Candidatura per la migliore sceneggiatura originale a Kenneth Branagh
Candidatura per la miglior canzone originale a Van Morrison per Down To Joy
Candidatura per la migliore fotografia a Haris Zambarloukos
Candidatura per il miglior montaggio a Úna Nà DhonghaÃle
Candidatura per il miglior sonoro a Simon Chase, James Mather, Denise Yarde & Niv Adiri
Candidatura per la migliore scenografia a Jim Clay e Claire Nia Richards
Candidatura per i migliori costumi a Charlotte Walter
2022 - Screen Actors Guild Award
Candidatura per il miglior cast cinematografico
Candidatura per la migliore attrice non protagonista cinematografica a CaitrÃona Balfe
Cast: Caitriona Balfe (Ma) Jamie Dornan (Pa) Ciarán Hinds (Pop) Judi Dench (La nonna) Jude Hill (Buddy) Colin Morgan (Billy Clanton) Lara McDonnell (Moira) Turlough Convery (Ministro) Gerard Horan (Mackie) Conor MacNeill (McLaury) Gerard McCarthy (Bobby Frank) Brid Brennan (Mrs. Beggs) Sid Sagar (Mr. Singh) Lewis McAskie (Will) Zak Holland (Rivoltoso di Belfast) Cast completo
Un ragazzo e la sua famiglia operaia sperimentano la tumultuosa fine degli anni '60.
La storia è ambientata negli anni '60 durante l'inizio dei Troubles, ovvero il conflitto nordirlandese, che ebbe inizio nel 1968 per durare ben trent'anni.
Il film racconta la storia di un giovane, che vive con i genitori (Jamie Dornan e Caitriona Balfe) e i suoi nonni (Judi Dench e Ciarán Hinds), due arzilli anziani. La sua famiglia appartiene alla working class e per questo si ritroverà inevitabilmente coinvolta nei tumulti della guerra civile...
La vicenda si svolge dunque al principio del conflitto nordirlandese e vede protagonista il giovane Buddy (Jude Hill) che osserva le lotte della classe operaia, i cambiamenti culturali e i frequenti episodi di violenza e repressione di rivolte. Buddy sogna un futuro radioso, lontano dalla cosiddetta "guerra a bassa intensità " (come veniva definito il conflitto etnico-nazionalista), ma nel frattempo trova sostegno nel suo carismatico papà (Jamie Dornan), in sua mamma (CaitrÃona Balfe) e nei suoi adorabili nonni (Ciarán Hinds e Judi Dench).
Short Synopsis:
A young boy and his working class family experience the tumultuous late 1960s
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
“Per coloro che sono rimasti,
per coloro che sono partiti,
e per tutti coloro che si sono persiâ€
La dedica finale di Kenneth Branagh per questo amarcord semi autobiografico per il suo Belfast, include in primo luogo se stesso, mentre immortala nel piccolo Buddy, magistralmente interpretato da Jude Hill - attore esordiente al cinema che vedremo presto nei panni di Luke nell’horror Mandrake di Lynne Davison - il suo speciale alter ego. Ma il piccolo è indubbiamente in buona compagnia, dei genitori (Caitriona Balfe e Jamie Dornan) e dei nonni (Ciaran Hinds e Judi Dench). Cast di tutta eccellenza sublimato da una fotografia, di Haris Zambarloukos, dominata dal bianco e nero, che ti resta letteralmente incollata addosso, con la complicità della superba regia (Branagh) che muove la macchina da presa con un’autorialità unica: tra primi, primissimi piani e piani sequenza, si fanno largo, in particolare, brani di cinematografia indimenticabili, da manuale. E’ ad
esempio il caso dello sbigottimento del bimbo di fronte ai primi disordini per strada, di cui si trova involontario testimone. Una sorta di girotondo visivo in soggettiva che resterà indelebile nella memoria di chiunque. Ciliegina sulla torta, una sceneggiatura che lascia senza parole, fiorita di monologhi, ma non solo, che splendono come perle. Sceneggiatura che ha ben meritato il Golden Globe 2022, mentre il film si è guadagnato il Premio del pubblico al Festival del Cinema di Toronto 2021. E non sarebbe eresia se anche agli Oscar si facesse sentire!
