Ancora inedito al cinema in Italia - RECENSIONE in ANTEPRIMA - I vampiri di Neil Jordan (Intervista col vampiro ... Il buio nell'anima) cavalcano gli sconcertanti segreti di Saoirse Ronan (Eleanor) e Gemma Arterton (Clara) - Dal Toronto Film Festival 2012 e dal Trieste Science+Fiction 2013
"Mia madre ha fatto tre cose:
1. Ha scelto di farmi vivere
2. Ha venduto il suo corpo per mantenermi
3. Mi ha lasciato una storia che non potrò mai raccontare"
Eleanor Webb (Saoirse Ronan)
(Byzantium; REGNO UNITO/USA/IRLANDA 2012; Drammatico horror; 118'; Produz.: Parallel Film Productions/Lipsync Productions/Number 9 Films/WestEnd Films/Demarest Films; Distribuz.: Koch Media)
Soggetto: Il film è basato sulla pièce teatrale di Moira Buffini A Vampire Story, autrice anche della sceneggiatura.
Cast: Saoirse Ronan (Eleanor Webb) Gemma Arterton (Clara Webb) Jonny Lee Miller (Ruthven) Warren Brown (Gareth) Daniel Mays (Noel) Sam Riley: (Darvell) Tom Hollander (Kevin) (Non accreditato) Caleb Landry Jones (Frank) Thure Lindhardt (Werner) Uri Gavriel (Savella) Maria Doyle Kennedy (Morag) Kate Ashfield (Gabi)
Musica: Javier Navarrete
Costumi: Consolata Boyle
Scenografia: Simon Elliott
Fotografia: Sean Bobbitt
Montaggio: Tony Lawson
Effetti Speciali: Kevin Byrne, Neal Champion, Bernard Newton, Scott Peters e Kevin Nolan
Casting: Susie Figgis
Scheda film aggiornata al:
17 Giugno 2023
Sinossi:
Eleanor (Saoirse Ronan) e Clara (Gemma Arterton) sono due giovani donne che dopo essere fuggite dalla scena di un violento crimine si rifugiano in una località costiera, trovando riparo sul lungomare e in motel fatiscenti. Per guadagnare un po' di denaro Clara inizia a prostituirsi ed un giorno incontra il timido Noel che le mette a disposizione il suo fatiscente motel, il Byzantium, che la ragazza, sempre proiettata verso il futuro, trasforma in un bordello.
Nel frattempo Eleanor conosce Frank (Caleb Landry Jones), uno spirito affine al suo che spinge involontariamente la ragazza a rivelare il suo più intimo segreto: nonostante lei e Clara sembrino coetanee sono in realtà madre e figlia, vissute nei primi anni dell'ottocento e discendenti di una stirpe di vampiri che per sopravvivere hanno bisogno di bere sangue umano.
Nella città in cui si sono rifugiate le ragazze comincia anche una serie di misteriosi omicidi e le due dovranno confrontarsi con il loro passato da cui cercano di fuggire già da molto tempo.
SYNOPSIS:
Residents of a coastal town learn, with deathly consequences, the secret shared by the two mysterious women who have sought shelter at a local resort.
Two mysterious women seek refuge in a run-down coastal resort. Clara meets lonely Noel, who provides shelter in his deserted guesthouse, Byzantium. Schoolgirl Eleanor befriends Frank and tells him their lethal secret. They were born 200 years ago and survive on human blood. As knowledge of their secret spreads, their past catches up on them with deathly consequence.
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
Mia madre ha fatto tre cose:
1. Ha scelto di farmi vivere
2. Ha venduto il suo corpo per mantenermi
3. Mi ha lasciato una storia che non potrò mai raccontare
E’ la sua voce fuori campo ad aprire il varco ad una storia inenarrabile e soprattutto non condivisibile, se non attraverso pagine scritte e gettate al vento, lasciando che il destino decida a chi, da lettore inconsapevole, farle trovare. Solitudine e fuga perpetua fanno parte del pacchetto esistenziale avuto in dotazione dalla vita, ma alle volte, una seconda occasione può sempre essere possibile, con l’opzione di un cambiamento impensabile.
Il regista e sceneggiatore irlandese di lungo e altisonante corso, Neil Jordan (In compagnia dei lupi, Mona Lisa, Non siamo angeli, La moglie del soldato, Intervista col Vampiro, Michael Collins, Il buio nell’anima) torna sul pianeta ‘vampiresco’, anticipato a suo tempo (1984) dal cult sui lupi mannari, senza dimenticare il prediletto universo di umani
‘borderline’, ma sfortunatamente cede al mix caotico ad effetto che privilegia l’azione alla riflessione. E dire che gli input narrativi erano tutti lì, pronti a decollare, ma sembrano aver perso il volo e mancato il viaggio, in direzione del ‘mito gotico’, dirottato banalmente sul fantasy che annaffia l’intensità del potenziale noir.
Ma il gran difetto del film non sta tanto nella tematica o negli scenari gotici intrisi di una poetica malinconico-crepuscolare che per poco non abbraccia il melò, bensì nella meccanica dell’intreccio stesso, soprattutto nella prima parte, estremamente frammentaria e balzellante a colpi di un intensivo montaggio alternato. Non ci è chiaro quanto sia dovuto alla pièce teatrale di Moira Buffini (A Vampire Story) da cui è tratto, peraltro autrice anche della sceneggiatura, e quanto alle scelte di regia nella trasposizione. Meccanica condivisa dalla voce fuori campo di una Saoirse Ronan, più che all’altezza nel ruolo della diafana sedicenne Eleanor Webb,
con oltre due secoli di vita alle spalle, sostenuta da Gemma Arterton che, nelle vesti della madre Clara, le fa un rude e burrascoso contraltare, nella comune condanna a nutrirsi di sangue per l’eternità . Meccanica condivisa, dunque, tra quel che si riaffaccia come ricordo, il racconto in voce fuori campo, il vissuto nel presente con i vari incontri, colluttazioni, fughe e delitti per la sopravvivenza - come natura vampiresca comanda - digressioni varie, passando inevitabilmente per un bordello, traslocato di lì a poco per l’appunto all’ex albergo Byzantium che dà titolo al film. Un pulp sanguinolento di marca vampires che finisce, ahimè, per prendere il sopravvento su quei motivi narrativi collocati in obliquo, quando avrebbero meritato degna collocazione al centro della vicenda.
Interessante ad esempio, il motivo di madre e figlia, due donne in seno a questa sorta di ‘fratellanza vampiresca’ dominata da uomini con un codice ben preciso, inclusa
la preclusione alle donne di generare figli. E ancor più interessanti, le diverse priorità di madre e figlia nella scelta delle vittime sacrificali cui prelevare il sangue per la sopravvivenza:
- la madre Clara/Arterton sceglie per istinto di combattere i potenti per proteggere i più deboli
- la figlia Eleonor/Ronan opta invece per coloro che sono pronti al trapasso, invocando per loro la pace dell’anima.
Il collante, tra una sciarada di indugi superflui sempre sullo stesso tema della vendita del corpo ancor prima che dell’anima, sembra quella citazione dal cult Gli uccelli di Alfred Hitchcock, qui rivisitata e corretta per la nuova occasione, dove umani mortali incontrano l’immortalità congiunta alla condanna del vampirismo. Cosa non si farebbe per ingannare la morte e guadagnare l’eternità !