Cinema sotto le stelle 2019 - Tra i più attesi!!! - La prima volta insieme sul grande schermo di due pesi massimi del cinema mondiale: i premi Oscar Mel Gibson e Sean Penn, in una storia tratta dall’acclamato best-seller di Simon Winchester - RECENSIONE - Dal 21 Marzo
"Quando Mel Gibson mi ha chiesto di adattare il libro di Winchester, mi sono sentito al contempo euforico e scoraggiato. È la storia più complessa, elettrizzante ed emozionante che abbia mai letto. E mentre stavo scrivendo la sceneggiatura, un pensiero si è fatto strada in me. Ai notiziari si parlava di Google che stava lanciando il suo progetto 'moon shot', quello di scansionare su Internet ogni libro esistente. Apple stava rilasciando il suo ultimo iPhone, un dispositivo tascabile che contiene tutte le informazioni del mondo. Facebook ci connetteva con ogni persona che noi avessi mai conosciuto. E Wikipedia ci chiedeva, a noi utenti comuni, di contribuire a creare (in gergo tecnico 'crowdsourcing') l'enciclopedia più completa mai concepita prima. Ciò che avevo di fronte a me era una storia intensa e molto contemporanea, come 'The Social Network' e 'The Imitation Game'. Le speranze, le ambizioni e le lotte del Professore e del suo collaboratore pazzo non hanno solo una sorprendente somiglianza con quelle di Zuckerberg, Jobs e Gates, ma sono quasi un loro presagio. Non è un film d'epoca, è un film completamente attuale che sembra essere ambientato in un periodo precedente, e deve essere raccontato proprio in questo modo. Il pubblico lo percepirà come molto recente, dal punto di vista del look, delle riprese, delle scenografie e delle performance dei singoli attori. Nessuna ampollosità o sguardi languidi ad ornamento. Questa storia commuoverà ... Abbiamo ereditato molte fotografie dell'epoca e molti film prima di noi, ambientati nello stesso periodo, hanno utilizzato questo materiale per ricreare l'aspetto del tempo. Il nostro approccio è stato diverso. Abbiamo creato un look che presupponeva il modo in cui quelle persone apparissero nei momenti 'non fotografati' della loro vita. I veri vestiti quotidiani che indossavano, le acconciature naturali, il caos in un salotto o in un ufficio o in una cucina che non era stata pulita e ordinata per gli occhi di una telecamera. Questo è stato il nostro metodo per trasportare il pubblico direttamente nelle vite dei nostri personaggi".
Il regista e co-sceneggiatore P. B. Sherman
(The Professor and the Madman; IRLANDA 2016; Drammatico; 124'; Produz.: Fastnet Films/22h22/Icon Entertainment International; Distribuz.: Eagle Pictures)
Titolo in lingua originale:
The Professor and the Madman
Anno di produzione:
2016
Anno di uscita:
2019
Regia: P. B. Shemran
Sceneggiatura:
P.B. Shemran, John Boorman, Todd Komarnicki e Simon Winchester
Soggetto: Basato sul romanzo bestseller del 1998 di Simon Winchester: la storia, rimasta segreta fino a pochi anni fa, è quella di un’incredibile ed inaspettata amicizia tra il professor James Murray, filologo britannico a cui venne affidato l’incarico di redigere l’Oxford English Dictionary, e un colto e visionario assassino rinchiuso in un manicomio criminale londinese.
Cast: Mel Gibson (James Murray) Sean Penn (Dr. William Chester Minor) Eddie Marsan (Mr. Muncie) Natalie Dormer (Eliza Merrett) Jennifer Ehle (Ada Murray) Steve Coogan (Frederick Furnivall) Stephen Dillane (Richard Brayn) Ioan Gruffudd (Henry Bradley) Jeremy Irvine (Charles Hall) Laurence Fox (Phili Lyttelton Gell) Anthony Andrews (Benjamin Jowett) Lars Brygmann (Max Mueller) Bryan Murray (Henry Liddell) David O'Hara (Church) Sean Duggan (Tom Coleman) Cast completo
Olivia McKevitt (Clare Merrett) Emily Daly (Iris Merrett) Luke Harman (Jack Merrett) Teegan Devlin (Peggy Merrett) Aidan McArdle (Avvocato difensore Clarke) Brendan Patricks (Winston Churchill) Adam Fergus (Alfred Minor) Kieran O'Reilly (Padre di Minor) Brian Fortune (Membro del Consiglio di Amministrazione) David Crowley (Parfit) Malcolm Freeman (Colonnello)
Musica: Bear McCreary
Costumi: Eimer Ni Mhaoldomhnaigh
Scenografia: Tom Conroy
Fotografia: Kasper Tuxen
Montaggio: John Gilbert
Casting: Daniel Hubbard
Scheda film aggiornata al:
16 Luglio 2019
Sinossi:
Gibson interpreta il professor James Murray, che nel 1857 intraprese la realizzazione del celebre Oxford English Dictionary. Sean Penn interpreterà Dr WC Minor, responsabile di oltre 10.000 voci del dizionario pur essendo ricoverato al manicomio di Broadmoor.
