(Boss Level; USA 2018; Thriller Sci-Fi d'azione; 100'; Produz.: WarParty Films, Scott Free Productions, Emmett/Furla/Oasis Films (EFO Films), Highland Film Group (HFG), Ingenious Media, Orca Entertainment Group, Paradox Film Group; Distribuz.: Eagle Pictures)
Cast: Frank Grillo (Roy Pulver) Mel Gibson (Col. Clive Ventor) Naomi Watts (Jemma Wells) Annabelle Wallis (Alice) Ken Jeong (Jake) Will Sasso (Brett) Selina Lo (Guan Yin) Meadow Williams (Pam) Michelle Yeoh (Dai Feng) Mathilde Ollivier (Gabrielle) Armida Lopez (Esmerelda l'autista) Rob Gronkowski (Gunner) Quinton 'Rampage' Jackson (1Âş Gemello tedesco) Rashad Evans (2Âş Gemello tedesco) John Cenatiempo (Poliziotto) Cast completo
Robert Goon (Dana) Rio Grillo (Joe) Melanie Kiran (Ospite)
Musica: Clinton Shorter
Costumi: Jayna Mansbridge
Scenografia: Jon Billington
Fotografia: Juan Miguel Azpiroz
Montaggio: Kevin Hale
Effetti Speciali: James Lorimer (supervisore)
Makeup: Essie Cha (direzione)
Casting: Sharon Bialy e Sherry Thomas
Scheda film aggiornata al:
21 Agosto 2021
Sinossi:
In breve:
Ogni giorno un veterano delle forze speciali in pensione si sveglia e vive una giornata sempre uguale che si conclude con la sua morte. Per porre fine a questa gabbia temporale deve trovare i responsabili.
In altre parole:
E' la storia di Roy Pulver (Frank Grillo), un ufficiale delle forze speciali ormai in pensione. L'uomo, bloccato in un ciclo temporale, è costretto a rivivere all'infinito il giorno della sua morte fino a che non individua il suo assassino. Nel cast anche Annabelle Wallis nei panni dell'igienista dentale Alice, innamorata del protagonista, e Mel Gibson, che interpreta il colonnello Clive Ventor.
Short Synopsis:
A retired special forces officer is trapped in a never ending time loop on the day of his death
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
â⌠Lâunica cosa che non cambia mai è che muoio ogni santo giorno. Ora vediamo gli highlightsâŚâ
Lâidea non è affatto nuova. Eh si, perchĂŠ del riavvolgimento temporale su se stesso si è fatto egregiamente portavoce, ad esempio, il Source Code (2011) di Duncan Jones, quando il protagonista â il Capitano Colter Stevens di Jake Gyllenhaal â si ritrova a rivivere piĂš e piĂš volte lo stesso lasso di tempo, allo scopo di riuscire ad intervenire su una catastrofe ben nota perchĂŠ giĂ avvenuta. Idea che ha sempre il suo fascino giacchĂŠ lambisce il sogno di sempre dellâessere umano di avere la possibilitĂ di rimediare a incidenti o ad errori occorsi nel recente passato, magari salvando la vita a qualcuno cui si è legati affettivamente, cosĂŹ come evitare morte certa ai propri simili. Ma mentre qui ci si trova di fronte ad un thriller Sci-Fi venato di romanticismo estremamente serio, nel
Boss level di Joe Carnahan (A-Team, The Grey) che ne ricalca le orme, lâatmosfera vira in tuttâaltra direzione, flirtando fin da subito con lâazione da video game e lâumorismo della commedia, forte di una sceneggiatura effettivamente ben scritta.
Il racconto in prima persona del protagonista in voice over, a tratti divertente, nel complesso risulta però fin troppo abusato, ed esteso ad oltranza in modalitĂ del tutto similare a certi comics. Insomma, niente di veramente serio. Si direbbe quasi un pretesto ruffiano per lanciare a tutto campo il Roy di Frank Grillo verso una vera e propria girandola dei cosiddetti âtentativiâ - decisamente troppi! Oltre duecento! Anche a dispetto delle compressioni di montaggio - che lo portano a rivivere gli stessi eventi. Lo scopo è quello di tradurre lâinconsapevolezza in consapevolezza, riguardo a quel che accade e perchĂŠ, al fine di riuscire ad apportare modifiche sullâinevitabile. A confortare il protagonista, per
quanto ben distanziati e sottoimpiegati in ruoli per lo piĂš da cameo allargato, Naomi Watts (Jemma) e Mel Gibson (Ventor), mentre la regia, che non ha rinunciato al divertimento della effervescente sceneggiatura, si è pure tolta lo sfizio del citazionismo di altri ben noti film dâazione con annessi relativi protagonismi: è il caso di Liam Neeson sulla scia di Io vi troverò e di Harrison Ford su quella de I predatori dellâArca perduta, allâaltezza della mitica scena di combattimento tra scimitarra e pistola.
La battuta del barista allâindirizzo di Roy/Grillo âSembri la morte con un attacco di diarreaâ innesca e giustifica il citazionismo di cui sopra. E questo la dice lunga sui toni usati in questo Boss Level, in cui alla radice sta lâincontrovertibile assioma che una qualunque scoperta scientifica può essere usata come unâarma, nel bene o nel male, in aggiunta al fatto, cosĂŹ come qui si tiene a
precisare, che âil tempo non aspetta mai nessunoâ.
âSono morto 144 volte fino ad oggi, ma proprio oggi riuscirò finalmente a cambiare qualcosaâ
Una sorta di giro di giostra, esasperato ed immerso fino al collo nel genere âaction movieâ, che, pur stando al gioco, non sembra aver convinto troppo neppure gli stessi protagonisti: nel frattempo la regia sceglie di lasciarli appesi al finale sospeso.
Secondo commento critico (a cura di La parola al film)