per la vita, propria, della famiglia, così come di quella degli altri concittadini, ma anche per l’arte in senso lato: il teatro in primo luogo, seguito a stretto giro di posta dal cinema, qui sublimato con citazioni omaggio a Mezzogiorno di fuoco, L'uomo che uccise Liberty Valance e Chitty Chitty Bang Bang. Arte talmente amata che nel film ha meritato il colore rispetto al bianco e nero del ricordo, o rispetto anche alla TV, che interviene per il rigor di cronaca dei fatti occorsi all’epoca. Veri e propri tumulti, più che fatti, tra cattolici e protestanti, tali da generare una guerra civile durata trent’anni. Tumulti che Branagh fa rivivere sul grande schermo attraverso la sensibilità degli adulti, cosi come di quel Buddy/Hill bambino, eletto a suo portavoce decenni più tardi dei fatti. La storia ingloba così un poliedrico universo di conflitti personali e sociali, laddove persino gli amichevoli vicini di
casa diventano nemici giurati alla luce di quelle assurde divisioni estranianti, in grado di generare e partorire inevitabili pillole di odio: “Abbiamo amici della parte protestante ma non erano amici ieri seraâ€. Ma anche la ‘schiumante’ predica del prete di quartiere non scherza! Che siano barricate, che siano muri, costruiti o immaginari, la storia è sempre la stessa, con lo stesso risultato, deprimente per tutti, al gusto della sconfitta, comunque vadano le cose.
"Non posso lasciare Belfast"
Belfast è lo straordinario, palpitante, affresco in cui, alla luce dei fatti e dell’economia che va di pari passi con i disordini, al top del tasso di disoccupazione, un’umanità ristretta e costretta, cerca di sopravvivere, pur dentro le griglie del doloroso dilemma, che impone ai protagonisti di fare una scelta imminente, nel bene o nel male: rischiare restando od emigrare in un altrove meno bellicoso, più redditizio e più sereno, ma anche indubbiamente meno familiare?
Qual è la cosa migliore per la famiglia? "Viviamo in una guerra civile e non sono qui per difendere la mia famiglia", lamenta il marito e padre, già lavoratore pendolare che raggiunge la famiglia solo il weekend ogni due settimane. Riflessioni multiple, che ne richiamano altre a grappolo, spesso condivise con i nonni, e che, non di rado, incarnano quella saggezza affettuosa che un nipote non vorrebbe mai lasciarsi alle spalle, non fosse altro che per qualche provvidenziale consiglio su come interagire con la biondina del cuore a scuola. Impossibile lasciarsi alle spalle quelle conversazioni che, se non altro, danno sempre e comunque la forza di andare avanti, spronando verso la scelta giusta. Sembra la tessitura di un melò e invece, è uno spicchio di vita verace, pur romanzato, in cui non mancano venature di humour sano e innocente, che sa farsi lezione per l’oggi, come spesso succede. E dove
c’è così tanto cuore, c’è speranza, e c’è anche futuro!
Secondo commento critico (a cura di La parola al film)
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Perle di sceneggiatura
Pa: "Un pugno è buono o cattivo tanto quanto l'uomo che lo usa"
"Come posso lasciare Belfast?"
"Non me ne preoccuperei. Gli Irlandesi sono nati per partire. Altrimenti il resto del mondo non avrebbe i pub"
Pa: "Tutti stanno lasciando la casa"
Ma: "Le persone devono andare avanti"
Pa: "Un sacrificio troppo lungo può fare un cuore di pietra"
Ma: "Non infastidire il nonno, e non chiedere nessun regalo per Natale, che anche lui non ha soldi, ce li ha il fisco, così come i nostri"