Dalla 71. Mostra del Cinema di Venezia - Film di apertura della '29. SETTIMANA INTERNAZIONALE DELLA CRITICA' - RECENSIONE in ANTEPRIMA - Dal 27 NOVEMBRE
Cast: Peyman Moaadi (Amir) Negar Javaherian (Sara) Mani Haghighi (Signor Mosayebi) Shirin Yazdanbakhsh (Madre di Amir) Elham Korda (Tata) Roshanak Gerami (Nazi) Alireza Ostadi (Commerciante) Vida Javan
Musica: Hamed Sabet
Scenografia: Keyvan Moghadam
Fotografia: Hooman Behmanesh
Montaggio: Sepideh Adolvahab
Effetti Speciali: Kamran Saharkhiz e Amir Saharkhiz (effetti visivi)
Makeup: Soodaeh Khosravi
Scheda film aggiornata al:
09 Dicembre 2014
Sinossi:
IN BREVE:
Amir (Payman Maadi, il protagonista del film Premio Oscar Una separazione) e Sara (Negar Javaherian) sono una giovane coppia sposata che sta per trasferirsi a Melbourne per continuare gli studi. Nelle poche ore che li separano dal volo, stanno sistemando le ultime cose nel loro appartamento. La donna che si prende cura della bambina dei vicini è dovuta uscire per risolvere una questione urgente e ha lasciato la bambina addormentata alla coppia. Visto che la babysitter non torna, i due chiamano il padre per venire a prenderla. Tuttavia, mentre stanno impacchettando la loro roba, si rendono conto che la bambina non sta dormendo, ma è morta. Nel frattempo, arriva il padre per prendere la bambina. Ancora sotto shock per la scoperta e non avendo capito cosa ha provocato questa tragedia, Amir non riesce a confessargli la verità .
Commento critico (a cura di VALERIO DEL CROCE)
LA VITA A VOLTE CI METTE DI FRONTE AD UNO SPECCHIO. IN QUELL’ISTANTE CIÒ CHE OSSERVIAMO È IL NOSTRO VERO IO.
Imprevedibilità , senso di responsabilità e paura sono i cardini intorno ai quali ruota la storia di Melbourne. Amir e Sara scopriranno la loro vera natura con la quale dovranno convivere per il resto della loro vita. La complessità dell’esistenza e delle situazioni del quotidiano rivelerà i caratteri di questi due ragazzi segnando il confine tra la speranza di un grande futuro a Melbourne e la totale incapacità , di entrambi, di assumersi una qualsiasi, vera, responsabilità .
La pellicola alterna innocenza e colpevolezza in una mescolanza di generi: toni drammatici e thriller si rincorrono senza sosta ricordando vagamente Il delitto perfetto (Dial M for Murder) di Alfred Hitchcock (seppur con le dovute distanze dal capolavoro del 1954). Anche la scelta dell’ambientazione domestica, in particolare il salotto fulcro di tutta l’azione della pellicola,
conferma questa attenzione del regista che come nei migliori dei teatri intervalla i personaggi che entrano ed escono dalla casa di Amir e Sara come fossero dietro ad una quinta. La forza del film è dunque chiara e si arricchisce di un altro particolare interessante se si considera l’aspetto più realistico dato alla storia: il regista Nima Javidi crea qualcosa di tangibile nel quale può rispecchiarsi ogni singolo spettatore. Tutti possono chiedersi cosa farebbero in quella situazione e questo aspetto aiuta a costruire quella tensione necessaria che non è veicolata da nessuna colonna sonora. La costruzione di un immaginario efficace, concreto e realistico è perfettamente riuscito discostandosi da toni enfatizzati ed esageratamente artificiali riuscendo, con successo, a costruire così l’immedesimazione totale degli spettatori.