Professor James Murray begins work compiling words for the first edition of the Oxford English Dictionary in the mid 19th century and receives over 10,000 entries from a patient at Broadmoor Criminal Lunatic Asylum , Dr William Minor
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
Londra 1872. Conosciamo prima il suo respiro. Un respiro ansimante in cui è possibile riconoscere, con il senno di poi alla fine del film, la metafora dell’iconica sofferenza di una mente disturbata. Gli scalini discesi a fatica a causa delle catene che limitano i movimenti, i flashback che si annidano nel tragico ed inutile omicidio di un padre di famiglia innocente, tradiscono la ragione del processo in corso in una sala di tribunale. Si può scambiare un fantasma con una persona reale? Ebbene si. Il Dr. William Chester Minor, subliminale ritratto in celluloide di un immenso, monumentale, Sean Penn, realizza uno scambio di persona all’ombra della sua mente traumatizzata da certe esperienze vissute a pelle in tempo di guerra. Ce lo raccontano numerose schegge dei suoi strazianti flashback, e i tratti di un volto dilaniato da una sofferenza interiore alimentata dai sensi di colpa. Il suo atto insensato lascia senza
risorse una giovane vedova (la Eliza Merrett di un’incisiva Natalie Dormer) e sei bocche da sfamare. Su un altro campo prende vita il sedicente Professor James Murray di Mel Gibson, lessicografo e filologo britannico che si propone ad Oxford per l’affido di un’opera magna come la redazione del celebre Oxord English Dictionary, il primo dizionario al mondo a racchiudere tutte le parole in lingua inglese. Quel che si intuisce essere stata un’impresa titanica, eppure realizzata davvero nella realtà . Impresa che d’altra parte non avrebbe mai visto la luce senza il fondamentale contributo dell’ ex chirurgo schizofrenico e omicida Dr WC Minor di Sean Penn, autore di oltre 10.000 voci del dizionario, dal cuore della sua cella di detenzione nel manicomio di Broadmoor. Come i due siano venuti in contatto al punto da maturare persino un’amicizia solida e fruttuosa per entrambi, diventa l’anima del film Il professore e il pazzo del
regista iraniano P. B. Shemran (pseudonimo di Farhad Safinia, già sceneggiatore dell'Apocalypto diretto da Mel Gibson), basato sul romanzo bestseller del 1998 di Simon Winchester. Una storia rimasta segreta fino a pochi anni fa che è stata riesumata dal passato, prima dalla pagina scritta e poi dalla celluloide, con la premura di rispettarne la coerenza cronologica - lo testimoniano scenografie e costumi – senza rinunciare all’ambizione di abbracciare il timbro narrativo contemporaneo.
Quel che emerge gradualmente sul filologo Murray del granitico ed imponente Gibson, scorre sul grande schermo, in mezzo alle mille difficoltà incontrate dal suo personaggio tra i professoroni di Oxford, non estranei ad insidiose dietrologie comportamentali, e pure in mezzo alle titubanze della sua fedele moglie, con una gragnola di figli da accudire. Quello che affiora sul conto del colto e visionario assassino di Sean Penn, invece, oltre alle visioni dello stesso personaggio, trova spesso coloriture integrative nella voice
over dell’ambiguo psichiatra, mentre relaziona i vari tentativi di cura del suo paziente, tratteggiandone fobie, visioni ed alterazioni comportamentali. I campi strettissimi della macchina da presa su tutti volti, in particolare sul Minor di Penn, vanno a sigillare francobolli espressivi di rara intensità e bellezza figurativa, elevando l’attore sul regale piedistallo del climax interpretativo. All’immensità del monumentale Sean Penn, qui tradotto nell’ex dottore William Chester Minor, si è pure dedicato uno ‘speciale Ritratti in celluloide’ integrativo nella rubrica ‘Speciali’ (https://www.celluloidportraits.com/editoriale.php?id=544). E’ un personaggio il suo, a tutto campo, che pervade ogni spazio anche quando non è presente in scena. E mentre si delineano con chiarezza sia il suo rapporto con il Murray Di Gibson per le voci del dizionario, in una sorta di comunione culturale, sia la sua volontà di redenzione donando i suoi introiti alla giovane vedova come risarcimento del mal tolto, si rendono meno
plausibili le dinamiche che coinvolgono Minor/Penn e la stessa vedova Eliza/Dormer: in particolare come l’iniziale e comprensibilissimo rifiuto assoluto maturi addirittura sul piano affettivo amoroso. Stupendo invece il tratteggio di mezzo che estorce da ognuno dei personaggi la diversa sofferenza fino all’aiuto reciproco. Interessante anche il ruolo della compassionevole guardia del manicomio criminale, indulgente e comprensiva nei confronti di Minor/Penn e della sua disgraziata condizione.
Una storia che fa dunque perno sui diversi tormenti di un manipolo di personaggi, ristretto tanto quanto l’occhio della macchina da presa puntato su di loro. Mentre intanto il Frederick Furnivall di Steve Coogan, nei paraggi di Oxord, getta qua e là uno sguardo di sana ironia su certi contraddittori e controversie d’epoca da cui prende le distanze per diffondere il buon senso mancante. Contraddittori e controversie che, in altra veste, sembrano aver comunque raggiunto la contemporaneità . La tendenza a misconoscere l’impegno di altri e
farlo proprio è familiare a nessuno?!
Secondo commento critico (a cura di La parola al film)