Cinema sotto le stelle 2019 - Nella versione live-action del classico Disney (1992) Will Smith nel ruolo del genio della lampada magica - RECENSIONE - Dal 22 Maggio
"Il mio personaggio in questo film è il caratteristico sultano delle favole. È un uomo buono ma al tempo stesso severo, sa essere autorevole ma anche autoritario, a seconda di ciò che richiedono circostanze. Ha una grande responsabilità : un giorno qualcuno dovrà ereditare il sultanato, ma a quei tempi non poteva essere una donna e lui ha una sola figlia. Alla fine lui troverà una soluzione, che naturalmente non posso rivelare! Quello che posso dire è che oggi c’è molto bisogno di favole e questa è senza dubbio la più classica, traendo ispirazione da ‘Le Mille e una Notte’, arricchita da una tecnologia incredibile".
L'attore Gigi Proietti (voce italiana del Sultano di Agrabah)
(Aladdin; USA 2019; Avventura musicale romantica; 128'; Produz.: Walt Disney Pictures, Rideback, Lin Pictures, Marc Platt Productions e Hurwitz Creative (EPK); Distribuz.: Walt Disney Company Italia)
Soggetto: Ron Clements, John Musker, Ted Elliott, Terry Rossio (da Aladdin). Come il film d'animazione di quasi ventisette anni fa, anche questo nuovo rifacimento farà fede alla fiaba Aladino e la lampada meravigliosa contenuta nella raccolta Le mille e una notte.
Preliminaria - Blasonate voci italiane:
- Naomi Rivieccio, scelta per interpretare nella versione italiana la Principessa Jasmine (Naomi Scott)
- Gigi Proietti è la voce italiana del Sultano (Navid Negahban) dell’immaginaria città portuale di Agrabah.
Cast: Mena Massoud (Aladdin) Will Smith (Genio) Naomi Scott (Jasmine) Marwan Kenzari (Jafar) Navid Negahban (Sultano) Nasim Pedrad (Dalia) Billy Magnussen (Principe Anders) Numan Acar (Hakim)
Musica: Alan Menken
Costumi: Michael Wilkinson
Scenografia: Gemma Jackson
Fotografia: Alan Stewart
Montaggio: James Herbert
Effetti Speciali: Mark Holt (supervisore)
Makeup: Kat Ali, Jo Barrass-Short (daily), Mary Castor, Jenna Roseanne Drew, Benjamin Ip, Rachel Lennon (daily), Simone Philcox
Casting: Salah Benchegra e Lucinda Syson
Scheda film aggiornata al:
29 Luglio 2019
Sinossi:
In breve:
Aladdin, Abu, Jasmine e i loro amici uniscono le forze per sconfiggere il perfido Gran visir Jafar, il suo compare Iago e il suo scagnozzo, il soldato Hakim, e salvare Agrabah grazie a una lampada magica che contiene un Genio capace di esaudire tre desideri.
In altre parole:
Aladdin è un giovane ragazzo di Agrabah convinto dall'inganno dal sultano Jafar ad entrare nella Caverna delle Meraviglie. Lì trova una lampada magica, contenente un genio in grado di esaudire tre desideri. Aladdin chiede di essere trasformato in un principe per conquistare la bellissima principessa Jasmine, già oggetto del desiderio proprio del malvagio Jafar, ma restia a convolare a nozze con un nobile. Fingersi diverso da quello che è non sarà poi così facile per Aladdin, che si troverà infatti a scontrarsi con le sue stesse bugie.
Short Synopsis:
A kindhearted street urchin and a power-hungry Grand Vizier vie for a magic lamp that has the power to make their deepest wishes come true
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
“…Questa voce nessuno la spegne…â€.
Il mantra canoro della principessa Jasmine diventa l’anima del nuovo Aladdin di Guy Ritchie, con l’effervescente genio Will Smith che sprizza umorismo ed ironia da tutti i pori. Un’anima che si protende verso il bene sul piano sociale e verso il valore aggiunto della libertà . Persino il tappeto volante deve esser liberato per poter a sua volta liberare. Del resto, senza un po’ d’immaginazione, anche la vita reale mancherebbe di ‘magia’, rischiando di apparire insipida o persino inutile
Un naviglio grande e sontuoso salpa le stesse acque di un naviglio più piccolo. Con gli occhi carichi di meraviglia e di voglia di sognare e volare alto, un bambino già confronta le misure sul piano sociale. Le due imbarcazioni sono solo un esempio. E’ quel motiva il padre della famigliola a bordo del naviglio per iniziare il suo racconto ‘educativo’ e ‘dimostrativo’ ad un tempo: che
umano –può ragionevolmente germogliare in svariate direzioni, a cavalcioni del tempo che invano tenta di impolverarne la memoria. E se questa favole antiche vengono riesumate, ripulite dai depositi del tempo e rilette, almeno in parte, in chiave moderna, finiscono per avere per le contemporanee generazioni un senso più pieno: quello immortale degli stessi valori universali e senza tempo, a dispetto della veste epocale di cui si rivestono ogni volta li si richiama in causa. E’ così nel caso dell’Aladdin di Guy Ritchie, che per nulla al mondo avrebbe rinunciato a tutta la magia possibile, necessaria come l’aria per respirare a questa storia fantasiosa, magica e reale ad un tempo. Una favola che sa farsi a pieno titolo ‘magistra vitae’ con un ottimale senso dello spettacolo e della fantasia.
E dire che l’impresa poteva imbarazzare chiunque. Se poteva funzionare il giovane attore canadese di origini egiziane Mena Massoud tradotto in Aladdin, l’abile
nel Genio di Will Smith, spalmato su ogni occasione, mai mancata, di totale integrazione con le coloratissime e spumeggianti schegge di spettacolo, tra canti e musiche degne del miglior Broadway, e con scenografie festivalier-carnevalesche alla Rio de Janeiro. L’animazione live-action di animali solidali alleati in difesa dei rispettivi padroni poi, completa lo scenario: tra la scimmietta di cui sopra, volatili e molto altro, spicca per carattere, determinante fiuto e lungimiranza, la tigre al fianco della principessa Jasmine.